Un centinaio di studenti dell’Onda ha invaso l’Aula magna durante lo svolgimento dell’inaugurazione dell’Anno accademico alla Sapieza di Roma. Il rettore, parlando al microfono, prima di abbandonare l’Aula magna ha sottolineato che il comportameto degli studenti «non è stato democratico». «Ho detto fascisti agli studenti che hanno fatto il blitz, perchè per me fascista è uno che non fa parlare gli altri - ha sottolineato successivamente nel corso di una conferenza stampa seguita alla manifestazione - . Ed è un termine, questo, che posso dire di usare a ragion veduta, visto che mio padre era un partigiano». Non solo: «Sono più di sinistra io - ha aggiunto - di certi pariolini che si vestono da gruppettari per venire all’università e poi girano in Smart per Roma». Il rettore ha parlato anche dei fondi a disposizione delle università: «La crisi finanziaria è un problema serio. Siccome Tremonti ha il problema di tagliare, come rettore devo meritare che i tagli vadano da un’altra parte e che non rompa le palle a me». In un Paese, prosegue, in cui «si dice a cinquemila lavoratori andate a casa, non posso dire al governo che voglio i soldi e basta, li devo meritare». «Abbiamo travolto anche Frati» hanno gridato invece gli studenti che hanno interrotto la cerimonia. Per la serie “sconfinate distese di nebbia nel cervello”, l’irruzione, hanno spiegato gli studenti, è stata promossa «perchè rispetto ai tagli effettuati dal governo e alla legge 133, il rettore già un mese fa si era posto contro il movimento degli studenti e aveva invitato a trattare con un governo che taglia al sistema universitario e scolastico. I risultati poi si vedono: la tragedia di Rivoli è una dimostrazione». Poco conta che i decreti Gelmini destinino centinaia di migliaia di Euro all’edilizia scolastica e 200 milioni di euro al diritto allo studio, con un intevento senza precedenti nella storia italiana (il precedente più ricco risale al 2003, quando Letizia Moratti destinò alle borse 30 milioni di euro). Non c’è peggior sordo, verrebbe da dire. nel frattempo, dalle urne della Sapienza esce un risultato straordinario delle liste di centrodestra, che guadagnano la maggioranza assoluta dei consensi. La maggioranza silenziosa, nell’urna, si fa sentire.
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