sabato 22 gennaio 2011

CONTINUA LA RIVOLTA NEL PDL CONTRO LA MINETTI: RACCOLTE 1500 FIRME DI MILITANTI PER FARLA DIMETTERE


ACCUSE DELLA BASE SUI METODI DI SELEZIONE DELLA CLASSE DIRIGENTE DEL PARTITO: “CI VADA LEI AI GAZEBO, MAGARI SI PORTI LE ZOCCOLE DI LELE MORA”…”TANTA GENTE SI SENTE TRADITA NEL VEDERE COME SI FA CARRIERA, ALTRO CHE MERITOCRAZIA”

Rivolta nel Pdl: Nicole Minetti si deve dimettere dal consiglio regionale.

Lo chiede un folto gruppo di giovani militanti a Milano, la capitale del berlusconismo.Con una raccolta di firme che in soli due giorni ha raggiunto le 1.500 adesioni.

Il malessere è diffusissimo, i “frondisti” inveiscono contro i metodi di selezione della classe dirigente del partito.E annunciano lo sciopero della militanza, fino a quando il coordinamento regionale non avrà convinto l´intraprendente Nicole a fare un passo indietro: «Ci vada lei ai banchetti e ai gazebo, magari in compagnia delle zoccole procacciate da Lele Mora», ha tuonato una giovane consigliera di zona, lunedì scorso, a una riunione del Pdl convocata nella sede di viale Monza.

A capitanare la rivolta dei giovani pidiellini, la 25enne Sara Giudice, eletta in un parlamentino di circoscrizione.La ragazza si era fatta sentire pure la primavera scorsa, quando si seppe che l´igienista dentale di Berlusconi sarebbe stata inserita nel listino bloccato di Formigoni, e quindi automaticamente eletta in consiglio regionale.

E adesso rincara: «Il popolo del centrodestra ha la dignità delle persone semplici, che si mette in politica perché ha voglia di fare, nel Pdl c´è bisogno di ripensare totalmente al modo di selezione della classe dirigente; sono sempre di più quelli che come noi si sentono traditi, confusi e smarriti».Forse il problema è proprio Berlusconi, e Sara non lo nega: «Sono stufa di sentir dire che lui aiuta la gente, come ha fatto anche la Gelmini da Vespa, io e tanti miei coetanei non vogliamo essere aiutati con la carità o con qualcosa di peggio, ma con università migliori, un nuovo welfare, opportunità vere per tutti».

Aggiunge Benjamin Khafi, 35 anni, dirigente di una multinazionale: «Con l´elezione della Minetti, un caso non certo isolato, è stato sovvertito un principio fondamentale per le persone come me: quello del merito. Nel Pdl i giovani che vanno avanti non sono certo quelli con percorsi limpidi, le tecniche di reclutamento sono dei casting; una cosa è certa: io ai gazebo non ci vado più».

Poi Antonio Salinari, 26 anni, impiegato: «Da questi dirigenti non ci sentiamo più rappresentati, mi domando quale politica del fare sia possibile nel nostro partito».Un annuncio di addio a Berlusconi?«Vediamo che cosa succede dopo questa nostra richiesta di far dimettere la Minetti, prima i fatti poi si decide».

Ha già deciso Fabrizio Hennig, anche lui consigliere di Zona: «Con questo squallore che emerge, ora si scopre il motivo vero per cui la Minetti è stata inserita nel listino. Nel Pdl non c´è futuro, il presidente è andato fuori di melone e io lascio il partito».

Rodolfo Sala(da “La Repubblica“)


Nessun commento: