mercoledì 14 gennaio 2009

SOLIDARIETA’ A PIERO SANSONETTI, EPURATO DA RIFONDAZIONE


IL DIRETTORE DI “LIBERAZIONE” MESSO ALLA PORTA DAL NUOVO SEGRETARIO FERRERO… PURO STILE DA PADRONE DELLE FERRIERE O DA ALLIEVO MAL RIUSCITO DI STALIN… PIERO E’ UN COMUNISTA SENZA TESSERA, AVEVA FATTO CON “LIBERAZIONE” BATTAGLIE CORAGGIOSE, ANCHE CONTRO FIDEL CASTRO

A noi piacciono le persone intelligenti, gli avversari onesti, coloro che sanno rimettersi in gioco. Tante cose ci separano da Piero Sansonetti, diverse le idee, diversi i percorsi di vita, diverse le soluzioni. Ma sapere che è stato fatto fuori dalla direzione di Liberazione per sostituirlo con un “commissario politico” che non è neppure un giornalista, ma un sindacalista, fa male a tutta la politica italiana che avrebbe bisogno di esempi e di etica, non di misure da padroni delle ferriere o da allievi mal riusciti di Stalin.Siamo tra quelli che riteniamo che una maggioranza “cresce” se c’è una opposizione che incalza, che una destra è costretta a migliorarsi se c’e’ una sinistra che guarda avanti. E viceversa.Non ci piacciono i monocolori nell’apatia generale, non ci piacciono le dittature in assenza di dibattito.E dal Congresso di Prc, con la nuova segreteria Ferrero, appoggiata in modo determinante dal brezneviano Claudio Grassi, non è certo uscita una sinistra moderna, ma una lotta intestina che non fa solo male alla sinistra radicale, ma a tutta la politica italiana. Esclusi per loro stupidità dal Parlamento, ora si divertono a escludersi a vicenda dai piccoli posti di potere interno, in uno stillicidio di regolamenti di conti quotidiani che fa saltare alla fine solo le poche teste pensanti.Condividiamo poco o nulla di quello che Piero ha scritto su Liberazione in questi anni, ma non si può negare che avesse cercato di farne un giornale aperto al dibattito interno alla sinistra, una bandiera dei “diritti civili e dei gay”, un tentativo di superamento delle vecchie logiche comuniste, con posizioni anche coraggiose contro il regime di Castro a Cuba.In 4 anni alla guida del giornale del Prc, senza aver mai preso la tessera, quasi a segnare la propria indipendenza di giudizio, dopo una vita passata all’Unità.Un direttore amato dalla redazione che scrive: ” Rifondazione Comunista vota la rimozione di Piero Sansonetti, direttore del suo quotidiano. E prima ancora di questo voto, con rara villania, indica chi dovrebbe sostituirlo. Una pagina nera, nerissima, nella storia di una sinistra agonizzante. Da oggi vengono, di fatto, neutralizzati l’intero gruppo dirigente della testata e il collettivo redazionale. Da oggi ci riteniamo imbavagliati”.Il sindacalista Dino Greco, chiamato alla direzione della testata, sarebbe il nuovo garante del “bollettino di partito” riportato sulla retta via del conformismo.Vladimir Luxuria ha dichiarato che “Ferrero è seduto su un regno fatto solo di macerie: un partito spaccato, un direttore epurato, una redazione incazzata”.Il giornale di Curzi e Manisco finisce in mano ai commissari del popolo…Sansonetti ha dichiarato: ” Ho paura di questo pezzetto della sinistra che si imbambola su se stessa e ricade nel vizio dello stalinismo: E’ terrificante. Ho paura di un Paese nel quale non c’è più la sinistra, ma c’è chi pensa che il muro di Berlino fosse una cosa buona e che i diritti civili non contino. La libertà è un valore, anzi il valore più grande. Finché la sinistra non si pianterà nella zucca che questo è il primo punto per la rinascita, che l’uguaglianza non può essere mai così importante da schiacciare un’idea moderna di libertà, saremo perduti.”E alla domanda “Quale futuro vede per Rifondazione?”, Sansonetti risponde: ” Futuro è una parola grossa. I due termini sono incompatibili. O parliamo di futuro o discutiamo di Rifondazione”.In una moderna democrazia riteniamo ci sia sempre bisogno di un pluralismo di informazione, non ci piacciono i Tg di regime.Facciamo un esempio recente: domenica la Moratti ha criticato aspramente la vendita di Alitalia a Cai, definendo l’operazione una “svendita ad amici” che hanno fatto l’affare. Cosa che peraltro noi sosteniamo da tempo, raccogliendo qualche non isolato consenso a destra ( magari in privato).A parte che la Moratti avrebbe potuto dirlo prima di noi e non svegliarsi tardivamente ( e passi…), chissà perché la sera sulle reti Mediaset la notizia non è stata data…A noi le censure non piacciono, a destra. Per questo possiamo dirlo con credibilità anche a sinistra. Per questo l’avversario Piero oggi lo sentiamo umanamente vicino: mai rinunciare a essere se stessi e a dire quello che pensa.Meglio scomodi che proni, almeno il mattino non si hanno problemi a guardarsi allo specchio…

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