Intervengo sulle recenti polemiche e riguardo al fatto che alcuni esponenti dell’opposizione, nonostante tutte le spiegazioni e i chiarimenti dati, anche nell’ultimo Consiglio comunale hanno continuato a parlare di “conflitti di interessi” da parte degli esponenti della maggioranza.
La normativa che regola la vita dei comuni, il Testo Unico degli Enti Locali, all’art. 63 sgombra il campo da equivoci rispetto alle incompatibilità. Mentre queste sussistono per “colui che, come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi, esazioni di diritti, somministrazioni o appalti, nell'interesse del comune o della provincia”, tale ipotesi espressamente “non si applica a coloro che hanno parte in cooperative o consorzi di cooperative, iscritte regolarmente nei registri pubblici”.
Nonostante questo periodicamente l’opposizione ripropone i cosiddetti “conflitti di interesse” della maggioranza, legati in modo particolare agli esponenti dell’Amministrazione che lavorano in cooperative che hanno rapporti col Comune.
Nel 2008 era toccato a Alessandra Migliorini e qualche settimana fa a Nicola Magazzini. Visto che i chiarimenti e gli articoli di legge non bastano a sopire i mormorii dell’opposizione riguardo alla regolarità dei rapporti tra il Comune di Quarrata e le cooperative per cui lavorano, legittimamente, anche consiglieri comunali, mi chiedo se non si tratti di una vera e propria strategia per cui periodicamente si mette in dubbio l’onestà degli esponenti di maggioranza per delegittimare la nostra credibilità.
Se così fosse, esauriti ormai i consiglieri comunali di maggioranza che operano nell’ambito delle cooperative sociali, immagino che si potrebbe cominciare a parlare dei componenti della Giunta: l’Assessore Martina Nannini infatti lavora per un’altra cooperativa, di cui è vicepresidente la moglie dell’Assessore Luca Gaggioli e anche questa è una delle tante cooperative che hanno rapporti col Comune. Immagino perciò che i prossimi “imputati” potrebbero essere loro…
Oltre all’articolo di legge già richiamato, c’è un altro aspetto che deve farci riflettere riguardo alle illegittimità o inopportunità di questi rapporti: dal 1997 infatti, la gestione amministrativa è demandata ai responsabili degli uffici, vale a dire che non è più la giunta e quindi il politico ad affidare i servizi e a dare gli incarichi a uno piuttosto che all’altro, ma i responsabili dei vari uffici che, sotto la propria responsabilità, non hanno nessun’altro interesse che rispettare la legge, anche per tutelare se stessi.
Il Sindaco
Dott.ssa Sabrina Sergio Gori
Dott.ssa Sabrina Sergio Gori
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Visto che le polemiche non si placano – come dice il Sindaco – ecco che l’Illuminata monarca si veste dei panni del povero Cristo e si presenta al suo pubblico su blog (anche il suo) e testate locali.Lì, con il cilicio in dosso, la fune al collo e la cenere sul capo, èccola recitare la parte del povero agnello pasquale che è stato ingiustamente mandato al macello e che bela.
Solo che, invece di farci sentire la sua voce delicata e flebile da silenzio degli innocenti, dopo aver fatto la storia dell’olocausto (siamo in tema, visto che il 27 gennaio si avvicina) ed avere rammentato Migliorini e Magazzini, si interroga – e già le note delicate si trasformano in un belato da pecora adulta – su chi saranno le prossime vittime della falcidia da parte dell’opposizione. Finché, con un vero belato da montone, conclude con la più grossa stupidaggine che un cittadino possa ascoltare da un amministratore, specie se questo amministratore pretende di essere un vero e buon amministratore: dal 1997 infatti, la gestione amministrativa è demandata ai responsabili degli uffici, vale a dire che non è più la giunta e quindi il politico ad affidare i servizi e a dare gli incarichi a uno piuttosto che all’altro, ma i responsabili dei vari uffici che, sotto la propria responsabilità, non hanno nessun’altro interesse che rispettare la legge, anche per tutelare se stessi.
Questo è troppo, cara sedicente Sindaco dei Quarratini ma in realtà Sindaco di te stessa. C’è un limite a tutto e tu, da molto, hai passato ogni limite.
Che in casa tua – visto che del Comune hai fatto casa tua e non la casa dei cittadini di Quarrata – comandi la serva e non tu, vallo a dare a intendere a tutti quei bravi nani che ti stanno intorno: non cercare di offendere la gente che lavora e di cui tu e la tua segreteria politica spendete e spandete quattrini a larga mano: nessuno crede – se non i cretini – che, a decidere chi lavora o chi fa la fame, siano i funzionari e non gli amministratori, e che i funzionari facciano di testa loro e non siano chiamati a fare quello che fanno dalla voce del padrone.
Lo sappiamo che ci prendi tutti per citrulli – a cominciare dalla signora Bargiacchi alla quale tu e Magazzini avete fatto fare la figura dell’emerita imbecille. Ma questo non te lo consentiamo, almeno finché noi saremo l’opposizione e questa opposizione, così attenta e capace di tallonare te e i tuoi fidi servitori.
Queste cose dille e ditele al Parco Verde, dove tutti vi credono. O mandàtele ai giornali che ve le pubblicano senza una parola di commento.
La gente non vi crede più, caro Sindaco. Gìrala come vuoi. La gente sa cosa ha fatto Magazzini e si è schifata del suo silenzio di 5 giorni e della tua insofferibile difesa a oltranza. E se la sua storia fosse vera, allora tu, invece di rivolgerti in Procura per denunciare eventuali abusi della Protezione Civile, dovresti rivòlgertici per tutelare il buon nome della Protezione Civile messo in cattiva luce dalla testimonianza della signora Bargiacchi.
Non fai niente di ciò. Sei, come tutti voi della sinistra, un fumo senza arrosto e un Sindaco sostanzialmente indegno di rappresentare una collettività che fa di tutto per vivere un’esistenza dignitosa nella fatica e nelle difficoltà di ogni giorno, molte delle quali strumentalmente create da voi paladini del popolo lavoratore.
E per inciso di’ alla tua segretaria – che anche noi paghiamo con i nostri soldi – che nessun’altro si scrive senza apostrofo.
E – ti piaccia o no – sotto a chi tocca!
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4 commenti:
ALLORA S'E' CAPITO. QUEGLI DA PIGLIARE A LEGNATE NON SONO IL SINDACO E LA GIUNTA MA I CAPI DEGLI UFFICI, CAPORALI DEL LAVORO COME QUEGLI DI ROSARNO.
Non si può avere un certo tipo di atteggiamento in consiglio comunale e un altro sul blog a scopo "pubblicitario". O la persona che scrive è diversa da quella che parla in consiglio, oppure ha due facce.
Anche te di' a chi ti scrive, che testale si scrive con la t
allora sei la vannelli o la sabrina?
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