Steven Spielberg ha rifiutato mercoledì scorso l'incarico di consulente artistico per l'apertura e la chiusura dei giochi olimpici di Pechino. Il noto regista ha motivato il suo rifiuto dicendo che la sua coscienza non gli avrebbe consentito di continuare come se niente fosse. Inoltre ha aggiunto che da questo momento in poi il suo tempo e le sue energie saranno dedicati non alle cerimonie olimpiche ma a fare il possibile per porre fine agli indicibili crimini contro l'umanità commessi nel Darfur. La Cina infatti, oltre a non rispettare i diritti umani all'interno dei suoi confini, ha diretti interessi economici in Sudan, dove risulta il maggior investitore nell'industria petrolifera. Più volte la PRC è stata accusata di violare i diritti umani vendendo le armi al continente africano e rivelandosi così responsabile dei continui spargimenti di sangue. Auguriamoci che il no di Spielberg venga seguito da tanti altri.
venerdì 15 febbraio 2008
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