Lascia basiti, la lettura del programma presentato da Veltroni.
Il sottoscritto, ad esempio, sperava che la rottura con la sinistra radicale, avrebbe impresso al Partito democratico un profilo - progettuale - molto liberale e molto riformista.
Mi sbagliavo.
L’analisi dei dodici punti veltroniani (un altro dodecalogo?), infatti, evidenzia quanto poco ci sia di riformista e di liberale, in questo nuovo soggetto politico.
Non c’è rupture: soprattutto rispetto al profilo programmatico dei Ds. E niente di audace.
Per carità: ci vuole del tempo perché una forza politica che muove dal Pci, arrivi ad essere compiutamente social-liberale.
Tuttavia, questo sembrava potesse essere il ruolo di Veltroni: disegnare l’identità del Partito democratico, avendo come punto di riferimento il New Labour di Tony Blair.
Mentre l’unica cosa che accomuni il programma di Veltroni a quello di Blair, è l’utilizzo della carta carbone.
Nel senso che tanto l’uno quanto l‘altro: hanno copiato dai loro avversari di destra. Blair ha attinto moltissimo al programma della Thatcher.
E Veltroni ha provato a copiare il programma di Berlusconi.
Tuttavia, dato il risultato, pare che al Loft nemmeno il copiare, riesca.
Vediamo nel dettaglio.
Infrastrutture ed energia.
Con circa 15 anni di ritardo, il centrosinistra italiano arriva a proporre le stesse cose del centrodestra, in tema di infrastrutture ed energia.
Tali e quali: sì alla Tav, sì ai termovalorizzatori e sì ai gassificatori.
15 anni sono un po’ tanto, effettivamente.
Ma come usa dire: meglio tardi che mai!
Case in affitto.
Il Nutellone - anche qui, con un ritardo di almeno un anno rispetto al centrodestra -, propone di costruire 700.000 nuove case.
Una proposta analoga, ripeto: l’ha già fatta Berlusconi un anno fa.
Per il leader del Popolo della Libertà, creare nuovi alloggi servirebbe a calmierare i prezzi degli affitti: aumenta l’offerta (di case), diminuiscono i prezzi dei fitti.
Veltroni, al riguardo, si spinge anche oltre: le nuove abitazioni vorrebbe locarle ad “equo canone”. Ad una somma compresa tra i 300 e i 500 euro.
Peccato che non aggiunga, che il costo sociale dell’operazione, ricadrebbe per intero sui lavoratori dipendenti e sui pensionati: se costruisci nuove case (con i soldi del contribuente), e ci ricavi poco (perché le fitti non a prezzi di mercato), lo Stato spende una barca di soldi, erogati a fondo perduto. E non recupera un cacchio (dai canoni di locazione).
E a pagare, secondo voi, chi sarebbe innanzitutto?
I Paperon dei Paperoni, o i poveri cristi?
Andiamo avanti.
Università.
Qui, come in altri punti del programma, c‘è molto zucchero filato.
Pare che il Nutellone voglia costruire “100 nuovi campus universitari e scolastici”.
Perché?
Perché se uno studente è accolto in una bella struttura - e ci sono il prato, le fontane e le caprette che gli fanno ciao -, studia meglio.
Bon.
E’ notorio che Veltroni - in fatto di scuole e università -, capisca molto poco.
S’è fermato ad un diploma (sperimentale) di scuola di cinematografia. Dopo essere scappato dal liceo classico Tasso, di Roma.
Insomma: parla per sentito dire. E purtroppo lo si capisce appieno.
Mezzogiorno.
Pare che il suo obbiettivo sia quello di non disperdere in mille rivoli - e in mille progetti -, i soldi dell’Unione europea.
Come dire: una buona intenzione, indubbiamente.
Ma non è un “progetto” per il Mezzogiorno. E’ una dichiarazione di buoni principi.
Tipo: non gettare le carte per terra. Riponile nel cestino dei rifiuti. Né più né meno.
Una roba assolutamente veltroniana, dunque.
Ancora.
Dote fiscale.
La proposta è interessante, negli obbiettivi. Ma sbagliata per quel che riguarda i mezzi suggeriti per raggiungerli.
Propone - come già s’è analizzato - di erogare 2.500 euro per ogni nuovo nato.
La proposta è giusta: ma invece di far spendere ulteriori soldi allo stato - cioè a voi e a me -, si potrebbero introdurre più proficuamente delle detrazioni - degli sconti fiscali -, di eguale importo, per le famiglie.
Riduzione delle tasse.
Su questa proposta, che volete che vi dica?
Due cose.
Innanzitutto, che è il leitmotiv del centrodestra da oltre 15 anni. E Berlusconi - poco, troppo poco -, le tasse le ha abbassate.
In secondo luogo va aggiunto che Veltroni - quando propone di abbassare la pressione fiscale -, non è credibile.
