sabato 8 novembre 2008
WALTER : UFFA, SE VI DICO CHE SONO L'OBAMA ITALIANO, MI DOVETE CREDERE
Era una cosa semplice semplice.
Doveva solo indicare il suo preferito, tra quelli che partecipavano alle primarie dei democrat (oltre un anno fa):
“Mi auguro un ticket Hillary Clinton-Obama alla guida degli Stati Uniti”.
“Ma sarebbe una bellissima scelta anche John Edwards”.
Ieri, insomma, non si sbilanciava. E ad una scelta netta, preferiva il suo solito “ma anche”. Oggi che la situazione è definitivamente delineata, invece, prova a sfruttare la vittoria di Obama, dichiarandosi suo sostenitore dalla notte dei tempi, perché pensa la cosa possa tornargli utile, ed evitargli la débâcle - certa - alle Europee.
Ma Walter è il nuovo Obama? E soprattutto: il Partito democratico italiano può essere paragonato a quello americano?
A sentire i “suoi”, quelli del Pd, nessuna comparazione è possibile.
Il primo a sottolinearlo, è stato Massimo Cacciari, qualche giorno fa:
“Spero nessuno sia così patetico da appropriarsi della vittoria di Obama (…). Neanche il Partito Democratico ha niente a che fare con Obama”.
Inoltre:
“Per quanta stima e affetto io abbia per Veltroni, è comico metterlo accanto a un evento di questa portata epocale”.
Comico.
E D’Alema che dice, al riguardo?
“La vittoria di Obama non significa che, automaticamente, vinceremo pure in Italia”.
Poi arriva la frecciata:
“Io credo che la vittoria di Obama sia per noi, soprattutto, una sfida riformista sul piano generazionale”.
Come dire: a buon intenditor, poche parole.
E Cicciobello Rutelli, che pensa?
“La vittoria di Obama è la vittoria del Partito democratico americano, non di quello italiano”.
“Insomma, per capirci: io suggerisco a tutti di evitare ogni enfasi”.
Caustica, poi, è la valutazione di Nicola La Torre:
“Sperare che il successo di Obama possa avere riflessi netti e immediati da queste parti, mi spiace, è una pura, patetica illusione”.
E la sempre garbata Linda Lanzillotta?
“Io non credo che Veltroni pensi d’essere l’Obama italiano… sarebbe del tutto ridicola, questa ambizione”.
“Diventi leader sul campo… non diventi Obama per grazia ricevuta”.
I suoi lo adorano, non c’è che dire
http://www.camelotdestraideale.it/
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