Una domanda secca a Walter Veltroni, Massimo DAlema e Piero Fassino: è lecito che una struttura legata alla sinistra faccia affari con un regime genocida? Rispondano, per favore, perché oggi la Lega delle Cooperative e le sue strutture sono andate ben oltre quel abbiamo una banca che tanti guai gli ha già procurato La notizia è sconcertante: ieri è stato inaugurato a Khartum, capitale del Sudan, un mega hotel a cinque stelle, il Burj al Fateh, finanziato con capitale libico -130 milioni di euro- e fiore allocchiello del regime sudanese. Albergo costruito questo è il punto- dalla Cmc, la Cooperativa Muratori e Costruttori di Ravenna, che con i suoi 640 milioni di fatturato è una colonna portante della Lega delle Cooperative, storicamente collaterale alla sinistra. La Cmc è tanto fiera di cotanta impresa, che ieri in apertura della home page del suo sito, ha dato notizia dellinaugurazione dellalbergo da parte del presidente sudanese Omar el Beshir, prova provata che questimpresa è il fiore allocchiello del regime sudanese. Il problemino politico è che quel Omar el Beshir che ha tagliato il nastro dellinaugurazione dellalbergo, a fianco di un supponiamo-gongolante presidente della Cmc, è un criminale, un genocida. Il 17 luglio scorso, infatti, il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), Luis Moreno Ocampo, ha chiesto al tribunale dellAja lincriminazione proprio di Omar el Beshir per crimini di guerra, crimini contro lumanità e genocidio, per la campagna di violenza, stupri e sfollamento forzato della popolazione del Darfur. Questa notizia non ha stupito chi conosce il Sudan e segue la vicenda del Darfur; stupisce invece la notizia che la Cmc abbia deciso di impegnarsi in una impresa che altri non è se non la costruzione della vetrina questo rappresenta lhotel Burj al Fateh- che permette ai visitatori facoltosi di tutto il mondo di affacciarsi sul mercato sudanese e fare affari col correttissimo regime di al Beshir. E evidente che la Cmc ha fatto questa scabrosissima scelta sulla base del classico non olet, in una logica di puro e cinico mercato. Ma qualcuno è in grado di spiegarci quale processo politico-ideologico abbia prodotto questa aberrazione? Veltroni, DAlema e Fassino si sono mai posti il problema di unetica dimpresa a cui vincolare non burocraticamente, il mondo fiancheggiatore delle Cooperative? E se sì,come è possibile, allora, che oggi il presidente della Cmc possa dire Abbiamo un albergo, senza accorgersi che il suo committente ha le mani che grondano letteralmente- di sangue?
http://www.carlopanella.it/ 2 Settembre 2008
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