Può essere credibile chi ha appoggiato il governo fiscalmente assassino di Prodi?
Penso di no.
Spesa pubblica.
Questo è l’ultimo punto di cui parlo (il resto è aria fritta, o poco più).
Ed è anche quello che giudico più interessante.
Veltroni, infatti, promette che abbasserà la spesa pubblica, di mezzo punto di Pil, il primo anno. E di un punto percentuale, nei due anni successivi.
Io non gli credo.
Però mi basta che l’abbia proposto.
Perché il Popolo della Libertà - se non vuole perdere l’appeal di forza liberale -, sarà costretto a rilanciare sull’argomento.
E se - arrivato al governo - Berlusconi davvero tagliasse la spesa pubblica, quella improduttiva (gli stipendi dei politici, gli sprechi, le Province ecc. ecc.): sarebbe un bel guadagno per il Paese.
In conclusione.
Il programma di Veltroni mi pare davvero modesto. Poco innovativo, e per nulla audace. Triste.
E se il confronto elettorale si svilupperà sui contenuti e sui programmi: il Popolo della Libertà risulterà vincente.
Leggi altre news su per il Popolo della Libertà.
Il sottoscritto, ad esempio, sperava che la rottura con la sinistra radicale, avrebbe impresso al Partito democratico un profilo - progettuale - molto liberale e molto riformista.
Mi sbagliavo.
L’analisi dei dodici punti veltroniani (un altro dodecalogo?), infatti, evidenzia quanto poco ci sia di riformista e di liberale, in questo nuovo soggetto politico.
Non c’è rupture: soprattutto rispetto al profilo programmatico dei Ds. E niente di audace.
Per carità: ci vuole del tempo perché una forza politica che muove dal Pci, arrivi ad essere compiutamente social-liberale.
Tuttavia, questo sembrava potesse essere il ruolo di Veltroni: disegnare l’identità del Partito democratico, avendo come punto di riferimento il New Labour di Tony Blair.
Mentre l’unica cosa che accomuni il programma di Veltroni a quello di Blair, è l’utilizzo della carta carbone.
Nel senso che tanto l’uno quanto l‘altro: hanno copiato dai loro avversari di destra. Blair ha attinto moltissimo al programma della Thatcher.
E Veltroni ha provato a copiare il programma di Berlusconi.
Tuttavia, dato il risultato, pare che al Loft nemmeno il copiare, riesca.
Vediamo nel dettaglio.
Infrastrutture ed energia.
Con circa 15 anni di ritardo, il centrosinistra italiano arriva a proporre le stesse cose del centrodestra, in tema di infrastrutture ed energia.
Tali e quali: sì alla Tav, sì ai termovalorizzatori e sì ai gassificatori.
15 anni sono un po’ tanto, effettivamente.
Ma come usa dire: meglio tardi che mai!
Case in affitto.
Il Nutellone - anche qui, con un ritardo di almeno un anno rispetto al centrodestra -, propone di costruire 700.000 nuove case.
Una proposta analoga, ripeto: l’ha già fatta Berlusconi un anno fa.
Per il leader del Popolo della Libertà, creare nuovi alloggi servirebbe a calmierare i prezzi degli affitti: aumenta l’offerta (di case), diminuiscono i prezzi dei fitti.
Veltroni, al riguardo, si spinge anche oltre: le nuove abitazioni vorrebbe locarle ad “equo canone”. Ad una somma compresa tra i 300 e i 500 euro.
Peccato che non aggiunga, che il costo sociale dell’operazione, ricadrebbe per intero sui lavoratori dipendenti e sui pensionati: se costruisci nuove case (con i soldi del contribuente), e ci ricavi poco (perché le fitti non a prezzi di mercato), lo Stato spende una barca di soldi, erogati a fondo perduto. E non recupera un cacchio (dai canoni di locazione).
E a pagare, secondo voi, chi sarebbe innanzitutto?
I Paperon dei Paperoni, o i poveri cristi?
Andiamo avanti.
Università.
Qui, come in altri punti del programma, c‘è molto zucchero filato.
Pare che il Nutellone voglia costruire “100 nuovi campus universitari e scolastici”.
Perché?
Perché se uno studente è accolto in una bella struttura - e ci sono il prato, le fontane e le caprette che gli fanno ciao -, studia meglio.
Bon.
E’ notorio che Veltroni - in fatto di scuole e università -, capisca molto poco.
S’è fermato ad un diploma (sperimentale) di scuola di cinematografia. Dopo essere scappato dal liceo classico Tasso, di Roma.
Insomma: parla per sentito dire. E purtroppo lo si capisce appieno.
Mezzogiorno.
Pare che il suo obbiettivo sia quello di non disperdere in mille rivoli - e in mille progetti -, i soldi dell’Unione europea.
