lunedì 16 marzo 2009

LA "SOVRATASSA FRANCESCHINI"



La tassa sui ricchi? Sadica e inefficace
Cazzola: Franceschini vuol colpire i virtuosi
di GIULIANO CAZZOLA *
ROMA —

CON DARIO Franceschini i media sono molto generosi. Basterebbe, infatti, un minimo di documentazione per svelare all’opinione pubblica l’inconsistenza delle idee che il neo segretario del Pd sciorina quotidianamente con un fervore degno di miglior causa. Si prenda il caso della ‘tassa sui ricchi’ ovvero della proposta di aumentare di due punti — quale contributo di solidarietà limitato al 2009 — l’aliquota dell’imposta sui redditi a carico dei contribuenti che guadagnano più di 120mila euro l’anno. Una proposta che è rivolta più alle viscere che all’intelligenza dello zoccolo duro dell’elettorato di sinistra. E’ sufficiente raccogliere alcuni dati ufficiali (sui soli redditi Ire, a cui vanno aggiunte le tasse locali) per dimostrare quanto la ‘sovratassa Franceschini’ si accanisca nel perseguitare i contribuenti più virtuosi.I CONTRIBUENTI italiani sono più di 40 milioni. La platea di quelli eventualmente colpiti dal contributo di solidarietà è composta da circa 200mila persone. Tra il 70% e l’80% si tratta di lavoratori dipendenti e pensionati: a questi ultimi, nel corso del 2008, il Governo Prodi ha sottratto 140milioni di euro che non saranno mai più restituiti. I «ricchi» sono dunque in numero inferiore allo 0,50% del totale. L’ammontare dei redditi dichiarati da tutti i contribuenti è di circa 700 miliardi; mentre sono 135 i miliardi versati per l’imposta sui redditi.Ebbene, i «tartassati di Franceschini» denunciano redditi per 39 miliardi (il 5,6% del reddito totale) ma versano all’Erario, a titolo di Ire, 17 miliardi (il 12,65% dell’intero gettito versato dai 40 milioni di contribuenti). Anche mettendo in conto cambiamenti in più o in meno collegati al reddito dichiarato e al gettito di un anno particolare, è assolutamente evidente la sproporzione tra lo 0,50% (il numero dei contribuenti colpiti), il 5,6% (l’ammontare del reddito dichiarato) e il 12,65% (la partecipazione dei c.d. ricchi, secondo il Pd, alla formazione del gettito complessivo).IL PRELIEVO aggiuntivo su tale platea ridotta non sarebbe, poi, di 500 milioni ma di almeno 750 milioni, ovvero una media di 3.750 euro pro capite. Non è sicuramente un capolavoro di giustizia sociale il fatto che — su «quattro gatti» di contribuenti certamente corretti con il Fisco — si scarichi una pressione tanto forte. Altro che combattere l’evasione: per il Pd è il ceto medio (la cui aliquota marginale Ire è pari al 43%) il «mugiko» nemico del popolo.

* deputato del PdL,vice presidentedella Commissione Lavoro
da "La Nazione", 16 Marzo 2009

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