Querciola diciottesima tappa. Foto scattata il 20/05/2009 19:52:46. Capanni nella brughiera. Dentro al capanno c’è una specie di stanza con dei tavoli, uso refettorio. Fuori un lavandino che scarica in una fossa di campo.
È ovvio che è solo un’ammucchiata di ciarpame. Per “eccesso di specificazione” – come direbbe il buon Primo Levi – sarebbe molto interessante vedere, a nome della trasparenza e della buona amministrazione, se questa costruzione ha ottenuto, a suo tempo, i necessari e dovuti permessi e autorizzazioni, e se, quindi, è in perfetta regola con le norme edilizie o se invece deve essere immediatamente abbattuta con le dovute sanzioni ai responsabili. Nei cassetti del Comune – come dice qualche solerte impiegato – c’è tutto… quindi: fuori le carte! O è chiedere troppo agli uffici urbanistica, lavori pubblici e vigilanza sull’edilizia?
Come l’assessore Gaggioli dichiara circa i nuOvi strumenti urbanistici di cui si sta dotando Quarrata (Il Tirreno 3 luglio 2009): «Vorremo far diventare una norma tutta quella serie di attenzioni che vanno a favore della qualità dell’ambiente e del benessere dei cittadini: dal rendimento energetico, all’illuminazione naturale con finestre grandi, ma con le schermate per il caldo dell’estate. Regole che apparentemente potrebbero essere viste come un intralcio alla costruzione, mentre in realtà sono nell’interesse dei cittadini perché vogliono incentivare la qualità abitativa degli edifici».
Una domanda sorge spontanea: l’amministrazione comunale deve comportarsi in maniera da dare l’esempio ai cittadini o è legittimata a fare come vuole perché è lei che detta le regole?
Ai tecnici e ai politici l’ardua risposta.
Ai cittadini il giudizio conclusivo.
Querciola 18 continua...
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