venerdì 10 luglio 2009

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN'OASI SENZ'ACQUA.







Querciola diciannovesima tappa. Diamo la penultima occhiata all’Oasi della Querciola; un’area senz’acqua anche se dovremmo essere dinanzi a uno dei siti umidi della Toscana settentrionale.
Nel padule di Fucecchio, ad esempio, l’acqua è calata, ma è pur sempre presente nei canali – e il movimento degli uccelli, dei pesci e dei crostacei è sensibilmente evidente.
Ma che qui il lago sia in secca da un pezzo lo si vede bene da quant’è arido il prato, nonostante che questa foto risalga a maggio scorso e che il tempo quest’anno sia stato molto piovoso.
Il 21 giugno c’è stata anche la festa, come da copione.
L’ultimo sguardo alla Querciola glielo daremo però mostrando l’unico esemplare avicolo, tipico dell’area, che siamo riusciti a fotografare con un vero colpo di fortuna.
Alla prossima e ultima puntata, dunque.


Cliccare sulle foto per ingrandire.


Querciola 19 continua...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quando la demagogia da gambe al niente, i risultati di vedono.
Qualcuno ha davvero investito nell'operazione Querciola tanto e tanto, ma partendo da convulsioni mentali caotiche che hanno evitato di dare spessore reale alla vicenda. Ma siete mai stati nel Padule di Fucecchio? che vi sembrano paragoni! Quella è un'area naturalmente umida, modellata dall'intervento dell'uomo che l'ha resa così com'è, con evidenti pregi ma anche con difettucci di non poco conto: vedi il tasso di inquinamento. Nell'area del cratere palustre è stata creata una riserva provinciale e il sito è uno di quelli vagliati con interesse internazionale dai referenti per la Conferenza di Ramsar sulle aree umide.
L'altra, naturalmente, è zona alluvionale e basta, che è stata via via insediata e resa produttiva. Rimangono i laghi di caccia, ma quelli, naturalmente, in primavera si prosciugano, i terreni vengono coltivati e poi, con l'arrivo delle piogge si allagano. A meno che, come viene fatto, non si pompi acqua nei campi per mantenerli allagati. E' stata istituita un'ANPIL che è un artificio previsto dalla Regione Toscana, buon ultima su livello di "protezione ambientale"
Il Padule di Fucecchio era una delle maggiori vie di commercio nei secoli scorsi e, via acqua arrivavano ai porti (ce ne sono ancora tracce diffuse) le merci da Pisa, via Arno. Un'economia incentrata sull'area palustre era fiorente (caccia e pesca compresa) ma la malaria faceva il suo corso.
E' interessante, tanto per ristabilire le misure, leggere il PSES (Piano di Sviluppo Economico Sociale) per le aree protette della Provincia di Pistoia, da questa adottato, tanto per capire le proporzioni davanti a tante farneticazioni. E investimenti. Ci sono aspetti da valorizzare, anche in Querciola, ma vanno inseriti in un contesto chiaro e soprattutto sostenibile per la comunità e anche per l'ambiente. La Querciola non può essere e non potrà mai diventare niente più di quello che è... con buona pace di chi ha visioni irreali ed impraticabili, pena sconvolgerne l'ambiente.
Raf