martedì 1 marzo 2011

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: MA CHE SPETTACOLO DEPRIMENTE, SIGNORI!


Non ci interessa affatto lo scontro istituzionale fra la Provincia (Mari) e il Consorzio Ombrone (Bargellini).
E non vogliamo entrare nel merito di chi ha torto e ragione, anche perché sarebbe – come direbbe il Manzoni – un voler raddrizzar le gambe ai cani.
Una cosa però la possiamo dire e la dobbiamo dire. Il Consorzio Ombrone aveva realizzato il progetto con tecnici che hanno lavorato solo sulle carte. Ed evidentemente male.
Spieghiamoci meglio: nessuno si era accorto, durante la redazione del progetto, della casa fantasma che sorge proprio in mezzo alla ‘buca delle acque’.
Su questo nessuno – a meno che non sia un emerito incompetente – avrà da ridire: sul fatto che i progetti (che costano, fra l’altro centinaia di migliaia di euro, se non milioni) non si possono preparare a tavolino come dei ragazzini che copiano dall’enciclopedia la relazione per il professore di filosofia o per il cartellone da attaccare in classe.
Chiunque abbia redatto il progetto, ha fatto questo: non si è preoccupato di fare altro che prendere delle piante e, senza schiodare il culo dal tavolo, tracciare le linee.
Un ottimo progetto, non c’è che dire. Un progetto che ora impone un riediting e un sacco di mesi di ritardo e di disagi. Per non parlare della sicurezza.
Poco c’importa dell’indignazione di Bargellini o della saccenteria di Mari: bocciati ambedue perché, con questo inghippo, hanno dato entrambi prova di non saper stare dietro ai loro tecnici e alle loro competenze. Hanno dato prova di essere gente che lascia fare, anche se profumatamente pagata per le responsabilità di cui si vantano di essere investiti.
Lo sanno anche gli studenti del primo anno di geometri che, per fare un progetto, specie se complesso, occorre andare sul posto; occorre anche parlare con la gente; occorre usare non solo l’intelligenza (che non basta), ma anche quel senso illusorio, ma fondamentale, che è la vista.
E lo sanno tutti, ormai, che esiste anche Google Maps, da cui si può vedere tutto dall’alto: case fantasma comprese – com’è stato mostrato da Alessandro Cialdi.
Questo non è stato fatto, cari Mari e Bargellini.
Ed è una vergogna, ora, che si arrivi al litigio, a solo discàpito delle popolazioni interessate.
Una vergogna che andrebbe fatta pagare, in termini di costi reali, ai tecnici che hanno sbagliato e ai politici che non hanno opportunamente vigilato.

Altro che stare a strapparsi i capelli come dei bambinetti scappati da un asilo infantile!

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