venerdì 4 settembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: PUBLIACQUA E I SERVIZI INESISTENTI


Quarrata in degrado – Nona puntata.

Rimaniamo sempre in àmbito Publiacqua per mostrare un altro aspetto del degrado di Quarrata. Un aspetto che – oltre al degrado della città – tira in ballo anche la correttezza sia politica che amministrativa dei suoi santi protettori.
Ecco alcune immagini del depuratore di Valenzatico, che si trova in una viottola nella zona di via di Galigana, a poca distanza dal Parco Verde. Se osserviamo con attenzione lo scarico nel fossetto retrostante, non potrà sfuggirci che sull’acqua navigano liquami e resti di liquami. E allora ci chiediamo: perché esiste un ufficio dell’ambiente che fa capo ai Lavori Pubblici che fanno capo all’Assessore Vicesindaco Marco Mazzanti?
Non più di un anno fa di questo stesso problema se ne era occupato – con una ricca sfilza di foto – il consigliere Cialdi. E in quella occasione il buon Mazzanti aveva risposto che… era vero, era tutto vero, però… purtroppo… si sa… insomma… Per farla breve: Publiacqua, che gestisce questo servizio, non potrà far niente fino al – udite udite! – 2016: 7 anni, 84 mesi, 2.555 giorni di scarico liquami in un fosso a cielo aperto. Bravo Ufficio Ambiente!
Scandalizzati? No, sì, nì, insomma. E non ci sarebbe niente di male se la storia finisse qui: non c’è trippa per i gatti – dice un proverbio piuttosto crasso e volgare, ma assai icastico e chiaro – e buonanotte. Ma la cosa non si ferma qui, va oltre.
I cittadini pagano il servizio di depurazione che non c’è. È questa la logica delle giunte di sinistra che spendono – come quella di SSG8 – fior di quattrini per incontri e meeting sulla legalità e il rispetto della legge, ma che permettono, alle loro aziende (forse meglio definibili come bracci secolari di pontificia memoria), di imporre ai sudditi tasse, dazi e balzelli per servizi da Sogno di una notte di mezza estate: che non esistono. Eppure la Costituzione e l’ordinamento costituzionale – che le sinistre hanno sempre in bocca come se fosse un colluttorio e loro si nutrissero solo di questo miele – non prevedono, e non lo potrebbero assolutamente, che un italiano debba pagare per qualcosa che non ha, di cui non gode o che non consuma.
Invece no. I cittadini di Quarrata pagano le tasse, le addizionali comunali e regionali, l’ici, l’irap (di Dio) e – per adoperare un’espressione ben nota a certi video taroccati – la wap, la trap(pole) e la sap, ma di depurazione non hanno niente, neppur l’ombra.
Dovranno forse, prima della fine, pagare anche il diritto di sepoltura pur se non sono ancora defunti?

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