domenica 8 febbraio 2009

Chi è causa del suo mal….


Nell’oceano di incondizionata apologia della rockstar inquilina alla Casa Bianca,ogni tanto, si riesce a selezionare qualche scorcio di realtà: è notizia di oggi che un altro collaboratore di Obama (il terzo,se non andiamo errati), tra l’altro con incarichi relativi all’economia, si dimette per problemi di tasse non pagate.
E pensare che l’eroe veltroniano passa dal web alla tv a dire di aver fatto una “cavolata” e che non dorme per la crisi che sta attanagliando l’economia americana.
Il fatto che ben 3 suoi collaboratori si siano dimessi nel giro di un mese e tutti per le stesse motivazioni, come scriveva Arthur Conan Doyle, costituisce una prova della scarsa attenzione con cui hai accettato l’incarico più oneroso, politicamente parlando, del mondo.Ma soprattutto, ed è questa la cosa più grave, dimostra che non si ha, nella nuova amministrazione, la benchè minima idea di come procedere.L’unica fortuna di Obama è che dal fronte repubblicano, purtroppo, non arrivano notizie confortanti, circostanza che consente alla rockstar di navigare a vista senza guardarsi alle spalle. Ed il popolo americano che attende idee e piani concret, è costretto ad assistere a nient’altro che dimissioni forzate e contributi assistenziali a pioggia, cosa che Wall street ha dimostrato di non apprezzare affatto.

Tacciamo per ora della politica estera di Obama, letteralmente presa a pesci in faccia da Ahmadinejad che, alle professione di buonismo stile “volemose tutti bene” provenienti da Washington, ha risposto di poter accettare gli USA solamente se il Paese è disposto ad umiliarsi dinnanzi al mondo intero e soprattutto in cambio (cosa che non ha detto esplicitamente ma che ha lasciato intendere) della distruzione di Israele. In merito, peraltro, ci sarebbero da versare fiumi di inchiostro,ma la questione merita un discorso a parte.
Ora invece,ci preme sottolineare la notizia, data tra l’altro da un tg fedelmente obamiano come quello di Canale5, in cui pare che la il neo presidente si sia seccato dal fatto che il mercato, non solo americano, sia invaso da gadgets di ogni tipo con la sua effigie. Ed è allora lecito chiedersi: “Esimio inquilino della Casa Bianca, dopo una campagna elettorale del genere, cosa ti aspettavi di diverso?

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