sabato 7 novembre 2009

PACI SU NANNUCCI E ‘SOMETHING HAPPENED’: «LA RESPONABILITÀ POLITICA DELLA SCELTA È TUTTA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE»


Ai Signori
Mario Niccolai
Maurizio Ciottoli
Alessandro Cialdi
Gabriele Pratesi

Alle redazioni
La Nazione
Il Tirreno
Il Giornale della Toscana
Redazione Udc Italia
TVL

Ho letto con attenzione la lettera da Voi inviatami quali esponenti dei gruppi di opposizione al Consiglio Comunale di Quarrata, riguardante l’installazione luminosa di Maurizio Nannucci a Villa La Magia ed il contributo concesso dalla Fondazione per la sua realizzazione.
Circa i problemi sollevati, mi permetto di fare presente quanto segue.
La Fondazione, alcuni anni orsono, valutandolo positivamente, aderì al progetto del Comune di Quarrata di valorizzare il territorio attraverso la collocazione, nei prestigiosi spazi della Villa La Magia, in corrispondenza di appositi eventi espositivi, di opere e installazioni di importanti autori di arte contemporanea italiani e stranieri; quella di Nannucci è la quarta esposizione realizzata con il contributo della Fondazione, deliberato fin dal novembre 2008. L’esposizione si concluderà, come le altre, con la donazione da parte dell’artista di un’opera che rimarrà sul posto ad arricchire la collezione che si va gradualmente formando.
Ma questa iniziativa del Comune di Quarrata, va vista come un investimento proiettato nel futuro e, ripeto, fa parte di un progetto pluriennale definito da tempo. Naturalmente per qualunque iniziativa venga realizzata, è sempre possibile immaginare destinazioni alternative per le risorse dalla stessa assorbite; ma ciò coinvolge esclusivamente la responsabilità politica di chi è legittimato a compiere le scelte medesime, cioè l’amministrazione in carica, salvo il diritto di critica delle opposizioni.
Vi prego di credere che, come Fondazione, non ignoriamo gli effetti della crisi e la situazione di difficoltà che essa ha provocato nelle famiglie e nelle persone; e non abbiamo mancato di intervenire laddove è stato richiesto così come interverremo ancora per quanto sarà possibile. Vi invito a voler consultare, sul nostro sito web (www.fondazionecrpt.it) il Bilancio di Missione 2008, dal quale credo potrete constatare che siamo assai attenti ad un uso responsabile delle nostre risorse.
Circa l’accenno finale ad una maggiore collaborazione per il futuro, mi è d’obbligo chiarire che la Fondazione intrattiene rapporti istituzionali con le amministrazioni dei singoli enti locali, non con le rappresentanze consiliari.
Resta peraltro piena la nostra disponibilità a fornire chiarimenti e informazioni a chiunque li richieda.
Ricambio cordiali saluti.
Ivano Paci
Presidente Fondazione CaRiPT

