giovedì 15 maggio 2008

Bega tra forcaioli


Hai voglia a ripetere le solite banalità! Che chi si spada colpisce di spada ferisce. Che a giocare con il fuoco del giustizialismo si rischia di bruciarsi le mani. Che le volpi finiscono in pellicceria. E via di seguito. Ma, diciamo la verità, chi se lo sarebbe mai immaginato che, a forza di usare il “metodo Travaglio” dei fatti separati dalla logica, anche lo stesso Travaglio si sarebbe ritrovato in mezzo a vicende assai travagliate? Nessuno. Nessuno, tranne, ovviamente, Giuseppe D’Avanzo, che, tanto per ribadire di essere il numero uno in fatto di giornalismo giudiziario giustizialista, ha raccontato che tra Travaglio e Schifani esiste lo stesso rapporto esistente tra il bue che dice cornuto all’asino. Il tutto a causa dell’ospitalità in un albergo siciliano offerta a Travaglio da un sottufficiale di polizia successivamente risultato colpevole di favoreggiamento nei confronti del mafioso Bernardo Provenzano. Minchia! Si direbbe a Bolzano. Ma che ha fatto Travaglio a D’Avanzo per essersi meritato una rasoiata sulla faccia di questa portata? In realtà sembra proprio nulla. Solo concorrenza tra forcaioli. Quello di Questura contro quello di Procura.


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