domenica 13 settembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UNA QUARRATA DA ‘BERE’


Paese della fertilità: è il nuovo nome di Quarrata. L’ha detto Simona Branchetti al TG5, ieri, 12 settembre, durante l’edizione delle 20.
A Quarrata la cicogna ha fatto il nido. Quarrata è, per la cicogna, quello che Francoforte sul Meno è per Lufthansa, l’aeroporto-madre di bandiera.
E non c’è da meravigliarsi di questo: Quarrata ha La Querciola, l’oasi naturalistica più bella e importante del mondo; l’oasi che resta aperta tutto l’anno e offre una recettività di ben 15 posti letto in ostello, pronti ad accogliere migliaia di visitatori e di giovanissime speranze del domani in candidi lettini da Biancaneve e i sette nani; una struttura, la Casa di Zela, che ci è stata donata, per grazia di Dio e volontà della Nazione, dalla famiglia Banchelli – e che, se Dio vuole, ci è costata appena 937mila euro, di cui solo 275mila dei Quarratini.
Quarrata ha anche La Màgia, una villa medicea che costa un occhio della testa, ma in cui si possono ospitare, per ben un mese all’anno, qualche decina di ragazzi studiosi di fisica e astrofisica; ma oltre a questo anche spettacoli jazz e cinema e chiccai di Lamporecchio e cene e matrimoni e vescovati (che son dal cielo destinati) e poi… splendenti installazioni di artisti viventi, che stanno reintroducendo un Nuovo Rinascimento nella storia dell’arte, con tubi al neon e scritte sorrette da strutture Dalmine, e tappeti di erba e altre bellezze di questo genere, capaci di ricreare l’ideale cinquecentesco e classico del locus amoenus, il luogo bello e piacevole in cui stare bene, con ruscelletti e vari fiori ed erba per sognare…
Quarrata garantisce una salubrità dell’aria disseminata di vapor leggeri di pascoliana memoria: vapori e polveri sottili spìntici dalla tramontana dall’inceneritore di Montale, fermato anche a giugno scorso senza che nessuno ne abbia mai saputo niente fino ad oggi. E il Comune di Quarrata ne è comproprietario, di questa bella macchina da inquinamento. La condivide con il CIS.
Quarrata gode dell’olezzo dei fiori dei vicini vivai di Pistoia: così la retorica un po’ squacquerona di Simona Branchetti, che viene, dice tre dati scollegati e senza senso – 256 nati, 51 stranieri –, non conosce nessuno e, come tutti gli inviati speciali, se ne va in tre minuti, dopo aver sparato un sacco di stupidaggini da bella lavanderina che lava i fazzoletti per i poveretti della città. Un modo come un altro per dare una pacca sulla spalla agli allocchi. Ma nessuno dice che i vicini vivai di Pistoia, con tutta la vasetteria, scaricano sì profumi in aria: ma nel suolo, e quindi nel sottosuolo e nell’acqua, fitofarmaci e anticrittogamici a non finire; e che da qualche tempo i vivaisti possono anche adoperare sostanze inquinanti senza essere tenuti al rispetto rigoroso di certe norme di legge sulla documentazione dell’impiego e dell’utilizzo di sostanze nocive.
Quarrata è a 11 chilometri dai fiori e dai tumori di Pistoia, una delle città peggiori d’Italia sotto questo profilo sanitario. Ecco perché Quarrata è bella, è una città meravigliosa, è un posto – come ha detto il sindaco dinanzi alle telecamere (non gliene importava che fossero di Berlusconi: bastava che la facessero pavoneggiare, ed era già lì che scodinzolava: guardatela e diteci se non è vero… – è un posto dove si sta bene. Specialmente lei. E tanto bene che si sente dire che ha acquistato casa a Montecatini.
Quarrata è una grande città perché, per le menti sopraffine di certi giornalisti-interpreti delle realtà che viviamo, il dato dell’alta natalità coincide, di per sé, con il postulato assiomatico secondo cui dove si nasce in tanti, si sta per forza bene, anzi meglio. Anche questo è un nobile frutto dello studio della storia per cui si sono battuti i marxisti e i ministri dell’istruzione di sinistra: ma ci si dimentica che le aringhe fanno milioni di uova perché le balene fanno fuori miliardi di aringhe; ci si scorda degli indici di natalità dei Paesi sottosviluppati del Sud del mondo; si tace di quanta gente nasceva nell’Italia della miseria delle terre del sacramento e si salta a piè pari alle conclusioni-droga: tanta gente, tutto bene. È, insomma, l’ottica del venite tutti in Italia perché più siamo e meglio si sta e le cose vanno meglio e tutti si socializza e si diventa anche neosocialisti: il che significa PD di Franceschini e poi di Bersani, cioè catto-com, che in parte somiglia al TG5.com, peraltro guidato da chi le sinistre le ha conosciute bene.
