giovedì 3 settembre 2009

IN NOME DEL SERCHIO 2: FACCIAMO I TUBI A NOSTRA IMMAGINE E SOMIGLIANZA



Il fatto che stamattina, 3 settembre 2009, su La Nazione, Giancarlo Zampini dia fiato alla tromba del Sindaco SSG8 (assente quasi sempre a Quarrata, ma sempre pronta a emigrare per comparire sugli schermi di TVL, magari insieme alla sua amica FF, la presidente Facente Funzione della Provincia, e al sindaco bello di Pistoia in manifestazioni in cui ricevono targhe, baciamani e omaggi floreali), un Sindaco che si difende ancora e sostiene le oculate sue scelte per sperperare alla Màgia, ci costringe – nostro malgrado – a ribattere ancora sul solito punto. Del resto, come si sa, la lingua batte dove il dente duole.
E facciamo parlare la signora Sabrina, prima di tutto. Dice il sindaco che i 101mila euro previsti dalla determina 611 serviranno per la realizzazione dell’evento di arte contemporanea di quest’anno e che rappresenta un’occasione per far conoscere Quarrata e le sue realtà in tutto il mondo.
Ma ascoltate bene in cosa consiste questa grande opera d’arte che diventerà patrimonio dell’umanità come la cupola di San Pietro, e sarà segnalata dalle iniziative dell’UNESCO: Realizzazione di un’opera permanente formata da una scritta in tubi al neon che sarà posizionata sulle pareti del cortile interno della villa. Installazione di una scritta realizzata in tubi al neon, avente dimensioni di mt. 30 di lunghezza per un’altezza di mt. 2,5 che sarà ancorata sopra una struttura in tubi Dalmine e collocata su un terreno adiacente il campo sussidiario dello stadio “F. Raciti” e visibile dal giardino di Villa La Magia. Una storia di tubi in cui non si capisce un tubo, caro Sindaco.
Ma la scritta da mettere su questi tubi, sarà appaltata con una pubblica gara come quando si fece il concorso per trasformare il centro di Quarrata in una bella immaginina di un paese del nord tipo Danimarca o Finlandia, o la deciderà direttamente la ‘illuminata’?
Nel primo caso, noi, poveri crucchi e ragionierucoli della destra, proporremmo quello che in Romania, ai tempi d’oro di Nicolae Ceausescu, veniva scritto a lettere cubitali sulle opere del glorioso regime: Qui sono finiti i soldi del popolo.
Se invece – ahinoi! – non potremo dare suggerimenti, chissà cosa potrà venir fuori dall’elaborazione artistica destinata a cambiare il corso della storia per Quarrata e per il mondo, e a far conoscere la città del mobile (e degli sprechi pubblici) in tutto l’orbe terraqueo… Magari i Quarratini del prossimo secolo vedranno questi tubi (che costeranno anche migliaia di euro di manutenzione, all’aperto come sono) con una scritta che non riusciranno più a comprendere: Io…? Illuminata e infallibile!
E magari questi posteri si chiederanno se i loro antenati non fossero dei veri mammalucchi a lasciar realizzare oscenità peregrine come queste, quando scopriranno che i loro nonni e bisnonni di Quarrata non avevano strade, ponti, fogne, depuratori, acquedotti, gas, parcheggi, lampioni per non finire in fossa, e per giunta respiravano aria da inceneritore e mangiavano uova e polli alla diossina e frutta contaminata (ma però non si sa bene se dall’azione del termovalorizzatore di Montale) grazie a tre personaggi del tempo antico: Gori-Razzoli-Magnanensi.
E sulle spese di Màgia-Estate? Perché non si tirano fuori un po’ di numeri e ci si dice a quattrocchi quante sono state le presenze e i rientri?

Ecco, Quarratini. Ecco l’intelligenza di questo Sindaco e di questa onorevole Giunta.

Cliccare sulle immagini per ingrandirle.

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