***

La risposta del Presidente della Fondazione Caript se da un lato si fa apprezzare per i toni equilibrati con cui interviene sul tema-Nannucci, dall’altro ci spinge a riflettere su un paio di situazioni che si evidenziano e che non possono non preoccuparci, sia come consiglieri di una minoranza (che in realtà è maggioranza: l’opposizione quarratina rappresenta infatti il 60% dell’elettorato), sia come cittadini soggetti alle decisioni di una amministrazione che si connota – specie in questo secondo mandato del Sindaco Sergio Gori – di toni autoritari e di scelte profondamente contraddittorie e non bene orientate, spesso velleitarie e sostanzialmente volte verso opere che niente hanno a che vedere con il vero sviluppo civile, morale ed economico della nostra città.
Prendiamo atto che la spesa dei 90mila euro per la scritta di Nannucci non è dipesa unilateralmente dalla decisione dell’organo diretto dal Prof. Paci; e ne prendiamo anche della dichiarazione con cui il Presidente ci invita a «credere che, come Fondazione, non ignoriamo gli effetti della crisi e la situazione di difficoltà che essa ha provocato nelle famiglie e nelle persone».
Di più, invece, ci inquieta quanto il Sindaco ha sempre sostenuto in relazione all’opera al neon di Nannucci: che cioè o Quarrata accettava l’intera operazione, o i soldi della Fondazione Caripit sarebbero stati sterzati altrove.
Alla luce di quanto ha risposto il Prof. Paci, se forse non è possibile asseverare in assoluto che le dichiarazioni del Sindaco sono una menzogna, è senz’altro possibile dire che l’affermazione della Signora Sabrina è quantomeno depistante e sviante, dato che Paci è stato definitivo nel chiarire che l’operazione si è realizzata per espressa volontà dell’amministrazione e che, comunque, l’installazione e l’enorme dispendio di denaro, pur mutuato dalla Fondazione Caripit, «coinvolge esclusivamente la responsabilità politica di chi è legittimato a compiere le scelte medesime, cioè l’amministrazione in carica».
Venendo al sodo, se questi 90mila euro (più tutti i molti altri di aggiunta comunale) sono stati spesi, lo sono stati per esplicita volontà e decisione primaria di una amministrazione che, mentre diceva di voler rinunciare ai ‘fuochi di settembre’ come gesto simbolico di rispetto per i cittadini còlti dalla crisi economica, non ha esitato e non ha avuto un attimo di resipiscenza su una maxioperazione culturale che, sì, Paci ci invita a vedere nella prospettiva di un investimento, ma che noi, in perfetta onestà e assoluta buonafede, non possiamo che intravedere in prospettiva di investimento errato.
Un investimento discutibile per due motivi: il primo è che la scritta – così grande, così magnificata, così importante – è stata collocata in una buca della zona subcollinare, assolutamente invisibile se non dalla Magia, quasi che dovesse restare nascosta (ma si espongono opere perché non siano viste?); il secondo è che quando Nannucci lascerà – come accenna Paci – una sua opera a Quarrata, c’è il rischio che tale dono sia (lasciàtecelo dire senza che nessuno ci dia degli incólti e dei rozzi campagnoli) della stessa qualità della scritta che ha fatto così tanto discutere.
Il problema dell’arte resta un insolubile problema, specie se si insiste nel sostenere che, per creare arte, sia semplicemente sufficiente partorire un’idea, qualsiasi idea: cosa di cui noi non siamo affatto convinti con la stessa disinvoltura con la quale lo sostengono critici, intenditori d’arte, mecenati e mercanti – poi seguìti, ovviamente, da larghe rappresentanze private e istituzionali…
Quanto al fatto che la Fondazione debba intrattenere rapporti con «le amministrazioni dei singoli enti locali, non con le rappresentanze consiliari», il Presidente avrà senz’altro la bontà di lasciarci ritenere che, niente togliendo a tutto questo, un rapporto costruttivo più esteso – senz’altro non vietato da alcuna norma ostativa quanto a informativa e ‘saggio degli umori dei cittadini’ – non solo sarebbe in ancor più in perfetta sintonia con i fini istituzionali tipici della Fondazione, ma finirebbe con il porre l’istituzione stessa su un piano di maggior luce, lustro e autorevolezza agli occhi di quanti lavorano, vivono e producono risorse e ricchezza sia nella nostra provincia che, nel caso specifico, nel nostro territorio comunale.
Grazie per la Sua risposta chiara e ben articolata, Signor Presidente!

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ogni commento e superfluo, questa bellisssssiiiiiimmmmmaaaaaaa insegna è un investimento per il futuro, siete proprio ignoranti voi dell'opposizione anzi della minoranza, che non riuscite a comprendere che questo è un'investimento, forze era cosa più gradita ai Quarratini se avevano investito, con un TIR quei due personaggi dell'amministrazione che sono veramente i due perni d'intelligenza e del saper fare.
Un bacione alla Sabrina.