Tra le rose e le viole, a Quarrata si sta bene: noi vogliamo tanto bene alla madre superiora, perché a Quarrata la famiglia (se DS) ha un ruolo centralissimo in ogni aspetto della vita socio-economico-politico-biologico-culturale-solidale etc. etc. etc. periodico.
E ora il rovescio della medaglia.
Quarrata: 200 posti di lavoro persi a causa dell’attuale crisi economica (fonte CGIL).
Quarrata: per parlare con il sindaco ci vogliono anche 17 giorni di lista di attesa (ma che avrà da fare?); e se gli scrivi un'istanza non ti risponde: la storna nei meandri di quegli uffici che non rispondo mai (a richiesta possiamo produrre documenti certi di questa in-trasparenza o, se volete, omissione di atti d’ufficio).
Quarrata: un territorio coperto di sporcizia ammassata dallo stesso Ufficio Lavori Pubblici e Ambiente.
Quarrata: depuratori che non funzionano e scaricano bottino puro (la famosa merde del generale francese Pierre Cambronne) nei fossi; e siamo certi che essi non funzioneranno, se tutto va bene, fino al 2016, ma nel frattempo si pagano quattrini a Publiacqua che lascia l’acquedotto in condizioni da colabrodo.
Quarrata: ed hai gatti, civette e balene in centro; hai un villaggio normanno e una architettura baltica appena al di là della porta del Suk, che si affaccia su piazza Risorgimento.
Quarrata: ed hai, volendo – nelle belle frazioni collinari e in aree decentrate – strade vicinali, interpoderali e di uso che è sempre stato pubblico dalla notte dei tempi, ostruite, invase, incatenate dai nuovi arrivati dalla città e da fuori che, acquistata una colonica, hanno fatto e disfatto come è loro parso con l’avallo degli uffici Urbanistica e Lavori Pubblici che si sono riparati sotto il comodo ombrello del “fatti salvi i diritti dei terzi”, senza controllare un bel nulla perfino in zone di vincolo ambientale. E magari, mentre cammini per queste amate sponde, ti trovi dinanzi anche cani sciolti di grande taglia e grossa stazza, e ti senti dire di non azzardarti mai più a passare da dove sei sempre passato da una intera vita.
Quarrata: e hai intere frazioni senza fogne, senza acquedotto e senza gas.
Quarrata: e hai la gente degli Olmi che lotta da una vita contro l’inquinamento acustico e fisico-chimico del supertraffico della Statale 66.
***
Questa è Quarrata paese della fertilità?
Non sarà mica, per caso, per discariche e liquami vaganti, il paese dei fertilizzanti?
Questa è Quarrata: città che ha una Giunta che lamenta di non avere 50 o 100mila euro per le manutenzioni delle scuole e i servizi necessari, ma che parla e preannuncia, per bocca dell’illuminata, dinanzi alle telecamere del Cavaliere, l’imminente miracolosa costruzione di scuole di ogni ordine e grado, dai nidi all’università, tra poco – e oltre.
E intanto a Quarrata, scrive Marta Quilici, raddoppia il numero delle famiglie in miseria. E intanto a Quarrata, diciamo noi, l’unica quasi-scuola, di cui si può parlare, è l’acquisizione di uno stanzone nei pressi della rotonda di via Folonica, zona San Lorenzo, in cui l’amministrazione realizzerà qualche aula, magari con tramezzi di cartongesso perché costano meno – mentre le costruzioni di scuole elementari in via Dante Alighieri e di un asilo nido ci sono, sì: ma solo nella pentolaccia dei sogni di SSG8, di là da venire come l’eccelsa piscina di Vignole, quasi quasi già inaugurata due anni fa, in campagna elettorale, poi ripresa in questi ultimi mesi e lasciata lì, tra un articolo della Nazione e un altro.
Davvero non c’è faccia, Sindaco!
C’è rimasto solo il back, ben accarezzato dai media del Cavaliere in faccia al quale non sputate mai neppure voi, suoi tirannicidi, quando venite intervistati – anche perché col back non è facile sputare, è chiaro…
Questa è Quarrata.
Una Quarrata… da ‘bere’. Ma per gli ingenui, vogliamo dire: per quei candidi (di spirito, non di voto) che non vogliono rendersi conto del fatto che certe strombazzate hanno tutta l’aria di essere soltanto delle vere e proprie mascalzonate.
Quarratini, ve piace ’o Presepe?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Il filmato può essere aperto con Windows Media Player.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Massime di Lenin:”E’ necessario fare uso di ogni espediente, di ogni astuzia, di ogni metodo illegittimo, di ogni evasione e di ogni occultamento della verità.” – “Le promesse sono come la crosta di una torta: sono fatte per essere rotte.”

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good