Querciola diciassettesima tappa. Un altro dei misteri della Querciola è la cosiddetta Laghina. Pietro Metastasio avrebbe detto che è come L’araba fenice: che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa…
Anche in questo caso ci sono cartelli cadenti e… pezzi da museo (vedi il malridotto natante della foto), ma di laghine neppur l’ombra.
Più che altro a visitare la Querciola si ha l’impressione di trovarsi in un deserto abbandonato, in un’area che, in buona sostanza, non interessa a nessuno – nonostante tutte le dichiarazioni di principio. Robaccia e attrezzacci ammassati dappertutto, paccottiglia e degrado.
Eppure la Querciola è il luogo dei sogni del presidente Meoni, aspirante scrittore con il suo libro fatto di tre racconti: 1. La storia del bambino e del pesce buzzone – 2. Senza titolo perché non sono stato capace di trovarlo, per cui inizierò il racconto con una frase: ogni volta che qualcuno dice di non credere alle Fate, una Fata muore! – 2. Querciola anno 2130 (esperimenti di scrittura reperibili in: http://www.laquerciola.it/libro.asp il sito (non aggiornato) dell’area protetta.
Buone fate a tutti!
Querciola 17 continua...
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