I SONDAGGISTI LO HANNO AVVISATO IN TEMPO: CEDERE IL GIOCATORE BRASILIANO AVREBBE CAUSATO UN NOTEVOLE CALO DI CONSENSI… SAREBBE STATA OFFUSCATA L’IMMAGINE DEL PREMIER: DA UNO CHE COMPRA A UNO CHE VENDE… A RISCHIO UN MILIONE DI VOTI, TRA CONTESTAZIONI E CORTEI DI PROTESTA
Silvio Berlusconi ha rischiato più che durante le liti dell’anno scorso con Fini, si è trovato più in difficoltà che a dare retta alle richieste di Bossi, ha trangugiato amaro più che in occasione delle querelles passate con Casini.In realtà aveva dato l’assenso per la cessione al Manchester City del fuoriclasse brasiliano Kakà, anche perché di fronte a un’offerta “esagerata” (120 milioni di euro), qualsiasi presidente avrebbe portato il giocatore in Inghilterra anche in braccio.Ma domenica a San Siro ha capito che la politica ha i suoi costi: contestazioni alla presidenza da parte dei tifosi, striscioni dal tenore “Berlusca interista”, “Meschini e bugiardi: e ora vendete il Milan”, cortei di protesta dei tifosi sotto via Turati, con blocco del traffico.L’immagine vincente del Cavaliere sarebbe stata offuscata: lui è uno che compra, non che vende, lui spende, non incassa. Per il premier, calcio e politica sono sempre stati vicini, in termini simbolici. Il Milan rappresenta da sempre quel modello vincente che Berlusconi vorrebbe applicare al Paese. E’ il Milan, più che Mediaset, ad aver creato l’immagine di successo di Berlusconi ai fini elettorali. Secondo il sondaggista Crespi, l’impatto elettorale della cessione di Kakà sarebbe stato devastante. “A rischio concreto un milione di voti dei milanisti, sui cinque milioni di tifosi rossoneri in Italia”. Probabilmente il premier qualche sondaggio veloce l’ha fatto fare davvero e ha deciso di declinare l’offerta, con grande sconcerto degli inglesi che hanno sostenuto che l’accordo era fatto, ma poi sono intervenuti altri fattori: la politica e l’impatto dell’opinione pubblica.D’altronde non sarebbe la prima volta che Berlusconi decide in campo sportivo anche sulla base dei sondaggi.Nel 2001 aveva in corso due trattative: una politica, con l’Udeur di Mastella, e una calcistica per l’acquisto di Rui Costa dalla Fiorentina.I sondaggisti gli dissero che Rui Costa valeva elettoralmente molto più di Mastella e Silvio acquistò Rui Costa.Chi non ricorda, nel 2000, l’incursione nella conduzione tecnica della Nazionale con le critiche a Zoff, reo di non aver fatto marcare a uomo Zidane?Berlusconi era in piena rincorsa elettorale, Zoff si dimise per protesta, ma l’uscita del Cavaliere era stata consigliata dai sondaggisti che attestavano la rabbia dei tifosi per la sconfitta con la Francia agli Europei.E infine l’affare Ronaldinho, il pallone d’oro, il cui acquisto è stato annunciato da Berlusconi a pochi giorni dal voto per le elezioni politiche, salvo essere perfezionato a luglio, a urne ormai chiuse.Ora Silvio dice che Kakà resta al Milan per una questione di cuore: ” L’avevo lasciato libero di scegliere: lui ha dimostrato che i principi sono più importanti del denaro”…Peccato che il giorno prima Kakà avesse chiesto al Manchester City un aumento del 20% dello stipendio che gli avevano proposto…Berlusconi ora parla di “attaccamento alla bandiera, di riconoscenza verso la società e al suo presidente che l’hanno lanciato, di un ragazzo la cui anima corrisponde al suo viso”.Pensiamo che Kakà semplicemente abbia ottenuto dal Milan quello che gli avrebbe offerto la squadra inglese.A Silvio sarà costata un’integrazione salariale, ma sempre meno che perdere un milione di voti e la sua immagine vincente.
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