lunedì 19 maggio 2008

Immigrazione: e se la Spagna guardasse quello che accade in casa sua?


L'attacco di ieri al Governo Italiano da parte della vicepremier spagnola, María Teresa Fernández de la Vega, che accusava Roma di attuare una politica verso l'immigrazione “razzista e xenofoba”, è a dir poco ridicolo se si considera quale sia la politica spagnola verso l'immigrazione.
Già in passato diverse organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani hanno accusato la Spagna di violenze gratuite contro gli immigrati, specie quelli provenienti dal Marocco. In pochi sanno che la polizia di frontiera spagnola è una delle poche ad avere l'ordine di sparare. Che dire poi dei centri di permanenza temporanea spagnoli? A confronto quelli italiani sono dei veri e propri Grand Hotel.
Vogliamo per esempio parlare dei quattro centri di accoglienza per bambini senza accompagnatore aperti dal Governo spagnolo nelle isole Canarie? Quattro lager dove i centinaia di bambini non accompagnati che arrivano dal Senegal e dal Marocco vengono rinchiusi a tempo indefinito e dove, secondo un rapporto di Human Rights Watch, i bambini vengono percossi, seviziati e lasciati per mesi senza alcun sostegno alimentare, in condizione assolutamente disumane. Trovate il tutto in
questo articolo del 27 agosto 2007.
Perché non parliamo delle centinaia di testimonianze di immigrati marocchini che raccontano di come la guardia costiera spagnola tagli deliberatamente i loro gommoni in mare aperto? Perché non parliamo delle centinaia di “incidenti” avvenuti alla frontiera tra Spagna e Marocco? Tutti incidenti che hanno un denominatore comune: le ferite da arma da fuoco.
Intendiamoci, la mia non vuole essere una difesa a tutto campo della politica italiana sull'immigrazione, anzi, nei prossimi giorni valuteremo con attenzione ogni singolo passo del Governo Italiano in materia di immigrazione, ma sentir dire da un politico spagnolo che l'Italia è un Paese xenofobo e razzista è davvero troppo, quando proprio in Spagna la violazione dei Diritti dei migranti è all'ordine del giorno. Prima di criticare l'Italia sarebbe bene che la Spagna inizi a guardare quello che avviene in casa propria. Chissà, magari la sig.ra Fernández de la Vega, dal comodo della sua poltrona queste cose nemmeno le sa.


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