domenica 28 giugno 2009

DIOSSINA DI MONTALE: TWO DAYS AFTER


Non è il caso di rifare tutta la storia: ogni nostro lettore può ingrandire e leggere l’articolo apparso su La Nazione del 28 giugno. Ma ormai una cosa è certa e cioè che l’incidente accaduto all’inceneritore di Montale nel 2007 non fu per niente un fatto trascurabile, tanto che la relazione del 2008 sulle conseguenze di questo evento non risulterebbe – a detta del dottor Bolognini – per niente affidabile: addirittura Bolognini definisce sconcertante la gestione del caso Montale.Intanto Alessandro Romiti, presidente del comitato anti-inceneritore, ha fatto circolare il documento che segue, dal quale, tuttavia, abbiamo tolto alcune espressioni a nostro giudizio un po’ troppo forti:

Cittadini della piana,
è con grande soddisfazione e un poco di orgoglio (visto l’esposto depositato da me e mia moglie all’Ordine dei Medici di Pistoia il 27.5.07) che vi sottopongo l’estratto della Nazione di oggi, dove è denunciata a “viva voce” e per mezzo di un autorevole esperto il Dott. Michelangelo Bolognini (designato come responsabile dell’Ordine dei Medici di Pistoia nelle attività di controllo degli atti della commissione tecnica preposta).
La notizia è strabiliante, perché ricaccia le mirabolanti menzogne rifilate dagli amministratori tutti sulla stampa degli ultimi due anni e dimostra – finalmente in modo consolidato in una dichiarazione resa in pubblica commissione – che il comitato contro l’inceneritore di Montale aveva piena ragione nell’esporre le sue denunce delle malversazioni e conseguenti menzogne esercitate contro i cittadini ignari!

Non vi annoio, spedendovi il comunicato stampa “non firmato” del 20 Giugno 2008, dove il responsabile della commissione “tavolo tecnico” annunciava dati rassicuranti, impegnandomi a dure proteste nell’immediatezza dell’inaugurazione della celebre “Smilea”…
Oggi, che il Nero si è fatto Bianco, la Notte Giorno e la Bugia è divenuta Verità, innumerevoli Pinocchi vedranno il loro naso crescere (ma non diventeranno dei bambini come nella fiaba di Collodi: a questo giro l’hanno fatta troppo grossa […]!).
Adesso, le porte della Procura della Repubblica, si apriranno meglio a tutti coloro che vogliono chiarezza e trasparenza sulla sciagurata posizione dell’impianto di Montale, gestito da CIS e dai suoi azionisti!

Speriamo che si aprano anche […] per coloro che hanno frodato la fede pubblica dei cittadini esponendoli a un sicuro danno della loro salute e della loro economia!!
Buona lettura e non vi ringrazio della vostra attenzione: sto lavorando per voi!
Cordialità.
Alessandro Romiti

Al di là di ciò che Romiti dice in merito agli aspetti riguardanti la sicurezza dei cittadini, considerazioni oggi supportate dall’autorevole dottor Bolognini, condivisibili e che ci fanno tremare nel ricordo di certi scenari da film-denuncia americani anni 90, preme qui ricordare le affermazioni – anche piuttosto risentite – del Sindaco di Quarrata durante una trasmissione a TVL di qualche tempo fa: affermazioni che, secondo quanto sostiene oggi Romiti, rientrerebbero nella categoria delle verità di innumerevoli Pinocchi (i sindaci della piana, appunto).
Noi appuntiamo l’attenzione solo sul fatto che l’impianto, dopo l’incidente, non fu fermato immediatamente, come forse sarebbe stato bene fare sia per prudenza che per rispetto delle popolazioni amministrate, nei confronti delle quali le sinistre al potere mostravano e mostrano una così spiccata sensibilità.L’impianto fu fermato solo due giorni dopo il ballottaggio che portò alla conferma di Sabrina Sergio Gori sul soglio sindacale. E allora: se la sente il Sindaco di Quarrata, medico che ha giurato secondo il giuramento di Ippocrate, di darci qualche delucidazione in merito a questo evento e alla riconferma – unica all’interno del consiglio di amministrazione del CIS – del consigliere designato da Quarrata? O resterà ancora una volta un sindaco sordomuto?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

La risposta del sindaco (dal suo blog: http://sabrinasergiogori.wordpress.com/chi-sono/) può essere solo questa: «Mi sono laureata a Firenze e poi specializzata in endocrinologia, svolgo la professione di medico di medicina generale a Quarrata. Sono convinta che il diritto alla salute sia una delle più importanti conquiste della nostra democrazia, perché non è giusto essere curati solo se si è ricchi, anzi, proprio nei momenti di fragilità deve essere garantito il sostegno e la cura della persona». Le diossine dell'inceneritore? Bischerate e basta. Il Romiti? Un rompiballe.
Come medico cattolico, che ama il popolo e muore di diabete mellito quando (come scrive sul blog) si accorge che «il momento in cui finisce la notte e comincia il giorno è quando riconosci nell’altro il volto di tuo fratello» può dire solo così.
Peccato che il fratello da riconoscere sia un altro che ha mangiato il pollo alla diossina e l'insalata alla cacca.

Vanni Fiuggi

Anonimo ha detto...

