martedì 2 settembre 2008

Walter alle corde


Cosa fa il leader politico quando le corde del ring gli graffiano ormai la schiena? Cambia gioco, lancia una proposta nuova, capace al tempo stesso di rassicurareil proprio elettorato e di spiazzare l'avversario. Il diritto di voto agli immigrati ad esempio. Tema che Walter Veltroni, ben ricordando che nel 2003 era stato proprio Fini a proporlo, ha ieri scaraventato tra le gambe del presidente della camera. E dunque della maggioranza. Nel giorno in cui anche "Il Riformista" parla di lui al passato, il segretario del PD cerca di assumere l'iniziativa politica. Ma lo fa su un terreno lontano. Lontano da quel che la gente ritiene prioritario e lontanissimo da quel che è scritto nell'agenda politica. Non i salari, non il federalismo fiscale, non la giustizia, non Alitalia, non le riforme istituzionali, ma il diritto di voto amministrativo per gli immigrati. Riforma che per giunta richiede una legge costituzionale. Persino Di Pietro l'ha accusato di pestare acqua nel mortaio. E se è vero che cinque anni fa l'uscita di Fini fu sostenuta solo dall'UDC, spaccò AN e venne contestata sia dalla Lega che da Forza Italia, quel che conta è che non venne mai formalizzata. E Fini allora era vicepremier.

Andrea Cangini, "La Nazione" 2 Settembre 2008

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