Obama parla di cambiamento? McCain sorprende tutti e nomina candidato alla vicepresidenza la “wonder woman” della politica americana. Ad affiancare il senatore dell’Arizona per la sfida del 4 novembre ci sarà Sarah Palin, 44 anni, governatrice dell’Alaska. La scelta ha spiazzato tutti: dai media, che, ancora poche ore prima dell’annuncio, indicavano un testa a testa finale Pawently-Romney, al team del senatore dell’Illinois, che ora si trova a dover cambiare repentinamente strategia. Erano in molti nel partito Democratico a chiedere che una donna facesse da secondo ad Obama, dopo l’exploit dell’elettorato femminile pro Hillary Clinton. Ora, gli strateghi democratici temono che una parte delle elettrici che hanno votato la senatrice di New York possano guardare con interesse al ticket repubblicano.
Ma chi è dunque Sarah Palin? Nata nel 1964 in Idaho, protestante, si è trasferita con la sua famiglia in Alaska quando era ancora una bambina. Laureatasi in giornalismo alla University of Idaho, la bella Sarah (è stata ad un passo dal diventare “Miss Alaska”) ha lavorato come giornalista sportivo in una televisione di Anchorage. La sua carriera politica è iniziata presto: nel 1992 viene eletta consigliere comunale della cittadina Wasilla, dove ancora vive con la sua famiglia. Poi, nel 1996, ne diventa sindaco con una campagna elettorale all’insegna della moralità e della lotta agli sprechi nella spesa pubblica. Una battaglia, questa, che la porterà a scontrarsi anche con alcune figure del suo partito, ma che la renderà molto popolare tra la gente. Su questo messaggio di pulizia ed integrità, Sarah Palin costruisce la vittoria alle elezioni del 2006. A 42 anni diviene il più giovane governatore dello “Stato ghiacciato”. Il gradimento dell’elettorato, due anni dopo, è sorprendente: i sondaggi le danno uno share tra l’80 e il 90 per cento.
A colpire di Sarah è soprattutto il suo carattere, le sue qualità personali. Entusiasta della natura, da giovane era solita svegliarsi alle 3 di notte per andare a caccia di alci con il padre. Ha giocato a basket a buoni livelli. Pratica gli sport invernali con grande impegno. Ancora adesso, corre regolarmente per 5-10 chilometri al giorno. E il clima in Alaska, come si sa, non è dei migliori. Sostenitrice del porto d’armi, è membro della potente lobby “National Rifle Association”. Il marito Todd, eschimese, è un imprenditore della pesca. E proprio la pesca è un’altra delle passioni di “Wonder Sarah”. Convinta ambientalista, si è messa in evidenza per le sue battaglie contro le compagnie petrolifere e per le iniziative volte alla riduzione dei gas serra.
Madre di cinque figli (il più grande, di 18 anni, è in partenza per l’Iraq), tre giorni dopo l’ultima gravidanza era già tornata al lavoro. Appassionata “Pro Life”, Sarah Palin fa parte dell’associazione “Femministe per la vita”. Il suo ultimo bambino è affetto dalla sindrome di Down. “Quando lo guardo – ha dichiarato – vedo la perfezione. E’ vero ha un cromosoma in più. Ma penso: nel nostro mondo che cosa è normale e cosa è perfetto?”. Contraria alle unioni gay, si è però impegnata affinché gli omosessuali non siano discriminati.
“Lei è ciò di cui ho bisogno. Lei è ciò di cui l’America ha bisogno”, ha affermato un orgoglioso John McCain introducendola in un comizio elettorale a Dayton, in Ohio. Nel suo primo discorso da candidato alla vicepresidenza, Palin ha ricordato il suo impegno in Alaska contro la corruzione e gli interessi particolari. Un impegno, ha voluto sottolineare, che la accomuna con quanto fatto da John McCain a Washington. Con grande astuzia, Sarah ha elogiato Hillary Clinton e la sua campagna elettorale. “Volete il cambiamento – ha concluso – allora votate per noi”. Oggi John McCain compie 72. Forse, non poteva farsi un regalo migliore.
