sabato 14 novembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SCUOLE A PEZZI, SCUSE MESCHINE

La polemica sullo stato di degrado delle aule dell’Istituto d’Arte di Quarrata, accesa nei giorni scorsi dalla dirigente scolastica Elisabetta Pastacaldi, sembra essere stata presa, dal Sindaco Sergio Gori e dall’Assessore Milaneschi, come un personale affronto da parte della direzione dell’istituto superiore. Come già aveva pubblicato sul suo blog Andrea Balli, stamattina (14 novembre) la risposta ufficiale del tandem Sabrina-Paola era anche su La Nazione. Inutile soffermarsi a riproporre il testo integrale del documento prodotto dalla segreteria del Sindaco. Interessante però affrontare alcuni spunti di riflessione, che illuminano – se mai ce ne fosse bisogno – il tenore dello stile di questo Sindaco e di quanti ruotano attorno alla sua figura e ne sono, per così dire, satelliti e guardie del corpo.
L’etica e l’ottica del primo cittadino di Quarrata è di una semplicità disarmante, e si articola, con un perfetto sillogismo, sui seguenti tre passaggi:
  • 1. io sono il sindaco buono, giusto e infallibile;
  • 2. chi è buono giusto e infallibile è sempre preso di mira dai malevoli;
  • 3. io sono presa di mira dai malevoli.
E vediamo le conseguenze nella realtà effettuale:
  • 1. la signora Pastacaldi se la prende con me, ma io non sono responsabile della scuola d’arte: si rivolga alla Provincia;
  • 2. «L’unica cosa di cui personalmente mi dispiaccio è che tutta questa polemica sia stata in qualche modo legata al fatto che quest’estate abbiamo fatto pressioni sulla dirigente e sul provveditore affinché venisse accolto un alunno disabile di Quarrata, in un primo momento rifiutato dalla dirigente Pastacaldi. Riteniamo che sia dovere primario di un’amministrazione comunale fare tutto quello che è possibile per far valere le pari opportunità, soprattutto in ambito scolastico, soprattutto quando si parla di ragazzi con handicap. Non avremmo ritenuto opportuno rendere pubblica questa situazione, ma siamo stati chiamati in causa e in qualche modo dobbiamo rispondere» (vedi La Nazione);
  • 3. chi è più casto e puro di me, perseguitata da tutto e da tutti solo perché difendo gli umili e gli oppressi?
Ma Sergio Gori e Milaneschi, in questo caso – come giustamente commenta Zampini nel suo servizio –, non fanno però riferimento ad un’altra presunta mancanza, sollevata da Elisabetta Pastacaldi, ossia la mancata formalizzazione di un accordo, per le aule in questione, fra Comune e Provincia.
Cosa pensereste, dunque, sotto questo preciso profilo? Che una mancanza, da parte del Sindaco, c’è comunque in tutta la vicenda: ha fornito le aule, non ha mai firmato alcun accordo con la Provincia per gli aspetti inerenti la manutenzione, quindi è in difetto.
Noi – più cattivi del solito – vogliamo dire di più. Di mancanze, oltre quella segnalata dalla signora Pastacaldi, ce ne sono altre. Vediamole:
  • 1. nessun funzionario del Comune si è minimamente preoccupato di esaminare, anno per anno, lo stato degli immobili di proprietà, anche al puro fine della cura patrimoniale dei beni che costano soldi ai Quarratini – e questo è il primo rilievo;
  • 2. il vicesindaco Mazzanti, al momento della rimozione della discarica di materiali inerti situati dietro l’edificio della scuola, dinanzi alle telecamere di TVL riconobbe pubblicamente che l’edificio era non un esempio di degrado, ma un intero manuale di degrado; e parlò di una cifra di svariate decine di migliaia di euro per la manutenzione relativa alle facciate, promettendo che sarebbe intervenuto – e questo è il secondo appunto.
Il terzo rilievo è di natura etico-morale e ci pare particolarmente grave: la Sabrina deve sapere che non è bello che si difenda adombrando l’idea che la preside Pastacaldi ce l’ha con lei perché, già in estate, ci sono stati contrasti per l’iscrizione di un portatore di handicap.
È giusto che il Sindaco sappia che facendo così – come direbbe Giampaolo Pansa – si sta comportando da vera trinariciuta comunista: getta discredito sull’avversario, lo denigra perché altro argomento non ha per difendersi delle proprie mancanze.
E allora:
  • 1. intanto il primo cittadino non sposti l’attenzione del pubblico dal problema e investa sùbito la Provincia e il suo socio e alleato politico Mauro Mari, quarratino di adozione e assessore deputato ai lavori pubblici e quindi alle scuole superiori;
  • 2. in secondo luogo chiarisca i rapporti del Comune di Quarrata con la Provincia stessa con un bel protocollo di intesa (ma la stessa Milaneschi, assessore all’istruzione, non è dipendente della Provincia?);
  • 3. infine eviti, con dignitoso distacco e altezza di stile, di raccontare al pubblico, amplificandola sugli organi di stampa, la vicenda molto privata di un portatore di handicap che, se circoscritta solo agli interessati, sarebbe rimasta nell’àmbito della riservatezza, mentre detta così al giornale e rimbalzata in un ambiente da strapaese quel è quello di un piccolo centro (perché Quarrata, nonostante le opere di Nannucci non è New York), è stata fatta diventare, molto sconvenientemente, di sgradevole pubblico dominio.
Su questo fatto Fortebraccio avrebbe scritto un corsivo in prima pagina sull’unità, invitando il Sindaco a vergognarsi per come ha risposto, proprio come fece negli anni 80 con il provveditore Giovanni Pedrini per molto, molto meno…

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1 commento:

Anonimo ha detto...

che faccia hanno queste due a rispondere così!!! per coprirsi la faccia e cercare di coprire le loro inadempienze hanno addirittura messo in mezzo un portatore di handicap...arroganti, scellerate e presuntuose!