mercoledì 1 settembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SABRINA, FUTURO PRESENTE O FUTURO PASSATO?


Fa impressione leggere – su La Nazione di oggi, 1° settembre – l’acuta radiografia della situazione quarratina, che Arzelio Belli, un protagonista che ha davvero fatto Quarrata e che qui salutiamo con affetto, traccia in pochissime parole.
Fa impressione perché, mentre abbiamo della gente di buonsenso che in due battute ti rappresenta un intero quadro nel suo complesso, certi cosiddetti politici progressisti non riescono a vedere un elefante nemmeno se l’hanno sotto il naso, e continuano a fare più danni della grandine perché, saliti in trono, hanno la presunzione di poter passare alla storia dei grandi.
Una volta esisteva una corrente di pensiero che individuava nel comunismo il senso di frustrazione profonda che certi individui si portavano dentro come invidia di chi ha di più e voglia di prenderglielo, con le buone o le cattive.
La Màgia? Come ebbe a dire il Marini all’epoca dell’infausto acquisto, era la casa del padrone che, alla fine, per fame e per sete, il servo/mezzadro era riuscito a comprare, a farla propria, a utilizzare – in una sorta di visionaria rivalsa – per le più disparate stramberie, per le assurdità alle quali oggi assistiamo: a fianco di incontri di alto livello, ma di modesta entità e durata (una settimana), una vera e propria fiera delle vanità insensate, un pozzo senza fondo in cui gettare (che guadagno e che culo!) gli appena 50mila euro raccattati da mitomani che si vanno a sposare e a farsi fotografare in strutture che – la storia ce lo ha insegnato – sono sempre state un capestro anche per i ricchi, tanto che i padroni di Marini, alla fine, le hanno dovute cedere per i costi proibitivi del possesso e della manutenzione.
Ma per essere davvero stupidi, a volte, ci vogliono certi politici arroganti e di piccolo cabotaggio che non comprendono niente perché, alla Pancho Villa, credono che i quattrini, alla bisogna, si possano stampare come se fossero i fogli del Quarrata-(dis)informa.
Futuro presente, alla Màgia, con scienziati e giovani che, se mai, scapperanno dall’Italia, dove la politica sprecona delle sinistre (l’università non è in mano a loro, forse?) ha fatto chiudere ogni rubinetto ai finanziamenti per la ricerca.
Ma futuro passato in Comune, a cominciare dall’ufficio stesso della peggio Sindaca, dove, invece di parlare di infrastrutture e ammodernamento viario, si parla solo di piste ciclabili (l’industria e l’occupazione, infatti, si muovono soltanto in bicicletta!), di fontane si Buren (che finiranno piene di sudicio come quella di piazza Risorgimento), di spese senza riprese (vedi La Querciola) e di nuovi acquisti inutili (leggi il Cinema Moderno) che si tradurranno in spese insostenibili senza contropartita.

La Sabrina e i suoi nanetti, supportati da una mentalità strapaesica e catto-casalinga, non vedono oltre il loro naso, non fanno proprio niente per il futuro della città.
Un futuro che, nella migliore delle ipotesi, è il futuro passato degli anni 50 e dell’epoca di Vittorio Amadori.

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