mercoledì 27 febbraio 2008

Veltroni, Veronesi, ma anche gli scimpanzé


E’ rimasta celebre una affermazione del neo candidato del Pd, Umberto Veronesi a proposito di uomini e scimpanzé. Il celebre oncologo, rispondendo a una domanda del Corriere sosteneva che infondo non c’è così tanta differenza tra le due specie e per questo chi si accanisce a voler difendere gli embrioni umani dovrebbe fare lo stesso con quelli delle simpatiche scimmie.
Vale la pena riportare il testo integrale di quella riposta di Veronesi: «Uno scimpanzé che cos’è? Un essere vivente con una differenza minima nel genoma rispetto all’uomo. Talmente minima, i geni sono uguali al 99,5 per cento, che potenzialmente potrebbe essere un progetto di uomo. E allora perché non tutelare anche lui? La Chiesa in realtà ha una visione antropocentrica: solo l’uomo conta. Ma io che sono animalista e vegetariano mi chiedo, provocatoriamente, perché non tuteliamo anche gli embrioni degli scimpanzé, anch’essi sono progetti di esseri umani».
Allora parve un’affermazione piuttosto stralunata, oggi, con la campagna elettorale in corso può tornare utile al nuovista Veltroni.
Insomma, basta con l’antropocentrismo, basta con i fossati tra le specie, se la differenza tra uomini e scimmie è solo di quel 0,5 di geni, perché un partito moderno e laico come il Pd dovrebbe discriminare i poveri scimpanzé. Le liste sono ancora aperte e un posto per “le quote pelose” si troverà certamente. Qualcuno vorrà mettere in dubbio che si tratta pur sempre di voti?

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