giovedì 10 settembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: QUANTI POETI DEI MURI


Quarrata in degrado – Decima puntata.

Quarrata è una città all’avanguardia, una vera e propria punta avanzata. Sotto ogni punto di vista. L’amministrazione spende e progetta spese miliardarie in tutti i sensi e in tutte le direzioni: peccato che – evangelicamente parlando – essa veda la pagliuzza nell’occhio del fratello, ma non riesca a togliersi la trave dal suo, di occhi.
Forse perché non ne ha: infatti la Giunta SSG8 non sembra vedere, sentire e parlare, e ha come emblema le tre scimmiette con le mani incollate su occhi, orecchie e bocca.
Mazzanti ha promesso di fare pulizia all’Istituto d’Arte di Quarrata. Ora vediamo che – secondo quanto lui stesso ha detto a TVL – si sensibilizzi anche per quanto riguarda la Palestra Polifunzionale.
Il Vice-Sabry ha pubblicamente dichiarato, infatti, che l’amministrazione si muoverà quando qualcuno, cittadino o stampa che sia, denuncerà un esempio di degrado (vedete che sono ciechi? La giunta queste cose non le vede da sé?).
Allora, come diceva il filosofo, nel più c’entra anche il meno: e anche se Mazzanti c’è stato di persona, dinanzi alla palestra in questione, meglio ricordarglielo da questa umile colonna di blog, non avesse a… dimenticarsene perché si è scordato di togliersi gli occhiali neri sotto cui può dormire.
Quarrata è una città all’avanguardia, una vera e propria punta avanzata, dicevamo all’inizio. La città del mobile, infatti, era un brillante esempio di radioso futuro catto-social-comunista fin da quando la Giunta fece elevare la famosa fontana dei peli di f… subito al di là della porta che porta (scusate il bisticcio) nel Suk oltre piazza Risorgimento, la zona della biblioteca comunale, che Mazzanti ha sempre asserito essere in ottimo stato, ma che anche Giancarlo Zampini (se non andiamo errati) ha segnalato su La Nazione come edificio in… avanzato stato di decomposizione (e per ritirarlo su non basta nemmeno il refrigeratore della Màgia).
Ed ecco qui, sulla palestra, la mano dei poeti che si scatenano e lasciano immortali componimenti oscillanti fra il sex e il dark puppappéra e il romantico buio della notte.
E allora memento, Mazzanti che fra i lavori da rimettere a posto c’è anche la facciata della palestra, perché chi ci viene a giocare non abbia l’idea di vivere – come pare davvero – in un Bronx in cui abbia a comparire all’improvviso un… giustiziere della notte.

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