Come dire: una buona intenzione, indubbiamente.
Ma non è un “progetto” per il Mezzogiorno. E’ una dichiarazione di buoni principi.
Tipo: non gettare le carte per terra. Riponile nel cestino dei rifiuti. Né più né meno.
Una roba assolutamente veltroniana, dunque.
Ancora.
Dote fiscale.
La proposta è interessante, negli obbiettivi. Ma sbagliata per quel che riguarda i mezzi suggeriti per raggiungerli.
Propone - come già s’è analizzato - di erogare 2.500 euro per ogni nuovo nato.
La proposta è giusta: ma invece di far spendere ulteriori soldi allo stato - cioè a voi e a me -, si potrebbero introdurre più proficuamente delle detrazioni - degli sconti fiscali -, di eguale importo, per le famiglie.
Riduzione delle tasse.
Su questa proposta, che volete che vi dica?
Due cose.
Innanzitutto, che è il leitmotiv del centrodestra da oltre 15 anni. E Berlusconi - poco, troppo poco -, le tasse le ha abbassate.
In secondo luogo va aggiunto che Veltroni - quando propone di abbassare la pressione fiscale -, non è credibile.
Può essere credibile chi ha appoggiato il governo fiscalmente assassino di Prodi?
Penso di no.
Spesa pubblica.
Questo è l’ultimo punto di cui parlo (il resto è aria fritta, o poco più).
Ed è anche quello che giudico più interessante.
Veltroni, infatti, promette che abbasserà la spesa pubblica, di mezzo punto di Pil, il primo anno. E di un punto percentuale, nei due anni successivi.
Io non gli credo.
Però mi basta che l’abbia proposto.
Perché il Popolo della Libertà - se non vuole perdere l’appeal di forza liberale -, sarà costretto a rilanciare sull’argomento.
E se - arrivato al governo - Berlusconi davvero tagliasse la spesa pubblica, quella improduttiva (gli stipendi dei politici, gli sprechi, le Province ecc. ecc.): sarebbe un bel guadagno per il Paese.
In conclusione.
Il programma di Veltroni mi pare davvero modesto. Poco innovativo, e per nulla audace. Triste.
E se il confronto elettorale si svilupperà sui contenuti e sui programmi: il Popolo della Libertà risulterà vincente.
Leggi altre news su per il Popolo della Libertà.
9 commenti:
bellissima analisi, perfettamente condivisibile, ottima anche l'estensione...ora bisogna fare in modo che il nostro territorio sia rappresentato significativamente da chi crede nella forza delle proprie idee...
paola
analisi pessima, inconcludente.
Dai una serie di pareri assoluatmente discutibili e personali.
Voglio vedere se silvio farebbe di meglio (cosa che invece non ha fatto quando era al governo).
Lui si' che c'ha fatto fare una figuraccia nel resto del mondo (informati a riguardo) "italia governata dalla delinquenza". E la cosa che mi angoscia e' che quel delinquente puo' tornare (fessi come sono gli italiani).
Bravo anonimo continua ad offendere...pure gli italiani, poi magari vai a chiedere loro di votare per Veltroni..certo: prima si offende e poi si chiede il voto.
In quanto ai delinquenti:....D'Elia, Baraldini, Caruso...ecc...di dicono niente?
Ti saluto dicendoti che chi non si firma evidentemente è in crisi di identità...a differenza nostra, che ce l'abbiamo e ne andiamo orgogliosi.
Mi auguro che cmq anche tu possa un giorno cambiaere idea.
Cordialmente.
Massimo Bianchi - presidente An Quarrata
Scusa ma di quale identità parli? Perchè se ne avevi una mi sembra che il tuo presidente Fini se la sia venduta pochi giorni fà per un pugnetto di poltrone a Roma e relegando tutti gli altri, compresi voi, a fare i lustrascarpe ai nuovi padroni di Forza Italia.
...parlo della tua identità...quella che evidentemente non hai, visto che quando dichiari qualcosa non ti firmi...a differenza di coloro ( noi del blog fino ad arrivare ai big nazionali ) i quali quando prendono una posizione , giusta o sbagliata che sia, mettono la faccia accettando così di mettersi in discussione.
In ogni modo spero tanto che, scambi di battute qui sul blog a parte, potrai renderti conto di quanto sia contradditoria e demagogica la politica del Pd.
In caso contrario, pazienza...siamo in democrazia ed ognuno è libero di pensarla come vuole...
