mercoledì 1 ottobre 2008

Il problema è l’elettorato di sinistra, ancora legato al fascismo rosso


Ieri, in questo post si scriveva che se Veltroni fa sortite pacchiane e demenziali, rimproverando a Berlusconi di aver creato un regime “putiniano”, antidemocratico e illiberale; in questo modo rappresentandolo innanzitutto come una minaccia per la democrazia, e poi come un “pericolo” cui la sinistra deve opporsi con ogni mezzo: questo dipende dal fatto che tra i suoi elettori, evidentemente, ci sia ancora chi vuole che l’avversario politico, venga rappresentato come un “nemico”.
Oggi, Pigi Battista - vicedirettore del Corriere della Sera, nonché persona che la sinistra assai bene conosce, per aver militato da giovane nelle fila di Unità operaia -, scrive questo:
“L’ipotesi più verosimile è che Veltroni, dopo aver imboccato con successo (anche se accolto con le reazioni sgarbate del capo del governo) la via del «confronto» nelle ultime fasi della vicenda Alitalia, abbia in mente la scadenza del 25 ottobre, in cui il popolo democratico manifesterà in piazza contro il governo Berlusconi. Conoscendo il suo popolo e le sue pulsioni, il leader del Pd sa quanto la «narrazione » della democrazia in pericolo, costruita in un quindicennio dominato dal vecchio schema, abbia ancora un’influenza pervasiva nella mentalità e nell’emotività diffusa nella sinistra. Un residuo del passato”.
Evidentemente, l’elettorato di sinistra - in buona parte - rimane comunista, ivi incluso quello del Partito democratico. Ed è un fatto noto a molti.
Come già ho detto ieri nei commenti a questo post: si vada sull’aggregatore-blog delle sinistre, Kilombo.org, e si legga i post scritti dai blogger del Pd. Blogger che dovrebbero essere “democratici”, social-liberali, e lontani dalla cultura comunista. E invece non lo sono. Non c’è un blogger - che sia uno - riconducibile al Pd, che non descriva ogni giorno Berlusconi, con un linguaggio offensivo e minaccioso; e che non lo rappresenti come un dittatore.
Questo primitivismo politico, questo analfabetismo, è il limite ontologico, morale e culturale della sinistra italiana. Che non ha un progetto, non ha un’idea, non sa parlare al popolo e affrontare i problemi della gente. L’unica cosa che le riesca, è sempre la stessa: criminalizzare l’avversario, coprirlo di contumelie ed insulti; propalare quantità industriali di menzogne, onde rappresentarlo come un criminale intento a fare macelleria sociale e a danneggiare i poveri e la Nazione; la vecchia e stantia filastrocca che speravamo fosse stata messa da parte, perché c’era stato raccontato che il Partito democratico, sarebbe stato altro. Qualcosa di nuovo e autenticamente “democratico”.
E invece no: siamo stati presi per il culo!
In questi cinque mesi di legislatura, questa sinistra non ha avanzato una proposta!
Chi vi scrive, è un “malato di politica”. Uno che non perde una dichiarazione pronunciata da un politico; uno che non perde una trasmissione televisiva, in cui siano presenti politici; uno che prova a capire questa merda di Paese, in mano a quale maggioranza e a quale opposizione sia finito.
Ebbene, io - in questo scorcio di legislatura - non ho ascoltato nemmeno una vocale, pronunciata da un leader del Partito democratico, che rappresentasse un suggerimento - offerto al governo e alla maggioranza parlamentare -, per migliorare un provvedimento di legge, o per fare l’intereresse della Patria.
Non parlo di Di Pietro: perché è un fascista, un troglodita, un cinico e spietato opportunista, cui l’interesse della Nazione non fotte una mazza! Gli interessa solo accaparrare voti, per ottenere più potere e più poltrone.
Io parlo del Pd!
Cos’è, questo partito? Che progetto ha per l’Italia? Cosa vuole essere? Quale Idea ha per la Nazione? Come intende rilanciare l’economia, ridurre la disoccupazione, ammodernare lo stato?
Non l’abbiamo capito.
L’unica cosa che siamo riusciti ad appurare, è che buona parte del suo elettorato e della sua base, non sia riuscita ancora a chiudere col proprio passato, col Secolo Breve, con le parole che pesano sempre come macigni e grondano ancora odio, terrore e violenza. Violenza giacobina. Una violenza dettata dalla putrida, ignorante, infondata convinzione di essere migliori e superiori a chiunque altro!
Questo è fascismo rosso! Questo è razzismo! Ed è anche la ragione per cui - è storia recente, purtroppo -, alcuni “compagni” hanno ammazzato Marco Biagi e Massimo D’Antona!
Ed è la motivazione, inoltre, che ha portato ieri un imbecille che lavora per l’Unità, a “
minacciare” - con una vignetta pseudosatirica -, un uomo come Brunetta, che da 25 anni vive sotto scorta, perché alcuni “compagni” vogliono ucciderlo!
Cari “compagni” dell’Unità, non potete permettervi queste cadute. Non potete permettervele, perché siete ex comunisti! E allora a noi viene il sospetto, se pubblicate una vignetta in cui si scherza col fatto che sia ”legittimo voler uccidere” Brunetta (”Guerre giuste”, è intitolata), che le vecchie buone abitudini - quelle di avere contiguità o complicità col mondo terrorista comunista -, voi non le abbiate abbandonate.
Inoltre, se Alemanno non può dire che il Fascismo non fu solo male, e cose negative (mentre lo storico e filologo comunista, Luciano Canfora, può farlo), e non può dirlo perché ha un passato fascista (da cui ha preso le distanze, dichiarandosi antifascista); allo stesso modo - perché le regole, o valgono per tutti, o non valgono per alcuno -, voi che dalla tradizione comunista provenite, tradizione che l’uso delle armi contempla: non potete permettervi di pubblicare vignette in cui siano presenti pistole, perché altrimenti a noi viene il sospetto che siate ancora comunisti; che vogliate ancora - come dire - ammiccare a “certi ambienti” o a “certe pratiche”; che, insomma, possiate ancora essere interessati a considerare quelli che uccidono - visto che i vostri capi, danno loro posti di lavoro -, “sedicenti Brigate Rosse”.
Non siete più comunisti. Ve l’hanno detto, o no?
Evolvete: siete ancora all’età della pietra.
E questo è un problema per la democrazia.

Camelotdestraideale

1 commento:

Anonimo ha detto...

E questi sarebbero gli antifascisti? La parola "antifascista" a molti di questi personaggi serve soltanto da copertura per la violenza efferata della quale si rendono sempre più spesso autori.

Io posso ritenermi antifascista ed anticomunista...insomma DEMOCRATICO! con i fatti e non a parole a differenza loro.

Massimo Bianchi - presidente An Quarrata