Ma chi è dunque Sarah Palin? Nata nel 1964 in Idaho, protestante, si è trasferita con la sua famiglia in Alaska quando era ancora una bambina. Laureatasi in giornalismo alla University of Idaho, la bella Sarah (è stata ad un passo dal diventare “Miss Alaska”) ha lavorato come giornalista sportivo in una televisione di Anchorage. La sua carriera politica è iniziata presto: nel 1992 viene eletta consigliere comunale della cittadina Wasilla, dove ancora vive con la sua famiglia. Poi, nel 1996, ne diventa sindaco con una campagna elettorale all’insegna della moralità e della lotta agli sprechi nella spesa pubblica. Una battaglia, questa, che la porterà a scontrarsi anche con alcune figure del suo partito, ma che la renderà molto popolare tra la gente. Su questo messaggio di pulizia ed integrità, Sarah Palin costruisce la vittoria alle elezioni del 2006. A 42 anni diviene il più giovane governatore dello “Stato ghiacciato”. Il gradimento dell’elettorato, due anni dopo, è sorprendente: i sondaggi le danno uno share tra l’80 e il 90 per cento.
A colpire di Sarah è soprattutto il suo carattere, le sue qualità personali. Entusiasta della natura, da giovane era solita svegliarsi alle 3 di notte per andare a caccia di alci con il padre. Ha giocato a basket a buoni livelli. Pratica gli sport invernali con grande impegno. Ancora adesso, corre regolarmente per 5-10 chilometri al giorno. E il clima in Alaska, come si sa, non è dei migliori. Sostenitrice del porto d’armi, è membro della potente lobby “National Rifle Association”. Il marito Todd, eschimese, è un imprenditore della pesca. E proprio la pesca è un’altra delle passioni di “Wonder Sarah”. Convinta ambientalista, si è messa in evidenza per le sue battaglie contro le compagnie petrolifere e per le iniziative volte alla riduzione dei gas serra.
Madre di cinque figli (il più grande, di 18 anni, è in partenza per l’Iraq), tre giorni dopo l’ultima gravidanza era già tornata al lavoro. Appassionata “Pro Life”, Sarah Palin fa parte dell’associazione “Femministe per la vita”. Il suo ultimo bambino è affetto dalla sindrome di Down. “Quando lo guardo – ha dichiarato – vedo la perfezione. E’ vero ha un cromosoma in più. Ma penso: nel nostro mondo che cosa è normale e cosa è perfetto?”. Contraria alle unioni gay, si è però impegnata affinché gli omosessuali non siano discriminati.
“Lei è ciò di cui ho bisogno. Lei è ciò di cui l’America ha bisogno”, ha affermato un orgoglioso John McCain introducendola in un comizio elettorale a Dayton, in Ohio. Nel suo primo discorso da candidato alla vicepresidenza, Palin ha ricordato il suo impegno in Alaska contro la corruzione e gli interessi particolari. Un impegno, ha voluto sottolineare, che la accomuna con quanto fatto da John McCain a Washington. Con grande astuzia, Sarah ha elogiato Hillary Clinton e la sua campagna elettorale. “Volete il cambiamento – ha concluso – allora votate per noi”. Oggi John McCain compie 72. Forse, non poteva farsi un regalo migliore.
di Alessandro M. Gisotti, da L'Occidentale del 29 Agosto 2008.
3 commenti:
McCain and Palin an interesting choice don't you think. We have all been debating if it will help or hinder his run for president. I have no idea what you said about them running but I wish I did.
Hi Jenn...I think that will be an interesting election campaign for the U.S. I was in Miami in August and I saw on television great debates.
I think Obama is one of the most carismatic man of Usa, i like that man...but my heart would be Republican....two of my idols are Reagan and John F. Kennedy.
Anyway win the best...and remember italian democrats ( Veltroni - Pd ) have nothing in common with the democrats Americans....Italian democrats have got, for 70%,a convinced communist past and it's a shame that today define themselves as democrats....they used to hate Usa... today wearing only a mask.
Veltroni should not be the Democratic convention ... he and his party has no qualification, don't trust...don't belive in them!
God bless U.S.A. !!! Forever with you!
Massimo Bianchi - presidente An Quarrata
Yes, I'm agree with Massimo, Obama is much more carismatic, he can talk to the heart of people, or, at least, this is what we understand from italian newspaper and television. Surely the choice of a woman is a very clever step, but it's not enough. I'm agree with Massimo when he says italian called democratics have nothing in common with american ones. Italian left hate America, beware of them!
Gianluca Fantacci
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