IL PD RICORRE AL LICENZIAMENTO IN TRONCO E SENZA PREAVVISO DI 62 DIPENDENTI DEL PARTITO ( 38 EX DS E 24 EX MARGHERITA)… PEGGIO DEI PADRONI DELLE FERRIERE…QUALCHE DIRIGENTE ESCLAMA: “LA SINISTRA COME LA CECENIA: I CECCHINI SPARANO A VISTA”… ORMAI VICINA LA RESA DEI CONTI
La vicenda, lettera per lettera, precisazione dopo precisazione, è apparsa nero su bianco sulle pagine del quotidiano “il Riformista”, che ha steso senza pudori i panni sporchi della nuova sinistra unita di fronte allo zerbino di casa Walter.Con tanto di prove e documenti, lettere e controdeduzioni, coltellate alle spalle e tagli ingenerosi. Parliamo del taglio di 62 funzionari del Pd, causa di una figuraccia in mondovisione per il Partito democratico.Ma come, accusate la destra di tagliare i posti di lavoro senza alcun rispetto delle situazioni familiari, portate al circo Massimo centinaia di migliaia di iscritti e simpatizzanti per protestare contri i tagli nella scuola e poi ricorrete all’arma volgare del licenziamento in tronco e senza preavviso di ben 62 funzionari che hanno servito con fedeltà e sacrifici il partito?Vi rifate a Obama, ma mentre Barack ha promesso agli americani 2.500.000 nuovi posti di lavoro, Veltroni inizia con il licenziarne 62.A solidarizzare con i licenziandi ( 38 vengono dai Ds e 24 dalla Margherita) sono scesi in campo Bersani e Fassino che se la prendono con il tesoriere del Pd, Mauro Agostini, il quale se ne fa un baffo, anche delle pressioni di D’Alema. Ha le spalle coperte da Veltroni e non gli importa se prima dell’estate lui stesso aveva assicurato la sistemazione dei 62 in altre mansioni. Si è rimangiato tutto e i 62 finiranno in mezzo a una strada. Ormai anche i dipendenti sono divenuti scudi umani nella quotidiana lotta tra le fazioni del Pd.Uno spettacolo indecente, tanto da spingere un ex direttore de l’Unità, Giuseppe Caldarola, a scrivere che “la sinistra è come la Cecenia. Appostati negli angoli o piantati nel bel mezzo del sentiero, i cecchini sparano a vista. Gli organismi dirigenti sono sempre sul punto di essere convocati per processare le idee, le amicizie politiche. I tiratori scelti hanno preso la scena. Dilagano le guardie rossicce”.Questa la nube tossica che si respira in casa Pd, ormai definito il partito degli energumeni, con Veltroni che fa fuori tutta la vecchia classe dirigente e D’Alema che si prepara alla vendetta.Con due Tv ( Youdem per Walter e Red per Massimo) che, insieme, fanno meno spettatori di una modesta Tv locale.Ricorda Calderola: “per questo partito un fedele caposervizio TG1 vale più di un operaio in cassa integrazione”.Per non parlare dell’immondo spettacolo per piazzare i propri uomini nel gruppo dirigente del partito, lottizzato tra le 20 correnti e correntine che creano generosi spifferi d’aria.Chi vuole un congresso prima delle Europee, chi vuole un Pd etnico, come le tavolette di cioccolato dai Paesi terzi, diviso tra nord e centrosud, chi spinge Villari in funzione antiveltroniana, chi spinge Di Pietro e chi frena, chi è laico e chi ultracattolico, chi vuole entrare nel bolso Pse europeo e chi nei liberaldemocratici.Insomma un casino istituzionalizzato che fa buon gioco a un centrodestra involuto e gli permette di vivere di rendita alla luce del motto “il rimedio è peggior del male”.Qualcuno comincia a capire che creare il Pd è stato un errore, era meglio che ognuno stesse a casa propria, anche perché non sempre 2+ 2 fa quattro, ma spesso si ferma a tre.Cose che il PdL proverà più avanti, peggio per chi è partito prima insomma nella corsa al bipartitismo. Nel frattempo Veltroni si esercita, in piccolo, a tagliare teste come Brunetta in “grande”.Ecco la nuova linea della potatura che avanza, mentre il Paese arretra. Tutti contro tutti, ma le tecniche di guerriglia sono quelle di una volta e l’armamento pesante è quello conservato per i tempi migliori.
