lunedì 9 marzo 2009

LASCIATE CHE LE STRADE PARLINO DA SE'




Questa frase riecheggia un po’ troppo da vicino un motto evangelico, ma non dovrebbe disturbare i margheritini né i loro compagni, che ormai, seguendo la lezione di Fassino hanno riscoperto (lui disse alla radio che ne era sempre stato convinto) che l’anima esiste…
Lasciate che le strade parlino da sé. Questa della foto è via di Lucciano, nel tratto che va da via Verdi verso la zona Giuntini-Carradori. Non c’è che dire: d’inverno non patisce il freddo con tutte le toppe che si trova addosso. E chissà quante ce ne sono di altre che sono in condizioni anche peggiori. Una va senz’altro rammentata perché è un vero e proprio insulto alla ragione: via Asiago. Dal suo inizio, oltre lo stadio comunale, e fino al Montanino, è una vergogna comunale, tante sono le toppe e le buche. E, per aggiungere la beffa al danno, i cartelli stradali, lungo la ripida salita, intimano a chi viaggia di non superare i 50 Km all’ora.
Non ci sono soldi, assessore Burchietti, ma la priorità va a 800 metri di pista ciclabile. Le sinistre sono passate dall’essenzialità e dalle priorità degli anni 70, ai “vestiti firmati” della Seconda Repubblica: arredi urbani, percorsi di ogni tipo, boschetti da Orlando Furioso in cui far giocare ninfe e satiri, e piste (a volte anche non solo ciclabili…).
Forse sarebbe bene che il sindaco girasse un po’ di più per le strade e si fermasse a parlare con la gente, invece di chiudersi nelle sue stanze dorate e rendersi più irreperibile di un mistico nella torre d’avorio!

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