domenica 6 settembre 2009

IN NOME DEL SERCHIO 3: MUSEO DI ZELA, PATRIMOMIO DELL’UMANITÀ



Il 18 ottobre prossimo – come si annuncia sul Tirreno di oggi, 6 settembre – sarà inaugurato il Louvre 2 a Quarrata, il museo della civiltà contadina e degli antichi mestieri, che l’UNESCO ha già deciso di inserire fra i beni del cosiddetto patrimonio dell’umanità. E tutto questo a una cifra irrisoria: più o meno un paio di miliardi delle vecchie lire.
La liquidazione e il saldo delle opere sono avvenuti dopo la determina dell’architetto Bellomo, responsabile dei Lavori Pubblici e dell’Ambiente, in data 11 giugno scorso. L’ultima tranche da pagare alla ditta Cioni, che ha realizzato le opere di Zela, ammonta – come si legge in determina – a 43.885,70 euro. Ai ritardi nella consegna dei lavori, che dovevano essere ultimati in 300 giorni non si sa da quando (guardate la foto: è un esempio di trasparenza amministrativa dell’amministrazione e delle strutture burocratiche del Comune di Quarrata), non si fa alcun cenno. Né l’irregolarità del cartello, che può essere motivo di molestie e guai per un comune cittadino privato, lo è stato – evidentemente – per il responsabile del Comune, perché si sa che leggi e norme valgono per la gente e non per chi sta seduto su una poltrona da assessore o su una da burocrate, alla faccia della legalità.
Ma sulle premesse/promesse dell’utilizzo di Zela e del cosiddetto museo con 5mila pezzi in mostra, occorre che gli elettori di Quarrata – anche di sinistra, ma senza fogne o acqua o gas o illuminazione o parcheggi o altri servizi – facciano mente locale e una approfondita riflessione, tenendo anche presente quanti milioni sono stati spesi per questa realizzazione nota in tutto il mondo.
Scrive Marta Quilici, riferendo la posizione ufficiale della Giunta SSG8: Nel progetto dell’amministrazione comunale quarratina, la Casa di Zela servirà da attrazione turistica per i frequentatori degli agriturismi e delle strutture ricettive della zona, ma anche come meta per le scolaresche che, visitando la Querciola, potranno affiancare l’educazione all’ambiente, visitando il parco, con l’accrescimento delle proprie conoscenze sulla cultura contadina e sugli antichi mestieri.
1. Quanto alla ‘vocazione turistica’ sarebbe interessante sapere dall’amministrazione stessa se abbia mai affrontato un piano di fattibilità espressamente dedicato al problema; se si sia mai posta la domanda, ma in concreto e non per posizione di parte, di quanti turisti (in ordine almeno delle centinaia) potrebbero passare a guardare gli attrezzi agricoli di Zela, in un comprensorio che presenta, sotto il profilo naturalistico, il Padule di Fucecchio a un tiro di schioppo; e sotto quello artistico, decine di ville proto-medio-neomedicee e in più Firenze, la zona leonardesco-vinciana, Pistoia, Lucca, Pisa e… il resto del carlino di Bologna. Non esiste – che si sappia – allo stato attuale, un rilievo sulla composizione delle presenze in agriturismi del territorio comunale. Al contrario si sa che è il Comune stesso che, per dare un po’ di baiocchi (leggi €) agli agriturismi, ci storna sopra giornate di scuole e varie iniziative di promozione ben note a tutti. Tutto questo rovescia il discorso trombònico della Giunta: in altri termini è come se la Sabrina e i suoi magnifici 7 prendessero in mano un binocolo per guardare lontano, ma se lo mettessero agli occhi dalla parte sbagliata, il che rimpicciolisce ancor di più l’immagine che si può vedere. E questo è il chiaro indice della razionalità e del ragionamento di questa Giunta disastrosa per Quarrata e le sue tasche.
