martedì 17 febbraio 2009

La polpetta avvelenata di Barak Veltroni


Veltroni si è dimesso, dopo la bruciante sconfitta in Sardegna. Naturalmente i maggiorenti (i leader delle millemila correnti) del PD gli hanno subito rinnovato la loro fiducia (sic) e gli hanno chiesto di restare al timone "fino al congresso di Ottobre", ma Uòlter a quanto pare stavolta ha deciso che "dimissioni" significa proprio dimissioni.Erano mesi, ormai, che all'interno del partito i dalemiani (e non solo loro) gli facevano la fronda, portando avanti una vera e propria guerra di logoramento in vista della resa dei conti, da tenere o in Ottobre o meglio ancora appena dopo le elezioni europee.Proprio questa mattina, commentando il risultato della Sardegna in un thread su FriendFeed, avevo scritto:
I suoi avversari all'interno del PD aspetteranno fin dopo le europee. Se lo silurassero adesso si ritroverebbero già alla guida del partito quando, in Giugno, ci sarà l'annunciata catastrofe elettorale e rischierebbero di condividerne la responsabilità: meglio lasciare che sia Veltroni a prendersi le torte in faccia, e poi cacciarlo "a furor di popolo" subito dopo il disastro.Ho come l'impressione che anche Veltroni sia arrivato alle stesse conclusioni, e abbia deciso di fare un bello sgarbo a D'Alema, Bersani e agli altri che in questi mesi hanno continuato sistematicamente a indebolirlo all'interno del partito: ora che lui ha gettato la spugna "in anticipo" sui tempi previsti dai suoi detrattori, prendendoli in contropiede, voglio proprio vedere chi si assumerà la responsabilità di condurre il Partito Democratico al disastro annunciato delle europee. Preparate i popcorn: ne vedremo delle belle.

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