Da tanto tempo non si vedeva un Berlusconi così, palesemente infuriato contro quei membri della Magistratura pronti ad emettere una sentenza che potrebbe costare caro alla governabilità, e infangare la persona del Presidente del Consiglio. L’accusa del Premier verso i giudici è pesantissima: “vogliono sovvertire l’esito del voto e della democrazia”. L’indignazione del “Cavaliere furioso” è tale da far prospettare per la prossima settimana una memorabile conferenza stampa contro la magistratura, per denunciare tutti i mali che la colpiscono ed evitare la sovversione del voto democratico.
Non è neanche necessario ricordare che effettivamente, dopo la bufera di Tangentopoli, che spazzò via un intero sistema politico di durata pluridecennale, ben 2 Governi sono caduti per le conseguenze legate all’azione giudiziaria. Il primo fu proprio il primo esecutivo di Berlusconi, colpito da avviso di garanzia in occasione (guardacaso) di un Vertice Internazionale a Napoli. Il secondo fu il Governo Prodi II, impallinato da Mastella, che si dimise dopo le indagini su sua moglie e la “decapitazione” del partito in Campania (in occasione dell’intervento parlamentare sullo stato della Giustizia, sempre guardacaso). Ebbene, Berlusconi ha ragione di temere una nuova azione della magistratura in grado di far crollare l’esecutivo, e con lui la volontà espressa dagli elettori? Purtroppo la Giustizia in Italia non pare capace di assicurare le necessarie condizioni di imparzialità. Le società del Cavaliere hanno subito numerosissime perquisizioni; tutti gli italiani hanno assisito a processi su processi, spesso risoltisi in archiviazioni, assoluzioni, o superamenti dei termini di prescrizione, con gran sperpero di forze e di danaro pubblico. Può nascere quindi il sospetto di un accanimento premeditato contro una sola persona? Può sorgere il dubbio che la Magistratura agisca con qualche fine politico, più che giudiziario? Senza “prove” accertate è difficile dirlo, ma ogni cittadino, dentro di sè, può anche rispondere positivamente a queste domande, basandosi su strane coincidenze, su fatti legati uno all’altro.
E Berlusconi sicuramente in questa occasione ha risposto con un netto, e furibondo “sì”. E’ necessario attendere la preannunciata Conferenza Stampa della settimana ventura per saperne di più, e per vagliare le accuse circostanziate del Presidente del Consiglio. Ma già da ora è lecito il dubbio che il voto democratico sia in pericolo.
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