Così, quasi innocentemente, ci si chiede in questa sede: si può parlare di conflitto di interessi quando un amministratore pubblico (in questo caso un presidente di Giunta regionale) è anche proprietario di una compagnia telefonica di carattere nazionale, ma anche di una testata giornalista diffusa in tutta Italia?
Perché, come forse noto ai più, il presidente della Regione Sardegna, Renato Soru, che già da un po’ è il patron di Tiscali, ha acquisito anche l’Unità, testata (giornalistica) della sinistra fondata da Antonio Gramsci.
Per carità, il quesito è “buttato là”, solo per sapere…
Nota a latere. Qualche tempo fa il CdR del quotidiano si era decisamente opposto all’ingresso della famiglia Angelucci (già proprietaria di Libero e Riformista). Adesso invece i giornalisti dell’Unità sono felici e sereni: la gioia li pervade. A tal punto che hanno emanato un comunicato nel quale, tra l’altro, si legge: «In tutti questi mesi ci siamo battuti perchè i nuovi assetti dell'Unità fossero coerenti con la sua storia e il suo radicamento e garantissero prospettive di sviluppo certo al giornale. La soluzione che si è determinata risponde a queste richieste e ci soddisfa appieno».
Mi sto sforzando (anzi, se qualcuno mi potesse dare una mano la accetterei volentieri) di capire come possa Renato Soru essere “coerente con la storia ed il radicamento” dell’Unità e, soprattutto, come può il presidente-imprenditore garantire “prospettive di sviluppo certo” alla testata ed alla sua redazione.Si apriva così un articolo a pag. 44 del Sole 24 Ore di martedì 13 maggio: «Si alza il velo sulla vendita di Tiscali: c’è una short-list di sei pretendenti per la internet company messa sul mercato». Come dice un vecchio detto popolare, “si sa dove si nasce ma non si sa dove si muore”. Nelle vicende dell’Unità – piaccia o no – di certo per ora c’è soltanto Antonio Gramsci.
Perché, come forse noto ai più, il presidente della Regione Sardegna, Renato Soru, che già da un po’ è il patron di Tiscali, ha acquisito anche l’Unità, testata (giornalistica) della sinistra fondata da Antonio Gramsci.
Per carità, il quesito è “buttato là”, solo per sapere…
Nota a latere. Qualche tempo fa il CdR del quotidiano si era decisamente opposto all’ingresso della famiglia Angelucci (già proprietaria di Libero e Riformista). Adesso invece i giornalisti dell’Unità sono felici e sereni: la gioia li pervade. A tal punto che hanno emanato un comunicato nel quale, tra l’altro, si legge: «In tutti questi mesi ci siamo battuti perchè i nuovi assetti dell'Unità fossero coerenti con la sua storia e il suo radicamento e garantissero prospettive di sviluppo certo al giornale. La soluzione che si è determinata risponde a queste richieste e ci soddisfa appieno».
Mi sto sforzando (anzi, se qualcuno mi potesse dare una mano la accetterei volentieri) di capire come possa Renato Soru essere “coerente con la storia ed il radicamento” dell’Unità e, soprattutto, come può il presidente-imprenditore garantire “prospettive di sviluppo certo” alla testata ed alla sua redazione.Si apriva così un articolo a pag. 44 del Sole 24 Ore di martedì 13 maggio: «Si alza il velo sulla vendita di Tiscali: c’è una short-list di sei pretendenti per la internet company messa sul mercato». Come dice un vecchio detto popolare, “si sa dove si nasce ma non si sa dove si muore”. Nelle vicende dell’Unità – piaccia o no – di certo per ora c’è soltanto Antonio Gramsci.
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