Quarrata, 11 maggio 2009 – Al Presidente del Consiglio Comunale Massimo Sauleo – OGGETTO: Utenze sprovviste di acquedotto e metanodotto. – Interrogazione.
Premesso che sono state presentate all’amministrazione comunale di Quarrata in data 26 marzo 2005, 7 maggio 2007, 11 ottobre 2007 petizioni popolari con le quali si richiedevano chiarimenti su quanti utenti del territorio risultassero ancora sprovvisti dei servizi di acquedotto e metanodotto;
tenuto conto che in data 3 giugno 2005, in risposta alla petizione popolare del 26 maggio dello stesso anno, l’amministrazione comunale rispondeva dicendo di non disporre dei dati attestanti il numero delle utenze sprovviste del servizio di acquedotto (prot. n° 31009/13/6);
visto che a distanza di quattro anni ancora non si conosce con esattezza lo stato del completamento dei servizi in oggetto;
il sottoscritto consigliere comunale interroga codesta spettabile amministrazione per conoscere, possibilmente certificato da materiale apposito da consegnare al consiglio comunale, l’elenco dettagliato delle strade, dei tratti parziali di esse e/o caseggiati che ad oggi risultano ancora privi dei servizi di acquedotto e metano.
Con osservanza.
Cons. Com. Massimo Bianchi
Può bastare così o bisogna essere più chiari? Una volta si diceva: «Ti devo fare uno schizzo?». In questo caso sarebbe appropriato un bello schizzo d’acqua. Si parla, da ben 5 anni, di case e strade non raggiunte da metano e acquedotto, e all’ultimo consiglio comunale il vicario in terra di SSG, Marco Mazzanti, risponde all’interpellante Massimo Bianchi che il suo intervento è strumentale, e perciò il vicesindaco-assessore ai lavori pubblici si rifiuta di fornire dati e cifre in grado di fare il punto della situazione su quante famiglie non sono raggiunte dall’acquedotto e dal gas: in séguito, poi, è intervenuta anche Publiacqua a rincarar la dose a giustificare il suo atteggiamento aziendalistico che mira solo al profitto e che quest’anno finirà col distribuire ai propri dipendenti un premio di produzione medio pro capite di circa 2000 euro e spiccioli. E io pago…! Ma davvero le sinistre che diventano padroni sono il peggio di quanto ci si possa augurare!
Poveri Daniele Manetti e Legambiente! Agli amministratori di Quarrata non interessa degli interessi comuni e del bene comune, ma solo del Bene Comune, inteso come seggiola, seggiolone, scranno, trono, cattedra, poltrona, seggio, strapuntino, sdraio e chi più ne ha più ne metta.
In cinque anni questa amministrazione non è stata capace di fare un rilevamento delle necessità della gente: e allora che ci stanno a fare gli amministratori? Perché non vengono rispediti a casa con tanto di sigillo di ceralacca? E forse – dicano loro – non è per difficoltà oggettive nel reperire dati che non sanno produrre cifre, ma perché (ci spingono a crederlo con il silenzio e la s-partecipazione di cui sono portabandiera) non hanno intenzione di far sapere quale sia lo stato di fatto. 5 anni corrispondono a ben 1.825 giorni: la piramide di Cheope ci mise meno a venir su, ma certo il dover rendere ragione di qualcosa può risultare assai scomodo. E i funzionari del Comune che hanno tutto nei cassetti – come dicono –, quanto ci mettono a trovare dati e documenti? O gli amministratori non gli hanno chiesto un bel nulla?
La cosa più facile, quando ci fanno una domanda, è rispondere che essa è strumentale e tirare dritti, con una spallucciata, senza rispondere. Questa è la giunta SSG: arrogante, contumace, detentrice dell’unica verità, capace di moderare anche il popolo quando vuole sapere un po’ troppo...
