Se gli uomini di cultura, scienza e pensiero temono il confronto: vuol dire che si sentono deboli.
O vuol dire che il confronto l’hanno in odio, perché fondamentalisti. Oscurantisti, fanatici, intolleranti.
Inviare una lettera al Rettore della Sapienza, definendo come non gradita la presenza del Papa, è un atto razzista!
Degno di un Paese incivile. Degno dell’Iran di Ahmanidejad.
Oggi, quantunque laici e non credenti, s’è tutti papisti.
O vuol dire che il confronto l’hanno in odio, perché fondamentalisti. Oscurantisti, fanatici, intolleranti.
Inviare una lettera al Rettore della Sapienza, definendo come non gradita la presenza del Papa, è un atto razzista!
Degno di un Paese incivile. Degno dell’Iran di Ahmanidejad.
Oggi, quantunque laici e non credenti, s’è tutti papisti.
“Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo”.
Voltaire
Voltaire
1 commento:
Che tristezza caro Mario.
In Italia possono parlare tutti e a tutti è assicurata una tribuna: ex terroristi, delinquenti comuni, estremisti islamici, paparazzi, nani e ballerine.
Il Papa no!
Quello che è peggio poi è il pensiero che di fronte a una sessantina di insegnanti (ma cosa insegnano se hanno perso il gusto del confronto?) che hanno respinto la visita di Benedetto XVI, c'è stato un enorme e assordante silenzio di migliaia di studenti ed insegnanti che non hanno alzato un dito contro gli anti-papalini.
Quando la maggioranza è rimasta silenziosa di fronte alle ingiustizie è sempre finita male
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