giovedì 14 gennaio 2010

ADDIO A MARIO TURI


Uno dei grandi quarratini è scomparso. Mario Turi se ne è andato. In silenzio, con discrezione. Quella stessa con la quale ha sempre vissuto.
Protagonista, eppure luminoso di una modestia da non credere. Ma i vecchi politici e i vecchi amministratori erano questi: schivi e contenti della consapevolezza di aver fatto e di continuare a fare il proprio dovere e, soprattutto, il bene della popolazione amministrata.
Mario, in questo, era maestro. Non lo era solo in classe con i suoi ragazzi delle elementari ai quali era particolarmente legato.
Arrivava in Comune a mezzogiorno, dopo la scuola, in punta di piedi, sempre sorridente anche quando il momento poteva essere più o meno difficile o pieno di tensioni. Non ha mai alzato la voce. Ha sempre mostrato una pazienza e una tolleranza da vero ‘maestro di vita’. E non sono parole retoriche: la retorica non si addice agli uomini di vaglia come lui.
Fu vicesindaco nell’ultima giunta Amadori. Assisté al cambio della guardia Amadori-Caramelli, ma prima del cambiamento di rotta mise in piedi la biblioteca di Quarrata e non solo. A lui e ai suoi ponderatissimi punti di vista risalgono i primi «Settembri Quarratini» e tutta la politica della scuola e dell’assistenza scolastica: scuole materne, mense, scuolabus, buoni-libro, colonie estive e molto altro.
Il suo impegno cattolico, la sua condotta umana sono sempre andati avanti di pari passo senza nessuna discrepanza. Perché uomini come Mario, che noi abbiamo conosciuto da vicino, non hanno ruoli distinti nella società: sono – in casa, al lavoro, in piazza, in Comune – una sola figura sorretta da un’unica, semplice qualità, quel rigore morale da cui tutti dovremmo prendere ispirazione e ammaestramento.
Perciò siamo vicini alla famiglia di questo grande amministratore di Quarrata e ci uniamo ad essa nel profondo cordoglio per la perdita di un nostro insostituibile valore.
Addio, Mario!

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' scomparso un grande! Per me resterà sempre "il Signor Maestro". Ho solo ricordi splendidi di quegli anni, dal 1965 a '70, nei quali andare a scuola era una festa, e principalmente grazie a lui, un uomo di grande umanità e educazione, seppur nel suo ruolo di insegnante anche inflessibile. Mi ha insegnato tanto, era è resterà sempre un punto di riferimento. Ieri sera, in Consiglio Comunale, mi spno chiesto cosa avrebbe pensato un uomo come lui, fosse stato lì; Forse si sarebbe alzato, avrebbe salutato e se ne sarebbe andato. Addio, Signor Maestro, che la terra ti sia lieve. Alessandro Cialdi

Anonimo ha detto...

Non ho avuto il piacere di essere un suo allievo, ma negli anni del Cinema Moderno e poi l'inizio della Villa è sempre stato un punto di riferimento per molti noi Quarratini, Uomo veramente retto e preciso, duttile ed accomodante pronto ad accettare iniziative ed eventualmente criticarle con criterio ed imparziabilità.
Da qui non posso altro che unirmi al dolore della famiglia con sincere condoglianze.. BAFFINO