domenica 10 maggio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: LA STORIA LA FACCIAMO NOI.


Non è un errore: volevamo scrivere proprio così la storia la facciamo noi, riferendo la frase al pensiero del sindaco Sabrina e del suo senato consiliare, in primo luogo Simone Niccolai.
Anche nella commemorazione di Moro del 9 maggio scorso, la linea è stata la stessa: il sindaco ha insistito più sugli aspetti del nerismo che su quelli del rossismo, dimenticando che la storia è fatta anche di oggettività e che, nel caso Moro, primeggiarono le BR, a cui certe forze dettero – e provino a negarlo – logistica e sostegno, nell’ottica del distruggiamo lo Stato: tanto peggio tanto meglio. Oggi tutta questa brava gente è in sella: dirigenti dello Stato, politici, amministratori e… ottimi borghesi in tutti i sensi.
Fu il tempo della teologia della liberazione, a Pistoia era il tempo del Cineforum di Bardelli (oggi TVL), della chiesa delle Casermette e della rivoluzione sociale cattolica garginiana e bagnana, con lo sfociare di Mauro Bagni, parroco delle Casermette, nella sospensione a divinis, nel suo allontanamento dalla parrocchia perché tornato allo stato laicale, nel suo trovare sbocco nel lavoro al Fabbricone di Prato e nel suo confluire nelle file dell’allora PCI, fino a diventare vicesindaco di Agliana, e assessore al personale, carica da lui svolta con molto pragmatico piglio di stampo marxo-leninista.
Ed erano le ultrasinistre – quelle che scrivevano ciò che si legge qui nella foto in via della Repubblica-angolo con via Montalbano – a covare e far crescere le soluzioni oltranziste culminate nell’assassinio di Moro per mano delle BR, sigla che significa rosse non d’altro colore, come paiono credere certi giovinetti che della storia non hanno altro sentore che quelle quattro menate rifritte a scuola da maestrine della CGIL e solerti prof. di berlingueriana memoria (stiamo parlando, a scanso di equivoci, del ministro della Pubblica Istruzione, Luigi, non dell’altro che piaceva a Benigni, Enrico il serio).

Fatto è che troppi di quelli che ora sono in cattedra allora avevano solo i pantaloni corti o tenevano ancora in mano il lecca-lecca: perciò il sindaco si prenda una cannata sulle mani dopo averle messe sul banco!
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2 commenti:

IB ha detto...

Vorrei precisare che il parroco da lei mensionato si chiamava Antonio e non Mauro e che è deceduto due anni fa. Detto questo mi pare lampante come tutto lo scritto sia denso di confusione, imprecisione e beceraggine da quattro soldi.

Cordialmente

Irene Bagni (figlia dell'amatissimo Antonio Bagni)

Anonimo ha detto...

Non conosco bene le vicende, e su quelle taccio. Conosco però un po' l'ortografia e volevo sottolineare che "menzionato" si scrive con la zeta!

Pietro