sabato 30 ottobre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN’APPARENTE PISCINA COMUNALE


Perché spendere molte parole? Le immagini parlano molto di più da sole.
Guardate la nostra peggio Sindaca di Quarrata che posa il primo mattone della piscina. Fare il muratore sembra proprio il suo mestiere…
Guardate l’immagine con i cerchi gialli e, soprattutto, le mani che si stringono e che dicono molte più cose di quanto apparentemente possa sembrare.
Ecco.
Piscina comunale? Quando mai?
Questa è la piscina di Dugheri e della Uisp.
Questa è la piscina della BCC di Vignole che, con l’atto liberale di spendere un paio di milioni di euro, ha manovrato al punto di far passare un progetto da 80 appartamenti – tutti rigorosamente cofinanziati e cofinanziabili da sé stessa, ex-banca rurale e artigiana e nata non per le speculazioni edilizie, ma per aiutare (secondo l’ottica di Don Ceccarelli) la gente in difficoltà, i contadini in difficoltà e, successivamente, gli artigiani in difficoltà.
Ma la logica del profitto, distruttiva e post-moderna, inaugurata dalle brillanti economie post-socialiste ben spinte anche dall’ex-genio D’Alema e dal Signor Mortadella, stanno dando i loro frutti. Checché ne dicano i buoni cattocomunisti (Gori Presidente BCC e Sergio-Gori peggio Sindaca si danno perfettamente la mano…) e checché ne pensino i cari vetero-compagni come Mazzanti, che cadono facilmente in queste pentole di brodo. Al di sopra delle quali – ovviamente – aleggia lo spirito del Dio Gaggiolo, severissimo tutore dell’edilizia a Quarrata; quello che sa tutto, ma che non vede gli abusi sugli argini dei fiumi…
Bravi. Davvero.
Bravi tutti.
Anche se si strombazza che questo complesso darà lavoro a una trentina di persone, quest’opera darà anche problemi, ma a qualche migliaio di cittadini: ricordiamoci, infatti, del rischio idraulico, pur se Mazzanti ha fatto fare una cassa di espansione ad hoc. Forse meglio una cassina, piccina com’è.
E la piscina sarà davvero comunale solo tra 25 anni. Quando Dugheri l’avrà ciucciata a dovere e la struttura sarà un cascame.
Allora ci dovremo rimettere le mani e chissà quanti milioni di euro, che pagheranno i nostri figli e nipoti.


Ma intanto… chi ci ha fatto affari, ce li ha bell’e fatti. E buoni, anche!

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