giovedì 26 marzo 2009

TEATRI E… TEATRINI


E brava Sabrina! Il progetto di un auditorium da 200 posti nel parco della Màgia sembra davvero la cosiddetta ‘great idea’ delle commedie antiche: la trovata speciale che risolve ogni problema e che dà risposte fattive alle esigenze della collettività quarratina. E brava la giunta che ha approvato a marzo il preliminare redatto dall’architetto Petruzzi con la collaborazione dell’artista Hidetoshi Nagasawa: ma facciamo anche due conti e rendiamoci conto (scusate il bisticcio) di quanto si spèrperi in questa Italia del “lardo ai cani” e delle “perle ai porci”, dove tutto fa brodo – a mo’ di Markette di Chiambretti – per dare fumo negli occhi al popolo lavoratore.
Quarrata, stando a quanto si è letto di recente, ha appena superato la soglia dei 25mila abitanti; l’auditorium conterrà 200 spettatori. Dunque 200 su 25mila fa esattamente lo 0,8% della popolazione. Il costo previsto per l’opera è di 997.740 euro, che, divisi per 200, porta a una spesa media (attenzione: spesa prevista e non finale a rendiconto!) di ben 4.988,7 euro a testa. Per equità e uguaglianza di trattamento, si dovrebbero spendere almeno 124 milioni di euro per soddisfare il restante 99,2% dei residenti – alcuni dei quali non hanno nemmeno una strada decente o una fogna che porti via i loro liquami o una piazzuola per parcheggiare una macchina o un lampione per vederci di notte o un canale di scolo che salvi dall’acqua alta che non c’è solo a Venezia e bla bla bla bla bla.
Non c’è che dire: se la presenza di Hidetoshi Nagasawa, illustre artista nipponico giunto in Italia in bicicletta, ci illumina di immenso, questa grande realizzazione democratica e destinata a ben 200 persone – pur finanziata dalla Regione Toscana, anch’essa abituata a sperperi medicei da signorìe cinquecentesche – ricadrà sopra le spalle del contribuente, perché ogni quarratino produttivo lascia ai signori di Firenze una fetta consistente di IRPEF ogni mese; e senza poter fiatare.
Un’opera come questa sarebbe già anomala in tempi di vacche grasse, immaginiamoci cosa non possa essere nel momento del doveroso e richiesto tiro della cinghia, proprio mentre Franceschini fulmina dal pulpito e lancia l’appello per la tassazione dei ricchi malvagi!
E allora, cara Sabrina, più che di un ‘auditorium’ per soli 200 privilegiati quarratini che lo utilizzeranno una volta sì e quattro no, la città avrebbe bisogno di un “adiutorium in nomine Domini”, cioè di un “aiuto nel nome del Signore” che liberasse i cittadini da una giunta che apre la finestra e butta via i quattrini rastrellati dal sudore del popolo lavoratore continuamente spennato da amministratori dello sperpero principeschi, strombazzoni e filopopulisti. E scusami se è poco.

Nessun commento: