mercoledì 16 febbraio 2011
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: I BRAVI NIPOTINI DI DON STURZO E DI STALIN
Non ci interessa assolutamente quello che dichiara il Sindaco per giustificare il fatto che nel nostro Comune lavorano a ritmo sostenuto cooperative che fanno capo, in una maniera o in un’altra, a consiglieri, a vicepresidenti del Consiglio Comunale, a assessori della Giunta in carica, e nelle quali lavorano familiari di assessori della Giunta in carica.
Non ci interessa sentire sproloqui sulla legalità, inviti alla raccolta di firme per il rispetto delle regole e quant’altro di quello con cui la peggio Sindaca di Quarrata ogni mattina, alzandosi, si sciacqua la bocca.
Ci interessa invece ricordare a tutti che questa Sindaca accusò Ciottoli di fare gli affari suoi col Comune e, quando vide che non era vero, non chiese neppure scusa.
Ci interessa invece ricordare a tutti che l’Assessore Gaggioli accusò Alessandro Cialdi di parlare in Consiglio solo perché spinto a difendere interessi sotterranei di chissà quali mafie locali.
Non ci interessa nemmeno che ci venga ripetuto che nessuno viola nessuna norma mentre va avanti per questa strada: perché neppure i farisei violavano le leggi, le norme e le regole stabilite dalla sacra scrittura e dal sinedrio di Gerusalemme, eppure Cristo – di cui non crediamo che la Signora Sabrina abbia da dire nulla – si rivolse a loro chiamandoli, pur nel loro assoluto rispetto delle regole, razza di sepolcri imbiancati e vipere.
Questo ci interessa dire e ribadirlo a chiare note: non siamo contrari né alle cooperative né al lavoro che esse svolgono a favore della collettività e del mondo stesso del lavoro; e perciò, con le nostre inchieste, non vogliamo assolutamente sparare su nessuno né fare i cecchini e i terroristi in alcun modo.
Una cosa però vogliamo sottolinearla e ribadirla con assoluta chiarezza – e questo deve essere ben chiaro a tutti, di centro di destra e di si sinistra: esistono norme etiche che nessuna legge può prevedere e che deve essere la coscienza a dettare; norme che, per opportunità, per correttezza, per buongusto, per umanità e per rispetto di tutti i cittadini, nessuno può trasgredire se non vuole essere giustamente accusato di tracotanza, di superbia, di scorrettezza e di affarismo senza faccia e senza scrupoli.
Per questo, cara Sabrina, cari assessori in carica, cari consiglieri del PD, cari fiancheggiatori e sostenitori di questa Giunta, lasciateci essere disgustati di questi banchetti in cui a mangiare alla tavola comune sono solo i figli, i dipendenti, i coniugi, gli amici, i consiglieri, gli assessori stessi di questa Giunta del disastro e della vergogna.
È questo l’aspetto insopportabilmente scorretto sotto il profilo morale: ciò che fa, di questa Giunta così formalmente ineccepibile, l’esempio di quello che non deve essere un’amministrazione che dice di ispirarsi a principi etici e morali laici e cristiani ad un tempo: una serie di bravi nipotini di don Sturzo e di Stalin, che sparano addosso a quanti, non essendo come loro, fanno come loro; ma che si vestono con il vestito da prima comunione, candido e verginale, quando, dinanzi al piatto, sono loro o gente dei loro a sedersi e a saziare la propria fame.
E questo, sia chiaro una volta per tutte, non glielo lasciamo fare senza gridare tutta la nostra disgustata indignazione!
P.S. – Con questo crediamo di avere risposto anche alle osservazioni di Anna Goretti, presidente dell’Orizzonte, comparse stamattina, 16 febbraio, sul Tirreno, ma che non sembrano cogliere l’aspetto squisitamente politico della questione.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
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4 commenti:
mi domando e dico:
con tutte le problematiche ben visibili che ci sono all'interno dell'amministrazione comunale,comunque in fase di "revisione",cosa fa???mi attacca proprio una cooperativa che lavora sul sociale e che per Quarrata fa' cosi' tanto e tutto alla luce dl sole.....
Ci faccia una cortesia,si impegni su altri fronti e magari usi parole alla portata di tutti che di sicuro,in questo caso,ma anche in altre sue valutazioni,non sono quei vocabili a rendere le sue critiche degne di considerazioni.
ma ci faccia il piacere.....
Mi complimento per la notizia, degna di una ottima analisi. Faccio osservare che dai bilanci pubblici della COOPERATIVA ( depositati alla CCIAA) sarà certamente possibile desumere le quote di fatturato provenienti da Enti pubblici.
L'argomento non è affatto surrettizio e/o accessorio:esso serve certamente a dimostrare il nesso di relazione sulla circostanza conclamata all'esperienza dei cittadini: Le amministrazioni "rosse" acquistano il consenso grazie alla "considerazione" (e affezione INTERESSATA) di numerosi sodàli. La vicenda della COOP è solo la punta dell'iceberg, ma la gentile amministratrice della COOP, non avrà timore a fare denuncia delle partite contabili di confronto in piena trasparenza e correttezza. Nevvero? A. Romiti
Salve,
non condividendo i Vostri modi accusatori ed in generale le espressioni "bambinesche" degli interventi, sposto l'attenzione sul lavoro effettuato.
La coop in questione, come tante sul territorio, si occupa in maniera massimale di lavori di ambito sociale. Mi chiedo che cosa accadrebbe se in questo momemto ci fosse un'amministrazione di destra, magari guidata da Lei. Forse i fondi andrebbero persi, tanta gente smetterebbe di lavorare e altrettante famiglie si ritroverebbero senza quei sussidi che danno una mano.
Non voglio essere patetico, ma certe situazioni vanno vissute: disabilità, autismo, crisi epilettiche...etc.
Quindi alla fine non capisco dove Voglia parare con il suo articolo di denuncia: su come la coop ha preso gli appalti, su quanto fattura, su come svolge il lavoro?
Se gentilmete mi può rispondere Gliene sarei grato.
Spero di non essere stato invadente e salutandola le porgo cordiali saluti.
L. Bargiacchi
Caro L. Bargiacchi,
alle sue domande abbiamo già risposto con quanto segue, che è stato pubblicato su questo stesso blog alla pagina http://marioniccolai.blogspot.com/2011/02/una-foto-al-giorno-leva-il-medico-di_17.html (e che lei probabilmente non ha letto) in data 17 febbraio:
«Con molta serenità, ma insieme con risoluta fermezza, senza tenere assolutamente conto di quanto ci venga rimproverato da commenti, peraltro anonimi e, perciò stesso, poco attendibili, in questa sede ci sentiamo di ribadire che non abbiamo motivi di pentirci di aver posto il dito su una situazione che comunque consideriamo anomala; una situazione in cui
1. una coop che lavora con il Comune di Quarrata è quella di un consigliere comunale
2. una coop che lavora con il Comune di Quarrata è quella del vicepresidente del consiglio comunale stesso
3. una coop che lavora con il Comune di Quarrata è quella in cui lavora un assessore, la moglie di un assessore e la figlia di un assessore del Comune di Quarrata.
Se non abbiamo remore nel criticare nessuno dei nostri politici o ex politici – e lo abbiamo dimostrato con le nostre scelte –, tantomeno le abbiamo nel porre l’accento su una situazione che comunque non può essere presa come una delle più normali e scontate. Che si voglia o non si voglia capirlo, che piaccia o che non piaccia, che si pensi quel che si pensi da parte di chi scrive commenti ma lo fa in maniera anonima: tenendo ancora una volta presente che non intendiamo negare il valore del lavoro delle coop, non possiamo far finta di non vedere che qui siamo dinanzi a una palese e incontestabile anomalia.
Qualsiasi altro discorso lo riteniamo perciò ininfluente e destinato a lasciare il tempo che trova; infruttuoso e solo strumentale».
Vorremmo comunque sottolineare che, se a Quarrata ci fosse un centrodestra alla guida del Comune, ci sarebbero ancora le cooperative a svolgere i loro indispensabili servizi sociali e a dare vita e lavoro al mondo della gente di Quarrata e del lavoro di Quarrata.
Certo però non sarebbero cooperative unicamente facenti capo e incentrate su figure di assessori (e loro parenti e affini), consiglieri e vicepresidenti del consiglio comunale di maggioranza e di giunta.
Sperando di averle risposto con chiarezza, grazie per averci contattato con civile educazione.
La Squadra del blog
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