mercoledì 11 febbraio 2009

LA SFILATA DEL SIGNOR “NON CI STO”: SCALFARO MADONNARO PENTITO


IN PIAZZA CON IL PD PER “SALVARE LA COSTITUZIONE”… MASSIMO ESPERTO DI FRATTURE TRA FEDE E VITA… PRESIDENTE ONORARIO DELL’APOSTOLATO MONDIALE DI FATIMA MA SULLA VIA DELLA DISOBBEDIENZA ALLA CHIESA… FECE ESEGUIRE LA CONDANNA A MORTE DI SEI FASCISTI MA PRIMA FECE LA COMUNIONE CON LORO…UNA VITA COERENTE

E’ rimasto famoso per i suoi “non ci sto”. No al fascismo, dopo aver giurato nel 1943 fedeltà alla Repubblica Sociale Italiana. No al comunismo, salvo poi stringere alleanze coi suoi eredi.Finito il settennato di presidente della Repubblica, diventa presidente del comitato “Salviamo la Costituzione” che si salverebbe, per carità, anche senza di lui, ma l’importante è che lui ci sia.Nella veste di salvatore della Patria in pericolo, si è presentato ieri in Piazza Santi Apostoli, a Roma, alla manifestazione indetta dal Pd, ad arringare la folla che vede un golpe dietro l’angolo.E’ lui un massimo esperto delle fratture tra fede e vita.Nell’aprile del 1978, quando la statua della Madonna di Fatima sosta al santuario romano del Divino Amore, Scalfaro, allora deputato Dc e presidente del movimento mariano Armata Azzurra si rivolge a Maria Vergine, davanti ai pellegrini in processione, con queste parole: “Insegnaci a dire di sì. E’ tutto qui il segreto dei credenti, la forza della fede”.Ma la strada della politica non insegna la coerenza ai principi.Non essendo un angelo, Scalfaro disobbedisce alla Chiesa cattolica, quando nel 2005 vota da cattolico al referendum della legge sulla fecondazione assistita, ma nello stesso tempo dice no ai vescovi italiani che suggerivano la strategia vincente dell’astensione.Imboccata la china della disobbedienza progressista, ritroviamo Oscar Luigi nella contraddittoria veste di presidente onorario del’apostolato mondiale di Fatima e contestualmente mentre dichiara a “Repubblica” di sostenere il disegno di legge Bindi-Pollastrini per il riconoscimento delle coppie di fatto.Ormai sale in cattedra e detta l’indirizzo pure della Chiesa che “pur nella fermezza dei suoi principi, non deve compiere interventi che pongano a un bivio obbligato i parlamantari cattolici perché distruggerebbe la presenza degli stessi in Parlamento”.In pratica “il pontefice Oscar Primo” stabilisce l’esenzione per i parlamentari cattolici dal dover seguire l’insegnamento della Chiesa.Un bonus da giocarsi ogni tanto che consenta loro di schierarsi tra le file dei progressisti e degli atei.Sempre sulla base dei valori non negoziabili, si ritorna a quel 23 settembre 1945, quando sei fascisti di Novara vengono assassinati in esecuzione di una sentenza del tribunale partigiano di cui fa parte Scalfaro.Che però prima li condanna a morte e poi si consulta a lungo con un prete che lo solleva dagli scrupoli.E Oscar ricorda che ” Prima della fucilazione, li ho abbracciati ad uno ad uno e ho fatto la comunione sul loro camion”. Bontà sua.Aveva salvato così la sua coscienza cattolica, dopo aver impartito sei condanne a morte, incompatibili con la dottrina cristiana.Anche in quella occasione era riuscito a barcamenarsi tra il si e il no, dicendo forte “Io ci sto”.Ora è tornato per insegnare alla Chiesa come deve comportarsi e cosa deve dire e fare.Salendo sul palco ad arringare la folla di coloro che fino a ieri lo spernacchiavano per la sua scelta cattolica. Ma stavolta ha detto “Io ci sto”, forse anche perché non si tratta di gestione dei fondi neri del Sisde, ma solo della condanna a morte per eutanasia di Eluana.

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