Di fronte ad una crisi economica internazionale certamente non facile, il governo Berlusconi ha fin dall'inizio intrapreso una strada: quella della stabilità e del rafforzamento del sistema-paese. Ciò si riflette in tutti i provvedimenti adottati, a cominciare dalla manovra economica di risanamento che consentirà finalmente, tra tre anni, agli italiani di vivere con maggiori certezze e allo Stato di fare un definitivo salto di qualità. Sulla strada della stabilità e della certezza c'è anche la missione che il presidente del Consiglio ha dato alla squadra di governo: assicurare una casa di proprietà a tutti gli italiani. Come è noto, già l'80% degli italiani possiede la casa in cui vive. Tuttavia l'iniziativa dell'esecutivo è di straordinaria importanza perché si rivolge a categorie deboli decisamente bisognose di aiuto da parte dello Stato. Stiamo parlando di nuclei familiari e giovani coppie a basso reddito, anziani in condizioni economiche difficili, inquilini sottoposti a sfratto, immigrati a basso reddito (purché residenti da almeno dieci anni in Italia oppure da cinque sempre nella medesima Regione).
L'annuncio di Tremonti (20 mila nuovi alloggi entro la fine del 2009) ha fatto saltare ancora una volta la mosca al naso al Pd, che si vede sorpassato a sinistra e che non ha trovato niente meglio da fare che mobilitare il sindacato degli inquilini ad esso più vicino, il Sunia, per muovere al governo critiche che, sinceramente, lasciano il tempo che trovano. Così, se negli anni passati erano stati realizzati 1.900 alloggi, adesso questo governo si appresta a sfornarne oltre dieci volte tanto attraverso un meccanismo, apparentemente semplice, ma che in realtà abbisognerà di grande impegno. Il motore del piano sarà il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. Questo si riunirà tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre per deliberare lo stanziamento di fondi per gli investimenti pubblici. A questo punto la palla passerà al ministero delle Infrastrutture, in particolare a Mario Mantovani, il sottosegretario con delega al Piano Casa, che promuoverà e seguirà da vicino la stipula dei singoli accordi di programma. A Mantovani, in pratica, toccherà il non facile compito di angelo custode del Piano Casa di governo, il secondo grande intervento di edilizia sociale in Italia dopo il famosissimo Piano Fanfani. Sempre al ministero sarà istituito il fondo per l'attuazione degli interventi. Anche per questo il ministro Tremonti ha già individuato la copertura di bilancio.
Ciò che più conta, a questo punto, non è tanto se i 20 mila alloggi si faranno: per questo occorrerà notevole impegno e sacrificio, ma i frutti non mancheranno di arrivare. Ciò che importa, invece, è la qualità degli interventi che sorgeranno. I nuovi quartieri a cui il capo-cantiere Mantovani sovrintenderà già nei primi mesi del 2009 sorgeranno sotto la stella di Silvio Berlusconi, che a proposito della costruzione di città non ha nulla da imparare. E' dunque questa la piccola rivoluzione nella rivoluzione: realizzare complessi residenziali non soltanto utili, ma anche gradevoli, che contribuiranno a migliorare l'immagine delle nostre città, lasciando definitivamente alle spalle un certo modo di fare edilizia, che puntava soltanto al guadagno ignorando le aspettative dei futuri residenti.
Attraverso il Piano Casa Berlusconi sarà possibile superare la situazione vigente, che presenta elementi di forte criticità: basti pensare alle case popolari, oggi abitate in buona parte da inquilini che non ne hanno affatto titolo e che se lo vedono riconosciuto magari perché figli o nipoti di un titolare. È ora di superare però questa impostazione vecchia. Avere una casa di proprietà significa essere più liberi e più sereni. E anche se non siamo negli Stati Uniti e qui il diritto alla felicità non è scritto nella Costituzione, il governo Berlusconi - aprendo i cantieri - sta per offrire un avvenire di speranza a tanti, tanti italiani.
