Querciola ventesima tappa. Ed eccoci finalmente all’ultima puntata, con cui possiamo mostrare un esemplare raro della biodiversità faunistica della Querciola.
Come il Balaton, in Ungheria, può vantare la presenza di corvi, cigni e cicogne, tutti pronti a regolare l’ecosistema biologico a seconda delle proprie predilezioni alimentari, la Querciola si connota, in tutta la Toscana superiore, come un’area protetta del tutto peculiare. Mentre la varietà più diffusa è l’anas vulgaris, meglio conosciuta come anatra da cortile, nella varietà bianca, pezzata o anche muta o mutola – aretinamente chiamata nana –, affiancata da pollame vario e inserita in un contesto di sottomacchia mediterranea a base principale di ortica; la specie più importante da proteggere qua, pur se non rischia affatto l’estinzione, è comunque l’anas plastificata meonia, il cui migliore esemplare è riprodotto nella foto, detta anche – da dopo le scoperte di Gregor Johann Mendel –, anas Querciolae, dove vive tutto l’anno senza creare problemi.
Con questa lunga serie di interventi – ai quali potremo, magari, dedicare alcuni approfondimenti – si conclude il nostro viaggio all’interno della Querciola, dove si pensa di far sorgere un centro didattico e un museo.Non è escluso che in futuro non possa nascervi un vero e proprio polo naturalistico-museale, possibile meta di decine di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo per osservare specie rarissime di persone, animali e cose locali…
Come il Balaton, in Ungheria, può vantare la presenza di corvi, cigni e cicogne, tutti pronti a regolare l’ecosistema biologico a seconda delle proprie predilezioni alimentari, la Querciola si connota, in tutta la Toscana superiore, come un’area protetta del tutto peculiare. Mentre la varietà più diffusa è l’anas vulgaris, meglio conosciuta come anatra da cortile, nella varietà bianca, pezzata o anche muta o mutola – aretinamente chiamata nana –, affiancata da pollame vario e inserita in un contesto di sottomacchia mediterranea a base principale di ortica; la specie più importante da proteggere qua, pur se non rischia affatto l’estinzione, è comunque l’anas plastificata meonia, il cui migliore esemplare è riprodotto nella foto, detta anche – da dopo le scoperte di Gregor Johann Mendel –, anas Querciolae, dove vive tutto l’anno senza creare problemi.
Con questa lunga serie di interventi – ai quali potremo, magari, dedicare alcuni approfondimenti – si conclude il nostro viaggio all’interno della Querciola, dove si pensa di far sorgere un centro didattico e un museo.Non è escluso che in futuro non possa nascervi un vero e proprio polo naturalistico-museale, possibile meta di decine di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo per osservare specie rarissime di persone, animali e cose locali…
Querciola ventesima e ultima puntata.
cliccare sulla foto per ammirare l'anas Querciolae
Nessun commento:
Posta un commento