Premesso che sono state presentate all’amministrazione comunale di Quarrata in data 26 marzo 2005, 7 maggio 2007, 11 ottobre 2007 petizioni popolari con le quali si richiedevano chiarimenti su quanti utenti del territorio risultassero ancora sprovvisti dei servizi di acquedotto e metanodotto;
tenuto conto che in data 3 giugno 2005, in risposta alla petizione popolare del 26 maggio dello stesso anno, l’amministrazione comunale rispondeva dicendo di non disporre dei dati attestanti il numero delle utenze sprovviste del servizio di acquedotto (prot. n° 31009/13/6);
visto che a distanza di quattro anni ancora non si conosce con esattezza lo stato del completamento dei servizi in oggetto;
il sottoscritto consigliere comunale interroga codesta spettabile amministrazione per conoscere, possibilmente certificato da materiale apposito da consegnare al consiglio comunale, l’elenco dettagliato delle strade, dei tratti parziali di esse e/o caseggiati che ad oggi risultano ancora privi dei servizi di acquedotto e metano.
Con osservanza.
Cons. Com. Massimo Bianchi
Può bastare così o bisogna essere più chiari? Una volta si diceva: «Ti devo fare uno schizzo?». In questo caso sarebbe appropriato un bello schizzo d’acqua. Si parla, da ben 5 anni, di case e strade non raggiunte da metano e acquedotto, e all’ultimo consiglio comunale il vicario in terra di SSG, Marco Mazzanti, risponde all’interpellante Massimo Bianchi che il suo intervento è strumentale, e perciò il vicesindaco-assessore ai lavori pubblici si rifiuta di fornire dati e cifre in grado di fare il punto della situazione su quante famiglie non sono raggiunte dall’acquedotto e dal gas: in séguito, poi, è intervenuta anche Publiacqua a rincarar la dose a giustificare il suo atteggiamento aziendalistico che mira solo al profitto e che quest’anno finirà col distribuire ai propri dipendenti un premio di produzione medio pro capite di circa 2000 euro e spiccioli. E io pago…! Ma davvero le sinistre che diventano padroni sono il peggio di quanto ci si possa augurare!
Poveri Daniele Manetti e Legambiente! Agli amministratori di Quarrata non interessa degli interessi comuni e del bene comune, ma solo del Bene Comune, inteso come seggiola, seggiolone, scranno, trono, cattedra, poltrona, seggio, strapuntino, sdraio e chi più ne ha più ne metta.
In cinque anni questa amministrazione non è stata capace di fare un rilevamento delle necessità della gente: e allora che ci stanno a fare gli amministratori? Perché non vengono rispediti a casa con tanto di sigillo di ceralacca? E forse – dicano loro – non è per difficoltà oggettive nel reperire dati che non sanno produrre cifre, ma perché (ci spingono a crederlo con il silenzio e la s-partecipazione di cui sono portabandiera) non hanno intenzione di far sapere quale sia lo stato di fatto. 5 anni corrispondono a ben 1.825 giorni: la piramide di Cheope ci mise meno a venir su, ma certo il dover rendere ragione di qualcosa può risultare assai scomodo. E i funzionari del Comune che hanno tutto nei cassetti – come dicono –, quanto ci mettono a trovare dati e documenti? O gli amministratori non gli hanno chiesto un bel nulla?
La cosa più facile, quando ci fanno una domanda, è rispondere che essa è strumentale e tirare dritti, con una spallucciata, senza rispondere. Questa è la giunta SSG: arrogante, contumace, detentrice dell’unica verità, capace di moderare anche il popolo quando vuole sapere un po’ troppo...
Che duri di menta! Che mente, diceva il mi’ zio che faceva il chiccaio!
2 commenti:
E' vergognosa la presunzione e l'arroganza con la quale Publiacqua ha replicato a Bianchi...ma è ( si fa per dire ) comprensibile: ha mirato nel tallone d'Achille...e fa male!!!
I dati che contano cara Publiacqua sono due: che centinaia di quarratini sono senza acqua e senza depuratore e il Cda dell'azienda è folto di incompetenti che prendono cifre da capogiro....alla faccia della crisi!
Tutto il resto, la vostra replica al consigliere Bianchi in testa, cara Publiacqua sono solanto chiacchere!!!! Vergogna!
Franco
Pensiamo solo a quanto becca il vicepresidente Renzo Fagioli: con quel che piglia può pernettersi anche di mangiar bistecca tutti i giorni. Non gli è bastato essere sindacalista e prendere, oggi che è in pensione, la pensione della scuola e quella del sindacato (perché i sindacalisti romani ne pigliano due di pensioni), no, non gli è bastato: deve anche rotolarsi nello zuppone di € di publiacqua. In barba ai lavoratori.
Caro Franco, è proprio vero che Cristo non c'è.
Te che pensi?
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