La vicenda, lettera per lettera, precisazione dopo precisazione, è apparsa nero su bianco sulle pagine del quotidiano “il Riformista”, che ha steso senza pudori i panni sporchi della nuova sinistra unita di fronte allo zerbino di casa Walter.Con tanto di prove e documenti, lettere e controdeduzioni, coltellate alle spalle e tagli ingenerosi. Parliamo del taglio di 62 funzionari del Pd, causa di una figuraccia in mondovisione per il Partito democratico.Ma come, accusate la destra di tagliare i posti di lavoro senza alcun rispetto delle situazioni familiari, portate al circo Massimo centinaia di migliaia di iscritti e simpatizzanti per protestare contri i tagli nella scuola e poi ricorrete all’arma volgare del licenziamento in tronco e senza preavviso di ben 62 funzionari che hanno servito con fedeltà e sacrifici il partito?Vi rifate a Obama, ma mentre Barack ha promesso agli americani 2.500.000 nuovi posti di lavoro, Veltroni inizia con il licenziarne 62.A solidarizzare con i licenziandi ( 38 vengono dai Ds e 24 dalla Margherita) sono scesi in campo Bersani e Fassino che se la prendono con il tesoriere del Pd, Mauro Agostini, il quale se ne fa un baffo, anche delle pressioni di D’Alema. Ha le spalle coperte da Veltroni e non gli importa se prima dell’estate lui stesso aveva assicurato la sistemazione dei 62 in altre mansioni. Si è rimangiato tutto e i 62 finiranno in mezzo a una strada. Ormai anche i dipendenti sono divenuti scudi umani nella quotidiana lotta tra le fazioni del Pd.Uno spettacolo indecente, tanto da spingere un ex direttore de l’Unità, Giuseppe Caldarola, a scrivere che “la sinistra è come la Cecenia. Appostati negli angoli o piantati nel bel mezzo del sentiero, i cecchini sparano a vista. Gli organismi dirigenti sono sempre sul punto di essere convocati per processare le idee, le amicizie politiche. I tiratori scelti hanno preso la scena. Dilagano le guardie rossicce”.Questa la nube tossica che si respira in casa Pd, ormai definito il partito degli energumeni, con Veltroni che fa fuori tutta la vecchia classe dirigente e D’Alema che si prepara alla vendetta.Con due Tv ( Youdem per Walter e Red per Massimo) che, insieme, fanno meno spettatori di una modesta Tv locale.Ricorda Calderola: “per questo partito un fedele caposervizio TG1 vale più di un operaio in cassa integrazione”.Per non parlare dell’immondo spettacolo per piazzare i propri uomini nel gruppo dirigente del partito, lottizzato tra le 20 correnti e correntine che creano generosi spifferi d’aria.Chi vuole un congresso prima delle Europee, chi vuole un Pd etnico, come le tavolette di cioccolato dai Paesi terzi, diviso tra nord e centrosud, chi spinge Villari in funzione antiveltroniana, chi spinge Di Pietro e chi frena, chi è laico e chi ultracattolico, chi vuole entrare nel bolso Pse europeo e chi nei liberaldemocratici.Insomma un casino istituzionalizzato che fa buon gioco a un centrodestra involuto e gli permette di vivere di rendita alla luce del motto “il rimedio è peggior del male”.Qualcuno comincia a capire che creare il Pd è stato un errore, era meglio che ognuno stesse a casa propria, anche perché non sempre 2+ 2 fa quattro, ma spesso si ferma a tre.Cose che il PdL proverà più avanti, peggio per chi è partito prima insomma nella corsa al bipartitismo. Nel frattempo Veltroni si esercita, in piccolo, a tagliare teste come Brunetta in “grande”.Ecco la nuova linea della potatura che avanza, mentre il Paese arretra. Tutti contro tutti, ma le tecniche di guerriglia sono quelle di una volta e l’armamento pesante è quello conservato per i tempi migliori.
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