Gentile sig. Niccolai, grazie della gratuita e spontanea ri-pubblicazione della mia mail di ieri sul suo blog.
Mi preme precisare che non ho alcuna carica nel COMITATO CONTRO l'INCENERITORE DI MONTALE che mi onoro di affiancare come libero cittadino.
Solo solo un accanito simpatizzante e sostenitore. Peraltro ringrazio della premurosa ma eccessiva cautela nell'aver cassato frasi presunte "forti".
Ebbene non sono mai sufficientemente!!!
Lo vada a dire a Stefania, Maurizio, Alberto, Alessandra, Emilio ed altri numero miei amici o conosciuti e già coteanei al momento dislocati nei vari cimiteri di Agliana!
Loro non possono protestare: un tumore li ha spediti via a 28, 35, 38, 45, 53 anni!
Ebbene io mi batto anche per loro e per tutti: per gli altri ignari (e purtroppo anche per gli ignavi) che godono delle mie iniziative e non lo sanno, quando addirittura non lo vogliono sapere.
"Grasso che cola!"
Grazie per la divulgazione!
Posti pure sul blog se crede, questa mia sottolineatura!
Cordialità

ALESSANDRO ROMITI

Anonimo ha detto...

Caro Niccolai,
ho letto anch'io l'articolo apparso domenica sulla cronaca locale di Pistoia. Si rimane colpiti dal vedere nero su bianco affermazioni così precise e forti da parte di chi è/è stato parte direttamente in causa di tanta querelle. Mi domando, se quanto affermato dal dott. Bolognini è vero, cosa dovrebbero pensare i cittadini di chi è preposto alla tutela della loro salute? E' vero che quando si parla di certe tematiche, verità assolute è difficile riscontrarle e le variabili possono essere molte, ma da parte di chi gestisce un servizio che è importante e che impatta comunque sull'ambiente e sull'immaginario dei cittadini, un pò più di trasparenza, un pò meno di arroganza non guasterebbero. Soprattutto perché questa vicenda riguarda una SPA la cui proprietà è completamente in mano pubblica; ne va della loro credibilità, della credibilità delle istituzioni pubbliche proprietarie dell'impianto - in particolare i Sindaci di Agliana, Montale e Quarrata che siedono personalmente nell'assemblea dei soci e di chi opera nel sistema - anch'esso pubblico - dei controlli; controlli che letti così sembrano molto opinabili ma ancor peggio, traspare un'interpretazione degli stessi esiti non condivisa dagli stessi esperti.
Lo sconcerto è davvero profondo.... ma, con pacatezza e fermezza, occorre insistere perchè venga fatta chiarezza e sia ristabilita la necessaria fiducia perché, nell'immediato, non credo ci siano altre alternative pronte a risolvere la questione dello smaltimento dei rifiuti senza farsi prendere dalla frenesia di un inopportuno "nimby" (not in my back yard) che accollerebbe ad altri la mancanza di responsabilità nostra, la responsabilità di chi li produce.
Chi è stato investito dai cittadini dell'onore - e onere - di rappresentarli, ha di che farsi carico della questione nei modi e nelle sedi deputate perché è diritto dei cittadini essere convinti che chi li amministra non lo faccia con faciloneria e pressappochismo, se non altro....
Cordialità.

Anonimo ha detto...

È vero che i nostri politici e i nostri amministratori fanno schifo e non si assumono mai una responsabilità nonostante guadagnino l’ira di dio e traggano profitti da schifo dai loro seggioloni senza muovere un dito. Ma è anche vero che a Pistoia ci sono ben sette (dico sette) procuratori della repubblica che non vedono niente o quasi – tranne una maestra che mandano sotto processo perché gli è morto un coniglio da compagnia in macchina per errore, e la costringono a patteggiare con 500 euro di multa. E tutta questa gente che in buona sostanza non fa nulla la paghiamo diecimila euro il mese, più annessi e connessi, per un totale di più di un milione di euro l’anno.
In Italia non comandano davvero né i politici né gli amministratori, siamo tutti ostaggio dei sindacati e dei magistrati (per lo più rossi come il fuoco e a Pistoia amici di Vannino Chiti). Lo sottolinea bene Stefano Livadiotti dell’Espresso nei suoi libri editi da Bompiani: “Magistrati. L’ultracasta” e “L’altra casta. L’inchiesta sul sindacato”, due opere di una lucidità allucinante che hanno molto da insegnare a tutti.
O si rimettono le cose in linea o siamo fritti, oltre che avvelenati dal sudiciume fisico e morale di questo ammuffito e corrotto Paese.

Anonimo ha detto...

Prendo atto che ognuno ha i politici (e gli amministratori) che si merita, ma il precedente post sollecita una riflessione perché mette in luce uno stato di cose che qualcuno definirebbe "poliarchico"; dove tanti centri di "potere", che una volta agivano in concorrenza, nel rispetto di attribuzioni e competenze certe, norme ma anche prassi, oggi fanno a rincorrersi per occupare più spazio possibile a scapito di altri soggetti. C'è un mondo istituzionale e politico che si preoccupa più di accaparrarsi quote di presenze, che caso mai danno immagine, che non di occuparsi delle finalità per cui sono costituiti. E le proprie competenze, in nome di una malintesa autonomia, scivolano - miseramente - in fondo alla lista..... con buona pace di tutti e in maniera molto bi-partisan.
Forse dovremmo aggiornarci.... il mondo che abbiamo in testa non è quello attuale e corriamo il rischio di tentare di trattenere l'acqua fra le mani. Oppure incedere nell'ipotesi che un uomo forte, con effetti salvifici, possa rimettere ordine al caos. Ma questa non è democrazia.

Anonimo ha detto...

"Oppure incedere nell'ipotesi che un uomo forte, con effetti salvifici, possa rimettere ordine al caos. Ma questa non è democrazia", scrive l'anomimo di qui sopra...
Ma Quarrata ha già il suo uomo forte - anche troppo: il sindaco Sabrina Sergio Gori.