martedì 12 gennaio 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: QUARRATA, TANTI PROBLEMI E TANTA PRTENZIOSA PUBBLICITÀ


Quarrata è una città piena di problemi, i più gravi dei quali costruiti, giorno dopo giorno, da una giunta che entrò in crisi fin dalla sua prima apparizione, nel precedente mandato; ma che oggi mostra ancor più da vicino tutte le crepe di un gigante di argilla, fatto d’aria e inconsistente.
È una città che va sott’acqua un anno sì e un anno sì: ma nel contempo vi si spendono centinaia di migliaia di euro non per mettere in sicurezza i corsi d’acqua, ma per assecondare i gusti perversi di grandezza, le megalomanie di una giunta che – rispetto a quella Marini che dette inizio a queste avventure assurde: Màgia e Querciola – sa far davvero molto di più in tema di sperpero e di disinteresse nei confronti del bene comune e del vivere civile.
È una città in cui non si spende per rimettere 800 metri di tubo di acquedotto in Campriana, perché il lavoro non è di competenza comunale e/o perché non ci sono soldi, ma si buttano dalla finestra 72mila euro per una festa dell’uva; 50 e passa mila euro per una scritta di Nannucci: mentre le strade fanno pena e pietà, sono tutte una buca, sono pericolose; mentre i marciapiedi sembrano un percorso di guerra; mentre il fosso Galigana ristagna e il depuratore di Valenzatico scarica liquami a cielo aperto.
È una città che si vanta di avere ottenuto assegnazioni per il Piuss per 10 milioni di euro e altri 10 milioni li dovrà mutuare per costruire balene e assurdità; ma una città che non dà 80 euro a una persona che ha bisogno perché non ci sono quattrini per l’assessore Mauro.
È una città che si presenta con un centro tutto fatto di sampietrini bellini e ‘caccolosi’, che non fanno altro che andare fuori posto: una città che non sta né in cielo né in terra, perché non è più toscana e non è ancora né bulgara (stile verso cui sembra tendere), né nordica come avrebbero voluto gli stili assurdi dei giovani architetti europei che hanno snaturato l’ex-area Lenzi.
È una città che somiglia ad un suk o a una casba, con una piazza del mercato che sa di paese balcano-ucraino-sovietico: insomma – checché ne dicano i grandi tecnici di un Comune che fa acqua da tutte le parti – una città che ha perso la propria identità.
E tuttavia Quarrata è la città della Sabrina, l’Illuminata, la dea salvatrice di questo semighetto inqualificabile: la città che fa acqua (leggete i problemi della Bassa nell’articolo di Marta Quilici) e continuerà a farla finché anche i fedelissimi non smetteranno di essere dei servi della padrona e non capiranno che politica non significa morire per ideali integralisti, ma saper cambiare quando i nostri divi non hanno fatto niente di quanto promettevano, non si sono mostrati all’altezza della situazione perché, presi dall’euforia del potere, hanno comandato solo per sé. Nei paesi avanzati – America, Inghilterra – i governi si alternano non perché gli elettori tradiscono i loro ideali, ma perché capiscono che, dopo tanto scempio, occorre dare una sterzata alla barca, mandando a casa chi non ha né idee né faccia.
Domani sera – mercoledì 13 gennaio – andiamo a seguire il Consiglio per vedere quanta faccia avrà ‘la padrona della villa medicea’: e iniziamo a riflettere.
Riflettiamo su quanta retorica, quanta falsità, quanta vuotezza ci sia nelle parole di un Sindaco che vende – come prodotto DOC – sulle TV, l’immagine di una città come un paradiso terrestre, un luogo in cui si vive bene, solo perché qui ci sono più nascite che altrove: nascite che cresceranno con debiti sul groppone per le scelte errate di questa amministrazione, e con mille problemi ad ogni ora del giorno e della notte. Li vedete negli articoli segnalati.
Quarrata è un paradiso terrestre o una congerie caotica di mille problemi che mortificano tutti senza distinzione, compresi gli elettori della sinistra?
Ma non basta. Leggete anche cosa dice il Sole-24 ore su Berti (che poco ci interessa) e la Signora Fratoni: due altre emerite ‘bolle di sapone’ che hanno perso precipitosamente quota.
E ricordate anche cosa diciamo noi da mesi sulla Diva Federica: caduta libera per troppe parole e nessun fatto.
Se non vi fidate di noi, credete almeno al giornale economico più accreditato d’Italia.
E riconoscete che avevamo ragione, che queste figure di sinistra sono logore e spelacchiate.

Come abbiamo ragione, del resto, sul nostro caro angelo, la grande Sabrina Sergio Gori.

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