lunedì 7 settembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: CITTADINI DI SERIE A & DI SERIE B


C’è una canzone di Battisti-Mogol, non fra le più famose e forse non fra le più belle, che si intitola Gente per bene e gente per male, ma è una canzone adattissima a rappresentare lo status della popolazione di Quarrata. Non è vero, infatti, che le caste esistono solo in India e in altre nazioni sottosviluppate o non ben sviluppate: spesso è proprio nei Paesi cosiddetti avanzati e del postindustriale che, con un guizzo di ritorno al medioevo, i pregiudizi si riabbàrbicano (verbo quarratino, ma efficace) ai cervelli della gente, e in primis a quelli dei progressisti come i magnifici sette della BiancaSabry.
Nell’ottica del pregiudizio di questa amministrazione cattocom, la gente per bene è quella che vota a sinistra, compresi i fiancheggiatori e i sostenitori dall’esterno; la gente per male sono tutti gli altri indistintamente. È un modo di ragionare, questo, che discende da due tradizioni diverse, ma convergenti, come le convergenze parallele di aldomoriana memoria – fu Aldo Moro, infatti, che escogitò quella formula, che alla fine, come vedete, si è rivelata vincente grazie al genocidio della prima repubblica messo a regime dal valoroso (da Italia dei valori) Tonino Di Pietro, ma sostenuto, con tutte le forze, dall’allora fiero schieramento comunista, e salutato come una nouvelle révolution française destinata a eliminare caste e casti, cisti (abbiamo tagliato il grasso alla politica, diceva il manifesto dell’I.d.V.) e incesti, ma con un bell’aumento dei costi; e il risultato, purtroppo, lo viviamo a nostre spese, sui nostri gropponi.
Le due tradizioni diverse, di cui si parlava poco prima, sono – ma l’avranno capito anche quelli che sono nati per caso senza testa – quella cattolica e quella comunista: i cattolici erano arrivati all’aut-aut grazie all’eresia manichea, secondo la quale esistono solo buoni e cattivi in quanto salvati o condannati, insomma il bianco e il nero; i comunisti erano arrivati alle stesse conclusioni ma con colori diversi, il rosso e il non-rosso. In altre parole sia gli uni che gli altri, veri figli del postindustriale e del terziario, sono strumenti informatici perfetti al pari del computer, che risponde solo a due cifre: lo zero (non passa corrente) e l’uno (passa corrente) – ma il calcolatore, ricordiamocelo, è definito ironicamente… l’idiota veloce.
Questa stessa condizione si verifica espressamente anche nell’amministrazione SSG8 ed èccone una prova. A Valenzatico, dopo due interventi in Consiglio Comunale, grazie ai quali il titolare di questo blog chiedeva il ripristino delle strisce pedonali e la realizzazione di un dosso per moderare la velocità di chi sfreccia in via del Cantone dinanzi alla farmacia, il Servizio Lavori Pubblici non ha mosso, come si dice, boccia. Non per sua volontà, stavolta, ma per sordità cronica del buon Mazzanti, che pure è sensibile alla velocità pericolosa dei veicoli, fino a lasciare un restringimento improvviso a budello lungo la via che collega Casini a Caserana (ne pubblicammo la foto ad aprile).
Al contrario, sulla via che dall’incrocio con via del Cantone porta verso Casalguidi, cioè la Vecchia Fiorentina I° Tronco per intenderci, su un tratto di appena una cinquantina di metri, di dossi ne sono stati piazzati ben due – eppure di lì passano meno veicoli e a minor velocità, dato che la strada non è nemmeno rettilinea e non invita a fare i Nuvolari.
E allora qual è la differenza? È l’antica discriminazione fra Gente per bene e gente per male: da una parte il consigliere Mario Niccolai e dall’altra… la gente cara al regime.
C’è forse qualcuno che può negarlo?


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