venerdì 12 giugno 2009

IL BENE COMUNE: DAL VANGELO SECONDO IL SINDACO SSG.


No gente.... con confondiamo le carte quando si parla di bene comune! Non è un concetto, come dite voi, catto-comunista. Il Bene Comune si riferisce a cose ben più serie, ed implica capacità di ricerca, ascolto, mediazione e sintesi su scelte di fondo del nostro vivere quotidiano, avendo come riferimento dei valori. Cose sconosciute, ahinoi, a questa classe dirigente che non fa poco a vivere alla giornata. Alla politica si deve chiedere di guardare un po' più in là del proprio naso, cercando di perseguire il Bene Comune che è bene di tutti, non di una sola parte. Anche stavolta ci sciacquiamo la bocca con parole di cui non si comprende il senso. Che povertà! A Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio...
Amaramente: abbiamo, comunque, la classe dirigente che ci siamo meritati.


Da questo commento a uno dei nostri post – Le prediche di Lefèvre del 10 giugno scorso – è nata la riflessione che segue.

Quando scrivevamo «Sul concetto catto-integralista, infine, di bene comune, non mancheremo di illustrare nei fatti il profondo pensiero filosofico di questo sindaco-medico che avrebbe molto bisogno di curare se stesso prima ancora di venire a predicare ai suoi sciagurati concittadini», non intendevamo dire, come presuppone il nostro anonimo commentatore, che bene comune è un concetto catto-comunista: non siamo tanto ingenui e sprovveduti da non sapere che esso viene da lontano; intendevamo semplicemente dire che su quel concetto, come visto attraverso il filtro catto-integralista (cioè attraverso gli occhi della Signora Sabrina), nutrivamo forti dubbi e perplessità, dal momento che il Sindaco di Quarrata è la negazione del bene comune fatta carne. E vediamo perché. Scegliamo gli stessi parametri del nostro commentatore:

1. Capacità di ricerca: la Sabrina ne ha zero. Una riprova? Si è mai preoccupata di ricercare il vero pensiero dei suoi concittadini su scelte come quelle del Soreca-difensorecivico, del traffico caotico degli Olmi, dell’acqua e del gas che mancano in varie frazioni, del problema dell’inceneritore? Delle spese alla Màgia e così via? No, mai. Voto: 1.

2. Capacità di ascolto: avete mai provato a chiedere un appuntamento al Sindaco? Provate. Telefonate direttamente in Comune: risponderà la sua fida guardia del corpo, Barbara Vannelli, e si porrà come filtro tuttofare-tuttodecidere, chiedendo di conoscere il perché della vostra richiesta. Sarà lei a scegliere per la sua Ras: è il caso di adoperare questa definizione arabica di capo perché ben s’attaglia a un sindaco per molti aspetti simile a un Gheddafi, sia in termini di autoritarismo sordo-muto, sia in termini di scelte delle proprie guardie del corpo.
La Sabrina non ascolta nessuno: la avete mai vista rispondere a una – una soltanto – delle nostre osservazioni? No, mai. Voto: 1.

3. Capacità di mediazione: la Signora Sabrina non media con nessuno. Mai. Non media con le opposizioni, perché, ove fosse costretta a farlo (e torniamo ancora, tanto per fare un esempio, sulla vexata quaestio della nomina del Soreca), prima di mediare fa approvare una regola anomala e incostituzionale per la quale a fianco dei consiglieri comunali hanno diritto di voto 50 associazioni del territorio che votano con lo stesso peso dei consiglieri stessi: sicché il consiglio è svuotato di ogni potere decisionale. È il caso di ricordare che la stessa norma è stata inserita anche nel regolamento per la partecipazione dei cittadini: una chiarissima prise de cul per i Quarratini.
SSG media? No, mai. Voto: 1.
4. Capacità di sintesi su scelte di fondo: le uniche scelte di fondo della SSG, operate su Quarrata, le vediamo sotto i nostri occhi. Milioni di euro spesi per un centro architettonicamente anomalo;

tentativi di costruire balene di cemento con cessi in bocca; progetti per fare della Màgia un centro di scienza e di cultura con un meeting di poche decine di giovani una volta all’anno; idee di creare case degli artisti ad appena 25 km di distanza da Firenze, patria dell’Umanesimo e del Rinascimento; fisime e fantàsime che riguardano idee grandiose di valorizzare i cervelli delle attività artigianali che non esistono più (pizzi e merletti: mancherebbe l’arsenico però…); idee di costruire teatrini da 200 posti alla Màgia; installazioni di prati d’erba che seccano dopo un mese e si buttano via, ma dopo aver gettato quattrini e tempo senza che niente resti (si legga anche il blog di Andrea Balli e si veda il comunicato-stampa targato Comune); sperperi milionari per la Querciola e la casa di Zela, patrimonio di alto interesse locale, mentre i Quarratini sono senza acqua, gas, fogne, illuminazione pubblica, parcheggi, sussidi vari di ogni tipo e sorta…
Ha mostrato una qualche capacità di sintesi? No, mai. Voto: 1.

Al contrario, mentre si buttano 60mila euro all’anno per il Nazionale, si nega un pagamento di 80 euro a una persona malata che rischia il distacco della fornitura elettrica da parte dell’Enel. E non è che un piccolo esempio. Ma potremmo continuare dicendo che mentre si regalano 25mila euro all’associazione Il Cipresso per organizzare una manifestazione insignificante durante il Settembre Quarratino, non se ne trovano 15 mila per una notte bianca che smuove se non 40mila persone almeno 20mila o 10mila; che mentre la gente di Olmi chiede il censimento delle strade prive dei servizi di acqua e gas, nessuna risposta viene da Palazzo. E così via.
È, questo, un concetto di bene comune – e non ce ne voglia il nostro anonimo commentatore – assai discutibile per un Sindaco margheritoso-rosybindino e, quindi, catto&comunista. È un concetto che per bene comune intende il bene del sindaco e della giunta del Comune; un concetto di bene comune che chiude gli occhi sulle mense circolo-parrocchiali che, partite con l’idea di offrire pasti ai bisognosi o a poche persone in limitati periodi dell’anno, finiscono per essere la mensa dei dipendenti di aziende e banche e, di fatto, sotto altro nome e ragione, un servizio di ristorazione funzionante per tutti e perfino di domenica: e nessuno vede niente, con sussiegose smentite pubbliche a cura della dottoressa Cagnetta e senza alcuna indagine e vigilanza da parte della polizia municipale.

In una cosa ha senz’altro ragione il nostro anonimo: che Quarrata ha la classe politica che si è meritata. Ma solo quella Quarrata che, abbagliata dal cattocomunismo buonista e parolaio, ha dato credito a questo Sindaco che, ripetiamo, si connota in assoluto come il peggiore che Quarrata abbia mai avuto: superbo, muto, arrogante e dirigista e – come da cliché – tutto incentrato sulla propria immagine e il proprio potere in nome del bene comune. E questo checché possano scrivere la sua fida e fedele segretaria e le sue addette-stampa nei comunicati-stampa che il Comune produce a raffica.Un suggerimento: perché il Quarrata informa non viene ribattezzato, più opportunamente, Quarratàskaja Pràvda, cioè Le verità Quarratine? Così, tanto per dire… In nome del bene comune. Amen.

Dal Vangelo secondo SSG: lode a te, o Sabrina!


La Squadra del Blog

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Oh Sabrina..ma perche un vai a vede' se fanno??!!

Anonimo ha detto...

Luomo è nato libero ma ovunque è in catene!!