2. Quanto all’educazione ambientale delle scolaresche, per essere giudice obiettiva di se stessa, questa Giunta non dovrebbe limitarsi, come al solito, ai giochi di Carnevale, ai coriandoli, alle trombette di cartone e alle simpatiche lingue di Menelik (i vecchi, cari misirizzi, con chiara allusione di ambito sessuale, dato che soffiandoci dentro, queste piette si gonfiano, si allungano e suonano...), ma, per allevare bene i cittadini del domani, dovrebbe prevedere, all’interno della casa di Zela stessa, una sala di proiezione (c’è sempre in tutti i musei più importanti, per esempio a Pannonhalma in Ungheria, non lontano dal lago Balaton, in direzione nord: più o meno l’importanza dei due musei è simile, no?), una sala di proiezione, dicevamo, in cui si faccia vedere ai bimbi che cosa non si deve fare: e in tal caso suggeriamo di proiettare diapositive e filmati sulle discariche di cui la stessa responsabile dell’ambiente e Lavori Pubblici ha disseminato il territorio comunale, sia dentro le mura che fuori le mura urbane. Così, tanto per far vedere ai ragazzi, secondo i princìpi della legalità e della trasparenza, che tutti i cittadini sono uguali, sia che siano privati sia che siano dipendenti pubblici (per lo più razza protetta come le anatre meonie della Querciola)…
Ma c’è di più. Insieme alla mostra-museo – scrive la Quilici – sorgerà un centro didattico che servirà come luogo di attrazione per le scuole della regione e non solo. L’idea è infatti quella di far diventare la casa di Zela una meta di richiamo per le gite scolastiche. A questo scopo è stato creato un ostello con una quindicina di posti letto che, lungi da voler far concorrenza alle strutture recettive del territorio, vorrebbe fornire un’opportunità in più a quelle scolaresche che vorranno visitare il parco e il museo.
Le scuole della regione (tipo quelle vicine, per esempio, al parco dell’Uccellina o dell’Amiata) verranno apposta alla Querciola a vedere gli uccelli; e le gite scolastiche affolleranno l’area con migliaia di presenze; non c’è dubbio; magari voltando le spalle a realtà strutturate da decenni e di rilevanza ben più cospicua e blasonata. E ci sarà perfino un ostello con 15 posti letto, che non serviranno a togliere agroturisti agli agriturismi, no: saranno un’opportunità in più per quelle scolaresche che vorranno visitare il parco e il museo e che magari saranno costrette a dormire in 4 per letto (maestre per terra in sacco a pelo perché sono grandi e possono), mentre anche i ciechi lo sanno che da nessuna parte in Italia ci sono classi di 15 ragazzi. E qui gli elettori devono rendersi conto che la mentalità della Giunta SSG8 è proprio quella di Biancaneve e i sette nani, con lindi lettini puliti e freschi e profumati lenzuolini e forse Dotto che suona l’organo prima di andare a nannina e Cucciolo che si struscia ad ogni bimbo e dice tengo cuore DS. Magari ai bimbi ospiti la giunta potrà offrire anche il gufo saggio sul ramo, una befana che scende dal camino, la strega che vola su una scopa come quella di Harry Potter e altre amenità simili.
D’altra parte leggiamo la conclusione della determina di liquidazione e pagamento, e ci renderemo conto di cosa non sia questo Comune progressista che spende in lettini e lascia la gente senza servizi essenziali.
Ecco un esempio da manuale di legalitarismo amministrativo quarratino. Dopo aver parlato e scritto di tutto e di più per pagare la ditta Cioni, la brillante architetto Bellomo (che potremmo ironicamente chiamare Signora Discarica) decide: Di confermare Responsabile Unico del Procedimento, individuato ai sensi di legge, l'arch. Nadia Bellomo, Responsabile del Servizio Lavori Pubblici; e chiude la determina con la propria augusta firma, il sigillo imperiale come per concludere 'e qui, paisà, m’incorono imperatore da me'.
Ma si può vedere una cosa del genere, gente?

Cliccare sulle immagini per ingrandirle.

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