Ti saluto
Massimo Bianchi - presidente An Quarrata
In quanto a soggetti contraddittori il presidente del tuo partito è di certo uno degli esempi più brillanti in questi ultimi mesi. Sbaglio o era lui quello che ha mandato berlusconi a farsi benedire quando mesi fà gli ha chiesto di sciogliere il partito di alleanza nazionale, che si è presentato in tv e sulla carta stampata dicendo peste e corna del suo ormai ex alleato, dichiarando apertamente che ora aveva le mani libere su tante questioni a cui prima per spirito di coalizione aveva dovuto chiudere entrambe gli occhi... vuoi che continui? penso che sia meglio che la smetta qui non credi, almeno per salvare quel minimo di faccia(ta) che oggi il partito che rappresenti ancora si porta dietro. sono curioso di scoprire quale "proposta indecente" gli ha fatto Berlusconi per convincerlo a vendere tanto velocemente il suo partito. almeno a voi, i suoi obbedienti soldatini, lo ha spiegato prima? oppure avete preso il pacco dono a scatola chiusa? io nelle vostre condizioni userei con più attenzione parole come identità e faccia. la propria identità non la si vende in questo modo perchè si ottiene solo di perderela quella faccia a cui tanto tieni.
L'unico appartenente al vecchio centrodestra che ha veramente dimostrato coerenza è Casini, che dal dopo elezioni del 2006 ha tenuto sempre una posizione e l'ha portata fino infondo con la scelta di non annientarsi nel Pdl per convenienza di poltrona, candidandosi da solo e andando al voto contando sulle sole forze del suo partito. lui sì che ha dimostrato di credere e difendere la sua identità e quella di coloro che rappresenta!
Impara poi che si può anche non avere una "faccia" ma possedere comunque delle idee e dei concetti da esprimere. cerca quindi di essere meno arrogante verso quelli che scelgono di restare anonimi; meritiamo da te come da chiunque altro sul blog il rispetto e l'educazione nel dialogo.
Non accetto lezioni di educazione da uno come te...per il semplice fatto che sei stato tu il primo ad offendere entrando su questo blog dando dell'idiota a questo e a quell'altro...per cui ti pregherei di pensarci bene prima di dare dell'arrogante a qualcuno...poi su tutto il resto discutiamo quanto vuoi, ci mancherebbe.
Cordialmente
Massimo
Io non ho mai dato dell'idiota a nessuno.
hai mai letto questa parola nei 2 commenti che ho lasciato???
Passiamo al lei allora, forse così si sentirà più rispettato.
E' interessante il fatto che non abbia risposto alle domande precise che le ho fatto sig. presidente riguardo alle posizioni prese nel suo partito.
Mi viene da dire che è tipico del politico cercare ogni motivo più o meno valido per aggirare gli argomenti scomodi.
mi scuso con i diretti interessati di questi frizzanti botta e risposta, ma vorrei dire la mia nel merito alle decisioni prese dentro Alleanza Nazionale. Lontana da me l'idea di fare una accorata difesa d'ufficio del mio partito e del Presidente Fini, non ne hanno certo bisogno, cercherò solo di esprimere in estrema sintesi ciò che penso e credo, perchè mi sembra che sull'ingresso di An nel Pdl si stia facendo "molto rumore per nulla" (riprendendo il titolo di una commedia di shakespeariana memoria).
Il centrodestra è da tempo che si presenta ormai al suo elettorato unito, non per niente fino a pochi mesi fa era accezione comune parlare di Casa delle libertà quando ci si riferiva ad An, Fi, Lega ed UDC. L'opportunità della nascita di un soggetto unico del centrodestra non è nata con l'arrivo del PD di Veltroni, ma bensì il 2 dicembre 2006 con quella oceanica manifestazione di piazza a Roma ed An non si è mai sottratta alla volontà di dare concretezza a questo progetto.
Riguardo al cambio di direzione di Fini rispetto ai giorni del predellino di P.zza San Babila posso solo dire che ogni riflessione è figlia del suo tempo: di sicuro la caduta del governo Prodi ha dato una grossa spinta sull'acceleratore alla nascita del Pdl, che per noi di An e Fi è la risposta alla richiesta del popolo del 2 dicembre. Se poi i nostri dirigenti avranno avuto la giusta intuizione lo sapremo dal prossimo responso delle urne e sarà da lì che partirà il vero processo di unificazione.
An non si sta ne per annientare, o liquefarre o sciogliere in Fi, ma contribuirà (con i tempi e i passaggi opportuni)a costruire il partito unico del centrodestra. Sinceramente in tutto questo non trovo niente fuori dalle righe.
Volutamente non parlo degli ex alleati, nel rispetto delle loro scelte. Posso solo dire che le separazioni sono sempre dolorose, ma si sopravvive.
Riguardo alla "proposta indecente" non posso soddisfare la curiosità di Anonimo... mi dispiace, ma quella sera quando il Presidente Fini ha provato a chiamarmi per raccontarmi i particolari avevo il cellulare scarico e non ho potuto rispondere...
E su dai, sdrammatizziamo un po'... Infondo la campagna elettorale è alle porte...
Un saluto.
Sonia Bartolini
Consigliere Provinciale An
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