domenica 6 marzo 2011

IL PUNTO (SOTT’ACQUA)


10. CASSA DELLA QUERCIOLA: DA QUI ALL’ETERNITÀ
Domenica 6 marzo 2011

A leggere quello che scriveva ieri Giancarlo Zampini sulla Nazione, casca il pan di mano, perché, per un’opera necessaria e già finanziata fino dal 2006, si passa, oggi, ad un rimando di 8 anni, con l’ultima novità portata a Caserana da Mauro Mari: l’assessore ha infatti detto che, dopo le incertezze sull’opera, dovute al progetto tavolinesco del Consorzio Ombrone, che non si è accorto della presenza di una casa dentro il perimetro dell’invaso, ora occorreranno altri tre anni di progetto e diverse altre centinaia di migliaia di euro di finanziamento, perché i quattrini che c’erano 5 anni fa, più di 3 milioni di euro, non bastano più.
Non importa che nessuno a Caserana non abbia perso la pazienza e che non ci sia stato quello che qualcuno poteva aspettarsi, ciò un assalto alla carovana dei politici – i quali, peraltro, visti da vicino così, hanno dimostrato solo una cosa: una sostanziale incapacità di seguire i problemi della gente per dare risposte non solo adeguate, ma soprattutto efficaci e risolutive.
Non importa perché la calma non è più indice di distensione fra cittadino e pubblici poteri, ma – ne siamo più che convinti, certi – è segno, molto più evidente e concreto, di rassegnazione e sfiducia nei confronti di una classe politico-amministrativa che sa fare bene solo una cosa: apparire, mostrarsi, reclamizzarsi per poi scomparire di fatto dinanzi alle difficoltà che ogni giorno si incontrano concretamente nell’amministrazione della cosa pubblica.
Che un’opera che potrebbe rassicurare la piana debba, in buona sostanza, slittare di 8 anni dalla sua iniziale partenza, e che si debba sentir dire all’Assessore Mari – quarratino, per giunta – che lui queste cose le sta maneggiando solo da appena un anno e mezzo perché prima non c’era, non tranquillizza affatto: perché è segnale certo, a nostro giudizio, del fatto che c’è sempre una scusa e una scappatoia per respingere le proprie responsabilità e mettersi la coscienza al riparo.
Mari si serva pure del Consorzio Ombrone, che ha commesso il pasticcio che ha commesso.
Ma ci permetta anche di dire che il professarsi sempre in perfetta regola, caso, puro e innocente; e il non riconoscere mai un proprio limite (e qui di limiti saltati ce ne sono più d’uno: dalla Provincia al Comune) o un proprio errore, è l’elemento che fissa l’immagine perfetta e calligrafica della nostra politica: di destra di centro e di sinistra.

Sono tutti e solo un bel branco di pavoni che fanno la ruota.

Buona domenica sott’acqua!

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

..per fortuna oggi c'è il sole.
Com'è da augurarsi che continui per anni ad assisterci la buona sorte o l'Onnipotente.
Quando le cose partono male, fra equivoci, fraintendimenti, cose dette e non dette, giochi a rimpallo per le competenze, mancanza di chiarezza sulla reale volontà di fare (o, come viene da pensare, visti i risultati) non fare, è complicato aspettarsi un bel lavoro.
A chi sostiene che alle amministrazioni mancano le risorse, vorrei chiedere cosa pensano quando queste sono da anni disponibili e con il passar degli anni stanno evaporando... leggo che quelle della Querciola non sono più sufficienti.
Aspettiamo un altro po', con pazienza, che in fondo gli anni passano... passano... passano

Anonimo ha detto...

Perchè nessuno dice le cose come stanno? Le cose stanno così: L'assessore al rischio idraulico, non è un caso, è Dali, che abita alla Caserana. Sa che il suo predecessore Meoni non voleva la cassa d'espansione alla Caserana e non la vuole neanche lui ma sono obbligati dal partito a farla fare, perchè serve agli Olmi e ai Casini (anche se per loro i Casini, di destra, potrebbero anche affogare). Cosa possono fare, quindi? di facciata farsi vedere consenzienti alla cassa e dietro dietro (alla faccia del Manetti) lavorare perchè non si faccia. E cosi è stato. Ma vi sembra normale che il Dali non sapesse della casa e del mandracchio (o come cavolo si chiama)? Certo che lo sapeva, ma gli faceva comodo far finta di nulla per perdere tempo! Tanto i progetti non costan nulla! E agli Olmi si tengono l'acqua. Il Gaiffi, Oreste e gli altri del comitato di Caserana, è dal 2006 che gli scrivevano che così la cassa non andava bene! se ne sono accorti la vigilia di Natale 2010! Cari quarratini, questi sono gli amministratori che avete votato, teneteveli stretti!