L'annuncio di Tremonti (20 mila nuovi alloggi entro la fine del 2009) ha fatto saltare ancora una volta la mosca al naso al Pd, che si vede sorpassato a sinistra e che non ha trovato niente meglio da fare che mobilitare il sindacato degli inquilini ad esso più vicino, il Sunia, per muovere al governo critiche che, sinceramente, lasciano il tempo che trovano. Così, se negli anni passati erano stati realizzati 1.900 alloggi, adesso questo governo si appresta a sfornarne oltre dieci volte tanto attraverso un meccanismo, apparentemente semplice, ma che in realtà abbisognerà di grande impegno. Il motore del piano sarà il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. Questo si riunirà tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre per deliberare lo stanziamento di fondi per gli investimenti pubblici. A questo punto la palla passerà al ministero delle Infrastrutture, in particolare a Mario Mantovani, il sottosegretario con delega al Piano Casa, che promuoverà e seguirà da vicino la stipula dei singoli accordi di programma. A Mantovani, in pratica, toccherà il non facile compito di angelo custode del Piano Casa di governo, il secondo grande intervento di edilizia sociale in Italia dopo il famosissimo Piano Fanfani. Sempre al ministero sarà istituito il fondo per l'attuazione degli interventi. Anche per questo il ministro Tremonti ha già individuato la copertura di bilancio.
Ciò che più conta, a questo punto, non è tanto se i 20 mila alloggi si faranno: per questo occorrerà notevole impegno e sacrificio, ma i frutti non mancheranno di arrivare. Ciò che importa, invece, è la qualità degli interventi che sorgeranno. I nuovi quartieri a cui il capo-cantiere Mantovani sovrintenderà già nei primi mesi del 2009 sorgeranno sotto la stella di Silvio Berlusconi, che a proposito della costruzione di città non ha nulla da imparare. E' dunque questa la piccola rivoluzione nella rivoluzione: realizzare complessi residenziali non soltanto utili, ma anche gradevoli, che contribuiranno a migliorare l'immagine delle nostre città, lasciando definitivamente alle spalle un certo modo di fare edilizia, che puntava soltanto al guadagno ignorando le aspettative dei futuri residenti.
Attraverso il Piano Casa Berlusconi sarà possibile superare la situazione vigente, che presenta elementi di forte criticità: basti pensare alle case popolari, oggi abitate in buona parte da inquilini che non ne hanno affatto titolo e che se lo vedono riconosciuto magari perché figli o nipoti di un titolare. È ora di superare però questa impostazione vecchia. Avere una casa di proprietà significa essere più liberi e più sereni. E anche se non siamo negli Stati Uniti e qui il diritto alla felicità non è scritto nella Costituzione, il governo Berlusconi - aprendo i cantieri - sta per offrire un avvenire di speranza a tanti, tanti italiani.
Andrea Camaiora
11 commenti:
It could challenge the ideas of the people who visit your blog.
Ma quale piano casa! E' tutto fumo negli occhi! Persino FAMIGLIA CRISTIANA è arrivata a criticare l'operato del governo perchè non sta facendo un bel niente per le famiglie ma tutela solo gli utili delle imprese!
Che Famiglia Crisiana tenda a sinistra non è fatto nuovo....è sempre stato...In ogni modo è giusto che anche quella fonte esprima il suo pensiero, ci mancherebbe; alla fine tanto contano i fatti....il Governo nei primi cento giorni ne ha realizzati tanti, lo dicono le maggiori fonti mondiali e nessuno può smentire.
C'è tantissimo ancora da fare ma sono fiducioso che la maggioranza andrà avanti fregandosene di quelli come te i quali come unico scopo hanno quello di dire sempre no solo e soltanto perchè politicamente la pensi all'opposto.
Fabio
Appunto, contano i fatti. Vedi ad esempio la robin tax (il nome è già di per se un programma): un aumento di 1-2 cent sul carburante è già sufficiente a recuperare quel costo per i petrolieri. Poi voglio vedere come si farà a fare i controlli su una cosa come la benzina (non soggetta ad una domanda elastica) e ad arrivare a dire che su un rincaro di 10 cent, 1 o 2 sono imputabili a questa tassa. E questo è solo un primo esempio.
