Una premessa.
L’auspicio è che al più presto intervenga l’autorità giudiziaria, e che valuti se le affermazioni che di seguito si riporta, non siano passibili di sanzione penale ex legge Mancino; così come pure ci si augura, che l’Ordine dei giornalisti intervenga al riguardo, con una dura reprimenda a carico del giornalista del Manifesto.
Ma arriviamo al dunque.
Ecco le farneticanti parole di Valentino Parlato, indirizzate a Gianni Alemanno:
“Gianni Alemanno è integralmente fascista, già nella sua fisionomia (ma non sono lombrosiano)“.
“Domenica e lunedì prossimi dobbiamo andare tutti a votare per Rutelli, possiamo più o meno tapparci il naso, ma la puzza di Alemanno è terribile“.
Poche cose da aggiungere, perché le deliranti e fasciste affermazioni di Parlato, si commentano da sole.
La prima, è che - come ha egregiamente sottolineato Luigi Santabrogio su Libero di ieri -, scomodare la “fisionomia” di Alemanno, come fa Parlato, attribuendo alla stessa un significato o un valore politico in modo più o meno deterministico: significa esprimere razzismo puro.
In nulla dissimile da quello che Hitler usava all’indirizzo degli ebrei. Quando, ad esempio, postulava come avessero tratti somatici particolari (il naso adunco); e che quindi fosse possibili individuarli come “razza”: a giudizio del dittatore, “inferiore”!
Il discorso di Parlato è lo stesso: dal volto e dalla fisionomia di Alemanno, sarebbe possibile risalire alla sua razza politica. Ovviamente considerata dal pennino del Manifesto: “degenere”!
Razza politica, cui il fascista del Manifesto attribuisce anche un afrore molto forte: “la puzza di Alemanno è terribile“.
Le parole sono indubbiamente violente. Indubbiamente pregne di razzismo.
E come si è detto all’inizio: magari passibili di sanzione penale ex legge Mancino.
Speriamo si trovi un pubblico ministero disposto a far rispettare la legge succitata!
L’auspicio è che al più presto intervenga l’autorità giudiziaria, e che valuti se le affermazioni che di seguito si riporta, non siano passibili di sanzione penale ex legge Mancino; così come pure ci si augura, che l’Ordine dei giornalisti intervenga al riguardo, con una dura reprimenda a carico del giornalista del Manifesto.
Ma arriviamo al dunque.
Ecco le farneticanti parole di Valentino Parlato, indirizzate a Gianni Alemanno:
“Gianni Alemanno è integralmente fascista, già nella sua fisionomia (ma non sono lombrosiano)“.
“Domenica e lunedì prossimi dobbiamo andare tutti a votare per Rutelli, possiamo più o meno tapparci il naso, ma la puzza di Alemanno è terribile“.
Poche cose da aggiungere, perché le deliranti e fasciste affermazioni di Parlato, si commentano da sole.
La prima, è che - come ha egregiamente sottolineato Luigi Santabrogio su Libero di ieri -, scomodare la “fisionomia” di Alemanno, come fa Parlato, attribuendo alla stessa un significato o un valore politico in modo più o meno deterministico: significa esprimere razzismo puro.
In nulla dissimile da quello che Hitler usava all’indirizzo degli ebrei. Quando, ad esempio, postulava come avessero tratti somatici particolari (il naso adunco); e che quindi fosse possibili individuarli come “razza”: a giudizio del dittatore, “inferiore”!
Il discorso di Parlato è lo stesso: dal volto e dalla fisionomia di Alemanno, sarebbe possibile risalire alla sua razza politica. Ovviamente considerata dal pennino del Manifesto: “degenere”!
Razza politica, cui il fascista del Manifesto attribuisce anche un afrore molto forte: “la puzza di Alemanno è terribile“.
Le parole sono indubbiamente violente. Indubbiamente pregne di razzismo.
E come si è detto all’inizio: magari passibili di sanzione penale ex legge Mancino.
Speriamo si trovi un pubblico ministero disposto a far rispettare la legge succitata!
2 commenti:
se si applicasse la legge. berluscaiser starebbe dietro le sbarre (e' da un bel pezzo) e non dov'e' ora....
ma con che faccia scrivi certe cose??
amico datti pace, il vento e' cambiato in Italia e da oggi anche a Roma, Berlusconi e' stato giudicato dagli italiani che evidentemente hanno capito molto piu' di qualche giudice sessantottino. Capisco che ti rode non aver più riferimenti parlamentari, ma in democrazia si può vincere e come sta accadendo a te si può anche perdere. Magari domandati perche' i cittadini si fidano più di Berlusconi che di Veltroni o Bertinotti o di Beppe Grillo.
Mario Niccolai
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