Famiglia Cristiana tende a sinistra? Questa è davvero la migliore battuta del 2008!! Complimentoni a Fabio per la battuta davvero spiritosa
Io faccio la catechista...e posso dirvi che quella rivista da tempo tende a sinistra....ma è risaputo.....perchè vi meravigliate tanto?
Caro anonimo vatti a leggere la nota diffusa agli organi di stampa da parte del Vaticano circa la presa di distanza della S. Sede nei riguardi di Famiglia Cristiana.
Abbi il buon senso di riflettere prima di strumentalizzare qualsiasi cosa contro il Governo; posso capire il vostro nervosismo ma il dato di fatto è uno solo: il Governo sta lavorando bene, sicuramente può fare di meglio...ovviamente sempre meglio dell'esecutivo scellerato qual'è stato quello di Prodi che non ne azzecò una!
Dirò di più: a mio avviso l'immigrazione clandestina doveva essee inserito come reato e non aggravante...riguardo il fatto che non sta facendo niente per le famiglie il Governo ti dico: leggi i provvedimenti e confrontali con quelli che ( non ) fece il Professore....solo dopo potrai vedere la differenza....sempre che tu lo voglia perchè magari una fetta di mortadella davanti agli occhi ti impedisce di vedere com'è la realtà.
Massimo Bianchi - presidente An Quarrata
Io mi guardo in tasca e non vedo niente di più, tranne qualche scelleratezza come la robin tax o i tagli alle forze dell'ordine, bossi che saluta l'inno col dito medio e così via. Ma visto che lei è così informato e dotto, caro presidente, inutile che stia a farle l'elenco completo.
Puoi contarci caro anonimo....nel frattempo stai all'opposizione a leccarti le ferite.
Massimo Bianchi
E' stato evocato il caso Famiglia Cristiana. Mi permetto di segnalarvi questa serie di articoli pubblicati su L'Occidentale i quali, seppur con toni ed argomenti diversi, sottolineano da un lato la virulenza dei toni del giornale cattolico dall'altro l'errore, nel merito, che sta compiendo. Se addirittura la Sala Stampa della Santa Sede, prudentissima, ha sentito il bisogno di segnalare questa situazione, credo che il segno sia stato passato. Abbondantemente.
http://www.loccidentale.it/tag/famiglia+cristiana
Con tutta la buona volontà mi sembra davvero fuori luogo voler dare giudizi così drastici e negativi all'operato del governo. Non solo per la spazzatura di Napoli, problema certamente ancora aperto, ma comunque affrontato con determinatezza e con mezzi adeguati. Non solo per il pacchetto sicurezza, il quale mi da fiducia non solo per questo o quel provvedimento più incisivo e d'effetto, che comunque non è da trascurare, ma per il fatto che questo pacchetto emana da un governo di cui fanno parte soggetti che quando parlano di certezza della pena, garanzia della legalità sanno quello che significa, ci credono fermamente, a differenza di altri che se ne sono riempiti la bocca. Non solo, dicevo, per l'operato preziosissimo del ministro Brunetta, dal quale io, dipendente pubblico, non mi sento assolutamente offeso, anzi, accolgo le sue parole come una sfida e un incentivo a far meglio e di più.Non solo per la Robin Hood tax, che non sarà risolutiva, ma certo è un segnale importante (è chiaro che se aumenta la tassazione una risposta possibile è l'aumento dei prezzi, infatti nel precedente governo abbiamo avuto validi esempi, ma non deve passare l'idea che un principio corretto non debba essere applicato solo perchè la sua traduzione pratica sarà difficolosa), ma anche perchè questa è una squadra di governo compatta, che decide, e dopo che ha deciso, che mette in pratica. E' chiaro che a farne tante, ce ne sarà qualcuna che riuscirà meno bene, ma questo accade ai governi che prendono decisioni, non a quelli che si barcamenano.
Gianluca Fantacci
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